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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Grano e latte esteri, la Coldiretti Puglia scopre le aziende committenti

BARI – Si è concretizzata oggi l’azione di protesta a livello nazionale di Coldiretti contro l’agropirateria e l’import di prodotti esteri che poi vengono trasformati in semilavorati o lavorati con marchio made in Italy. La Goletta Gialla Coldiretti è andata simbolicamente all’arrembaggio, stamani nel porto di Bari di due navi cariche di grano. La Federal Danube proveniente dal Quebec e battente bandiera cipriota, con di 23mila tonnellate di grano e l’altra, la Pyrgos proveniente da Antigua (Barbados), di cui batte anche bandiera, con un carico di 4mila tonnellate di cereali.

BARI – Si è concretizzata oggi l’azione di protesta a livello nazionale di Coldiretti contro l’agropirateria e l’import di prodotti esteri che poi vengono trasformati in semilavorati o lavorati con marchio made in Italy. La Goletta Gialla Coldiretti è andata simbolicamente all’arrembaggio, stamani nel porto di Bari di due navi cariche di grano. La Federal Danube proveniente dal Quebec e battente bandiera cipriota, con di 23mila tonnellate di grano e l’altra, la Pyrgos proveniente da Antigua (Barbados), di cui batte anche bandiera, con un carico di 4mila tonnellate di cereali.

“Tutto ciò si traduce in un danno evidente - denuncia il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - sia carico dei produttori cerealicoli pugliesi che non riescono a spuntare prezzi equi e remunerativi, sia  carico dei consumatori che non sanno con quale grano sono prodotti il pane e la pasta che acquistano. Per non parlare dei prezzi che si moltiplicano del 1650% dal grano al pane e del 930% dal grano alla pasta”. Incalcolabili – secondo Coldiretti Puglia, che ha fatto i calcoli - anche i danni in termini di impatto ambientale, basti pensare che sommando la tratta che la nave ha compiuto dal Canada per raggiungere Bari e i 758 camion utili a scaricare le 23 tonnellate di grano, considerando l’andata e il ritorno, si stima una emissione di oltre 15mila tonnellate di CO2.

Identificate anche le destinazioni del grano sbarcato: secondo le staffette organizzate dalla Coldiretti Puglia, ha preso le più svariate direzioni, da Casillo di Corato a Moramarco di Altamura, da Martimucci sempre di Altamura alla Candeal Commerciale di Melfi. Coldiretti ricorda che nei porti pugliesi arrivano regolarmente angurie fresche cocomeri, banane, castagne e marroni, ciliegie, funghi porcini, funghi, grano duro, grano tenero, limoni, mandorle, nocciole, peperoni, pinoli, pomodori freschi e secchi, pompelmi, scalogno. I Paesi di provenienza sono i più disparati, Albania, Ecuador, Macedonia, Turchia, Iran, Kossovo, Stati Uniti, Messico, Canada, Kazakistan, Russia, Ucraina, India, Australia.

Rispetto al solo grano, nel corso del 2009 ne sono state importate 1.349.739 tonnellate pari ad una superficie coltivata di 449.913 ettari, contro una produzione pugliese di 937.310 tonnellate e 338.500 ettari di superficie coltivati a cereali in Puglia. “Assistiamo - ha aggiunto il direttore di Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - ad una flessione continua del prezzo del grano, mentre i costi di pane e pasta non accennano a diminuire. A ciò si aggiunge l’annoso problema dell’origine del prodotto agricolo. La Puglia è la regione cerealicola leader in Italia con una produzione lorda vendibile di 230 milioni di euro. Nonostante ciò, gli industriali della pasta - conclude De Concilio - utilizzano solo il 20% di prodotto regionale, mentre sono 800.000 le tonnellate di grano duro che arrivano nel nostro Paese da Australia, Canada, Bangladesh, Sud America, Messico, Arizona e Texas, per produrre pasta made in Italy senza che sia indicato in etichetta”.

La superficie investita a grano duro è la più estesa tra tutte le altre colture praticate e da sola rappresenta un quarto dell’intera superficie agricola utilizzata regionale. Oltre il 60% della produzione regionale si concentra nel tavoliere di Foggia e nella pianura della Capitanata meridionale e nella fossa premurgiana barese.

Ma c’è anche il problema delle mozzarelle e dei formaggi. Alcune auto civetta della Coldiretti Puglia hanno seguito i camion dal Brennero con i carichi più inquietanti di prodotti lattiero-caseari, al fine di verificare i luoghi di destinazione in Puglia. Ed è proprio quella pugliese la staffetta più lunga che ha raggiunto oltre 1100 chilometri. I camion segnalati al Brennero hanno scaricato sfoglie di pasta fresca e formaggi tedeschi alla Lidl di Molfetta, 2 cisterne da 250 quintali di latte cadauna al caseificio Sanguedolce di Andria e ancora una cisterna di 250 quintali di latte al Valle dei Trulli di Cisternino.

Per la Coldiretti Puglia risulta indispensabile ripristinare e mantenere la fiducia dei consumatori, incoraggiando il loro coinvolgimento nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di riconoscibilità delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di effettuare delle scelte di acquisto pienamente consapevoli basate su una completa informazione in merito alle caratteristiche dei prodotti.

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