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Il carbone? Dimezzato. E merci in calo

BRINDISI – Mai il traffico di carbone così in basso nel porto di Brindisi dal 2000. Lo dicono le statistiche sui primi sette mesi del 2013. Al mese di luglio 2000 furono sbarcate 1.306.933 tonnellate di combustibile, dal gennaio al luglio di quest’anno 2.381.124 tonnellate.

BRINDISI – Mai il traffico di carbone così in basso nel porto di Brindisi dal 2000. Lo dicono le statistiche sui primi sette mesi del 2013. Al mese di luglio di tredici anni fa furono sbarcate 1.306.933 tonnellate di combustibile per le centrali di Brindisi Sud e Brindisi Nord, dal gennaio al luglio di quest’anno ne sono state sbarcate 2.381.124 tonnellate. Nello stesso periodo dello scorso anno erano state sbarcate 3.298.425 tonnellate di carbone, mentre per la quota più alta mai raggiunta, sempre nei primi sette mesi dell’anno, bisogna andare indietro al gennaio-luglio 2008, con 4.456.285 tonnellate, quasi il doppio del risultato del 2013.

E’ la crisi del mercato energetico nazionale che ha praticamente spento la centrale A2A-Edipower di Brindisi Nord, e rallentato la produzione di quella Enel di Cerano, la più grande d’Italia. Questi sono i nuovi dati sui quali occorre ragionare, anche nelle dispute tra ambientalisti e difensori della produzione termoelettrica a carbone. Obiettivamente, guardando al fatturato del porto di Brindisi, questo è invece un campanello d’allarme essendo il carbone la voce preponderante nel traffico delle merci, ma anche perchè è il traffico che fa circolare più denaro e posti di lavoro in ambito portuale.

Le merci nel porto di Brindisi, nel gennaio-luglio 2013 sono calate del 4,63 per cento. Il carbone è a -27,81 per cento; i derivati dalle produzioni termoelettriche che vengono movimentati al porto di Brindisi (in partenza) sono crollati del 51,98 le ceneri, e del 24,97 i gessi. I prodotti chimici raffinati sono scesi di 3,62 punti, sono invece aumentati di 16,12 punti i gas liquefatti, segnatamente il propilene (+61,23) e l’etilene (+93,01). Sono aumentate le merci varie in colli, quelle trasportate sui Tir e trailer movimentati dalla navi ro-ro e traghetto delle linee per Grecia e Albania, e dell’autostrada del mare Ravenna – Brindisi - Catania, e con il piccolo traffico container esistente.

Infatti una delle voci in crescita nei primi sette mesi del 2013 che con 51.277 veicoli ha segnato il miglior risultato dal 2008 quando i transiti di camion furono 57.783. Appare decisiva l’entrata a regime della nuova autostrada Egnatia che conduce da Igoumenitsa nel nord del, Grecia a Salonicco, in sole 4 ore, candidandosi a diventare una delle principali via d’ingresso in Europa del traffico di merci su gomma dall’area balcanica. Lo studio statistico dice che nel periodo gennaio-luglio 2013 i camion tra Brindisi e Grecia sono passati dai 19.419 dello scorso anno, ai 40.431 del 2013, mentre i trailer (rimorchi) su navi ro-ro sono stati 6.557 e i camion 1.200. Si fa presto a fare due conti sulle potenzialità della bretella balcanica.

Tra Brindisi, Valona, e più recentemente Durazzo, si sono mossi invece 3.089 camion contro i 3.609 del 2012. In compenso i passeggeri tra Albania e Brindisi sono passati da 66.619 dello stesso periodo dello scorso anno, ai 77.582 del 2013. Anche sulla linea Brindisi – Igoumenitsa – Patrasso c’è una crescita dei passeggeri da 112.741 a 144.398. Nei primi sette mesi dell’anno, dunque, il traffico passeggeri con 223.032 imbarchi e sbarchi è cresciuto del 20,60 per cento rispetto ai primi sette mesi del 2101, ma non ha recuperato la flessione rispetto al 2011, quando i passeggeri furono 240,771 (son esclusi i dati, tuttavia non rilevanti, dei transiti su navi da crociera).

Ma anche nel traffico passeggeri il risultato del solo mese di luglio 2013 induce ad attendere il bilancio complessivo di fine stagione, se non quello di fine anno: 57,185 incluse le crociere. Nel luglio 2012 i passeggeri furono invece 66.547. Considerando il numero limitato di navi in linea, e il numero limitato di linee, questi trend non potranno crescere di molto anche nelle più ottimistiche delle previsioni. Occorrono diversificazioni sia nel settore delle merci che in quello dei passeggeri guardando alle tendenze dei mercati marittimi, come hanno sottolineato gli esperti che hanno scritto nelle scorse settimane su BrindisiReport.it.

 

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