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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Haralambidis voleva aggirare il Comitato

BRINDISI – Vigilia di Comitato portuale, questa volta senza proclami, ma non è detto che il superamento dello scoglio della nomina del nuovo segretario generale nella persona dell’ammiraglio Salvatore Giuffrè abbia smussato tutti gli spigoli e sedato le tensioni.

BRINDISI – Vigilia di Comitato portuale, questa volta senza proclami, ma non è detto che il superamento dello scoglio della nomina del nuovo segretario generale nella persona dell’ammiraglio Salvatore Giuffrè abbia smussato tutti gli spigoli e sedato le tensioni. Il tema dell’approvazione del contestato bilancio consuntivo 2012, che giunge per la quarta volta sul tavolo dell’organismo deliberativo dell’Authority accompagnato da una poco convincente sollecitazione da parte della direzione generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (che non propone altre soluzioni se non quella di votare il documento contabile così com’è), resta una faccenda molto delicata.

Chi ha cambiato idea, nel Comitato portuale, sulla posizione da assumere nei confronti di quel bilancio che contiene le contestate premialità al personale (circa 700 mila euro) mai autorizzate allo stesso organismo competente? Lo si saprà solo alla fine della riunione fissata per la mattinata di giovedì 5, tuttavia il viatico, soprattutto la parte delle comunicazioni tra Authority e Ministero, non è dei migliori.

Poco nota ai più la lettera del 19 settembre scorso in cui il presidente Iraklis Haralambidis tratteggia un quadro assai poco lusinghiero del Comitato portuale per via della ennesima bocciatura del consuntivo 2012. Cosa scrive Haralambidis: “La mancata approvazione costituisce un tentativo di ostacolare la normale operatività dell’intera Autorità”; “i fatti appena descritti rappresentano un grave ed immotivato disincentivo per tutta la segreteria tecnico operativa che vede il proprio operato denigrato e vilipeso, tanto da aver comportato la dichiarazione dello stato di agitazione del personale, con riserva di adottare forme di protesta più incisive a tutela della propria professionalità e del proprio operato”; “ciò premesso si prega codesto Ministero di voler valutare la possibilità di adottare i necessari provvedimenti (approvazione d’ufficio del rendiconto e della relazione annuale) onde consentire a questa Autorità la successiva redazione dell’assestamento di bilancio e del bilancio di previsione per l’anno 2014”.

Insomma, grande tentativo di aggiramento del Comitato portuale (oltre che pesanti accuse), non riuscito perché il Ministero da un lato sollecita ma dall’altro non si prende la patata bollente. Resta da capire perché da Roma non sia stato inviato un commissario ad acta. Forse per non delegittimare Haralambidis? Non resta che vedere come reagirà il Comitato portuale a questa operazione non riuscita del presidente, messa in atto appena il giorno successivo alla terza bocciatura del consuntivo 2012.

 

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