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Economia

Haralambides risponde a BrindisiReport.it

BRINDISI – Guadagnuolo, le consulenze, le crociere, i progetti e le speranze. Haralambides parla finalmente con BrindisiReport.it e accetta di rispondere a quasi tutte le nostre domande. Si sottrae solo ai quesiti che riguardano il Marina di Brindisi. Intanto la Finanza fa di nuovo visita negli uffici dell'Autorità portuale.

BRINDISI – Guadagnuolo, le consulenze, le crociere, i progetti e le speranze. Hercules Haralambides parla finalmente con BrindisiReport.it e accetta di rispondere a quasi tutte le domande che da settimane volevamo rivolgergli. Si sottrae solo a due quesiti, quelli che riguardano il Marina di Brindisi, la cui maggioranza delle quote è nelle mani della famiglia dell'imprenditore leccese Tommaso Ricchiuto. Haralambides non risponde a quelle due domande perché, dice, «vuole rispondere con precisione e fare degli approfondimenti con gli uffici».

Risponde invece a tutte le altre, mentre qualche stanza più in là ci sono di nuovo i militari della Guardia di Finanza, venuti ad acquisire altri documenti relativi alla nuova stazione marittima “Le Vele”. Ecco l’intervista realizzata questa mattina, con un video che ne propone alcuni stralci. Le riprese del dialogo con il presidente Haralambides sono disponibili integralmente nella nostra finestra dedicata ai video. La lunga intervista si apre con una introduzione di Haralambides su progetti e idee per il futuro, e prosegue con le nostre domande. Ecco le risposte del presidente greco.

L’ASSENZA ALLO SNIM

Presidente, la sua assenza al convegno di sabato, dove c’erano la Regione, il presidente dell’Autorità portuale di Izmir (Turchia) e i presidenti delle Autorità portuali di Brindisi e Taranto, ha destato clamore e malumori. Non poteva proprio essere presente o mandare qualcuno a rappresentarla?

«Avevamo concordato con Giuseppe Danese (presidente del Distretto della nautica, ndr), che avrei scritto e inviato un messaggio rivolto a tutti, e particolarmente al presidente del porto di Izmir. Purtroppo nel vostro articolo di sabato non ho letto il mio messaggio... Comunque a fine giugno sarò in Turchia per incontrare il ministro dei Trasporti e il presidente dell’Autorità portuale di Izmir. A Varna non potevo mancare perché c'era un convegno importantissimo per i porti europei ed io ero il presidente della seconda giornata di lavori. Era un impegno che avevo preso da un anno».

LA PIANTA ORGANICA E GUADAGNUOLO

Ha giudicato inadeguata la sua pianta organica. Ma perché denuncia questo problema solo oggi?

«Ho solo detto in Comitato portuale che l’Autorità portuale di Brindisi non ha un dipartimento che si occupa del marketing e dello sviluppo strategico del porto. Non era una critica ai dipendenti, ho solo detto di non avere esperti di marketing laureati in economia della logistica e dei trasporti. Per questo motivo al prossimo Comitato portuale presenteremo un progetto di riorganizzazione della pianta organica, realizzato da un’azienda esterna. Ce lo hanno appena consegnato».

Dopo aver ritirato la nomina dell’ingegnere Manlio Guadagnuolo a segretario generale dovrà proporre un altro nome: pescherà tra i curricula già in suo possesso o ci saranno anche altri nomi?

«Ci saranno anche altri nomi. La manifestazione d’interessi l’avevo fatta per me: volevo vedere chi c’era a disposizione in Italia. Poi ho scelto sulla base del curriculum. Pensavo che Guadagnuolo fosse un candidato capace, con esperienza e conoscenza del territorio. Non lo conoscevo personalmente, né mi è stato suggerito da qualcuno. Quando ho visto che c’erano preoccupazioni ho detto al Comitato che non siamo una Corte di Giustizia che entra nel merito del giudizio sulle persone. Avevo capito che c’erano preoccupazioni sufficienti per giustificare il ritiro della nomina, che si badi bene avevo proposto solo per un anno».

PROGETTI “A RISCHIO”

È vero che l’Autorità portuale è stata o sarà chiamata ad esaminare e approvare progetti presentati da aziende locali, che sono stati elaborati da parenti di dipendenti dell’Autorità portuale? Se la notizia è fondata, non ritiene che ci sia qualche conflitto di interessi, o che l’atto possa essere impugnabile?

«Io ho trovato solo un caso simile. Ho detto fin dall’inizio che se vedevo una situazione del genere, io per primo sarei andato in procura. Mi sono accorto di questo progetto...»

Ed è andato in procura?

«No. Ho chiesto di discuterlo e di approfondire la questione».

Possiamo sapere di quale progetto si tratta?

«No, non è importante».

LA TRASPARENZA SUGLI INCARICHI

Le è stato chiesto di mettere online tutti gli incarichi e le consulenze, perché non lo fa? Comune, Provincia e altri enti già lo fanno.

«Non ci sono consulenze, eccezion fatta per quella sulla pianta organica. Comunque sui siti degli altri non trova tutto. In ogni caso noi operiamo secondo la legge. Siamo più trasparenti di tutti gli altri porti italiani!».

Quindi nessun incarico? Possibile?

«L’unico che ricordo è quello per il ricorso alla Corte di Giustizia europea, il ricorso di cui tanto si è parlato...».

Che è una causa che riguarda la sua persona...

«Me e l’Autorità portuale. Abbiamo dato incarico allo studio legale Giacomini (di Milano, ndr)».

Scusi la sfrontatezza, ma in una causa che riguarda lei, l’avvocato non dovrebbe essere pagato da lei, e non dall’Autorità portuale?

«No, riguarda me ma anche l’Autorità portuale, non solo Hercules Haralambides».

LE INDAGINI APERTE

Ci sono due progetti con relative gare su cui indaga la procura: la nuova stazione marittima “Le vele” e l’approdo crociere a Costa Morena est. Cosa intende fare?

«Aspetteremo che la procura ci faccia sapere se possiamo andare avanti o no».

Ma lo sa che le inchieste in Italia a volte durano anni?

«Lo so, aspetteremo».

LE CROCIERE

Quanti saranno quest’anno gli ormeggi di navi da crociera nel porto di Brindisi?

«Non ce ne saranno. L'anno scorso però abbiamo avuto 50 approdi. In questi mesi ho parlato con tutte le compagnie: Royal Caribbean, Msc, Costa, e tutti hanno dato disponibilità a venire a Brindisi, ma hanno detto anche che erano molto arrabbiati per come sono stati trattati l’anno scorso. Il porto c'è, se c'è anche la collaborazione di tutti possiamo andare avanti, ma senza cooperazione non posso fare niente. Ritengo che le crociere restino una grande possibilità, non solo sulla base delle parole ma delle disponibilità degli operatori.

Anche il terminal crociere a Punta Riso, con un collegamento con l'aeroporto in un'area doganale unica, mi sembra una buona idea. Ma bisogna lavorare insieme: non è l’Autorità portuale che deve portare le compagnie, quello è un compito che spetta ai privati, agli agenti, anche se l’Autorità lo fa e continuerà a farlo. Ma pubblico e privato devono collaborare».

I TRAFFICI

Perché ormai da anni l’Autorità portuale non comunica più i dati sui traffici? Perché sono sempre negativi?

«I dati raccolti dall'Avvisatore marittimo sono a disposizione di tutti. L'effetto della crisi a Brindisi è comunque inferiore rispetto ad altri porti...»

Grazie al carbone scaricato dall’Enel...

«Certo, ma in merito ai passeggeri penso che i numeri tra Bari e Brindisi siano quelli attuali, e in futuro non vedo possibilità di crescita. È impossibile battere la concorrenza di Ryanair, però si può puntare sulle navi che trasportano persone e merci, come fa la Grimaldi, che probabilmente porterà a Brindisi una terza nave».

IL BILANCIO, IL PDL E I BARRETTA

Perché non avete ancora approvato il Bilancio?

«Abbiamo avuto la dirigente in malattia, poi c’era qualche problema di “capacità economica”, infine la mancanza del segretario generale. Ma ora il bilancio è quasi pronto, la dirigente Vittoria Ligorio ha assicurato che non c'è nessun problema. Lo presenteremo al prossimo Comitato portuale».

Perché ha incontrato solo il Pdl e non gli altri partiti?

«Io parlo con tutti, voglio solo un clima di serenità. Pensi che il primo con cui ho parlato è stato Vendola».

Sposterà la base dei rimorchiatori Barretta dal porto interno?

«C’è un progetto. Ho chiesto il parere del Comune di Brindisi. Se il Comune dice che una proroga non interferisce con il piano di riqualificazione del waterfront, per me i rimorchiatori potranno restare dove sono».

Altrimenti?

«Altrimenti si troverà una sistemazione diversa. Ma l’individuazione dell’area non sarà compito nostro, bensì della Capitaneria di porto».

LE DIMISSIONI

Con tutto quello che è successo in queste settimane, ha mai pensato di dimettersi?

«No, perché avrei dovuto farlo? Ci sono stati dei problemi, ne abbiamo parlato, li stiamo risolvendo. Perché avrei dovuto andarmene?».

LE DOMANDE SENZA RISPOSTE

Il presidente Haralambides non ha voluto rispondere a queste due domande:

1)   Perché nelle scorse settimane è stata ritirata (15 minuti prima della scadenza dei termini per la presentazione delle offerte) la gara per l’affidamento del piazzale situato di fronte al Marina di Brindisi?

2)   Reclamate dal Marina di Brindisi dei canoni arretrati: vi rivolgerete ai legali per il recupero di quelle somme, così come avete fatto con gli agenti marittimi?

Alla domanda “Quanti giorni dedica all’Autorità portuale ogni mese?”, il presidente ha risposto dicendo che lui dedica tutto il tempo che ha: «Che mi trovi in Cina, a Bruxelles o in Grecia o in Turchia, comunque lo faccio per l’Autorità portuale di Brindisi». (Le foto sono di Gianni Di Campi, il video è di Niccolò Lania)

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