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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

"Una giusta transizione per il rilancio industriale del territorio brindisino"

Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil ritengono ancora strategico il progetto del ciclo combinato presentato da Enel a Brindisi per il quale è ancora aperta la procedura autorizzativa in sede ministeriale

Riceviamo e pubblichiamo una nota firmata dai segretari territoriali di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil Antonio Frattini, Marco Bernardo e Carlo Perrucci.

Le lungaggini che si accumulano per il rilascio delle autorizzazioni degli impianti di energia rinnovabile e la decisione di Terna di non mettere a gara nuova potenza elettrica a gas nel sud Italia, nelle ultime aste del Capacity Market, pregiudicano i tempi e i contenuti del Piano Nazionale Energia e Clima e rischiano di compromettere seriamente la transizione energetica nel nostro Paese, sulla quale si aggiungono tutte le criticità derivanti dagli effetti della guerra in Ucraina. Lo scenario che si apre a Brindisi dopo le aste di Terna con la previsione di non compensare con nuova produzione a gas la rete elettrica in attesa dell'autosufficienza della rete elettrica con le sole fonti rinnovabili si scontra con la realtà di questi giorni, la sicurezza della rete elettrica italiana è garantita dagli impianti a carbone, così come disposto dall'ultimo decreto del governo. 

La centrale Enel di Brindisi Sud continua a essere indispensabile a garantire la produzione richiesta dalla rete elettrica nazionale, per questo Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil ritengono ancora strategico il progetto del ciclo combinato presentato da Enel a Brindisi per il quale è ancora aperta la procedura autorizzativa in sede ministeriale. Alla luce dei fatti sarebbe, inoltre, opportuno aprire una discussione in Europa e nel Paese sui tempi della transizione e sulla diversificazione delle fonti di produzione e valutare ogni nuova possibile forma di attingimento del gas partendo dai gasdotti e dai rigassificatori già esistenti.

Consideriamo strategico per Brindisi l'istituzione della Zes e l'estensione del suo perimetro con le aree industriali dismesse non solo nei pressi del porto, ma anche facendo rientrare nel perimetro le aree industriali, collegate con una viabilità dedicata, quelle già libere e non più usate da Enel. Per questo Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil considerano non più rinviabile la presentazione del piano industriale di Enel Logistics con le consistenze occupazionali e le opportunità di rioccupazione dei lavoratori Enel del territorio.      

Le organizzazioni di categoria del comparto elettrico rivendicano, ancora una volta, per Brindisi nuovi investimenti per arrivare a realizzare un polo integrato di energie rinnovabili, completato con interventi analoghi a quelli già previsti da Enel in Sicilia con la società 3SUN, 600 milioni di euro di investimenti per la realizzazione di una Gigafacturing, che occuperà 1000 persone per la produzione di pannelli da installare sul territorio nazionale per 4 GW di produzione. Grande attenzione Enel dovrebbe garantire per cogliere le opportunità del Pnrr, di qualche giorno fa due avvisi pubblici del ministero della Transizione Ecologica per un finanziamento totale di 50 milioni di euro finalizzati a proposte progettuali inerenti ad attività di “Ricerca e sviluppo sull'idrogeno”, previsto nella Missione 2 "Rivoluzione verde e transizione ecologica", componente 2 "Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile". 

Opportunità che Enel dovrebbe cogliere a Brindisi per rilanciare attività di ricerca e sviluppo, anche dopo la scellerata decisione, contrastata solo dal sindacato, nella piena indifferenza delle istituzioni locali, della chiusura del proprio centro ricerca. 
 

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