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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Il grande giorno del B787. Anche per noi

E’ stato un cammino non facile, il primo volo è arrivato in ritardo sul programma, molti problemi sono stati risolti in corsa, ma ecco che domani – lunedì 26 settembre – Boeing consegnerà al primo cliente, All Nippon Airways (Ana), il primo esemplare di B787 Dreamliner, dal punto di vista commerciale il concorrente diretto dell’Airbus europeo, dal punto di vista industriale il risultato della nuova suddivisione mondiale delle forniture aerospaziali: Il Dreamliner viene assemblato negli Stati Uniti a Everett, a 50 chilometri dalla stato maggiore del colosso aeronautico a Seattle (stato di Washington) con parti inviate da 50 aziende distribuite in 135 siti in Australia, Asia, Europa e Usa.

E’ stato un cammino non facile, il primo volo è arrivato in ritardo sul programma, molti problemi sono stati risolti in corsa, ma ecco che domani – lunedì 26 settembre – Boeing consegnerà al primo cliente, All Nippon Airways (Ana), il primo esemplare di B787 Dreamliner, dal punto di vista commerciale il concorrente diretto dell’Airbus europeo, dal punto di vista industriale il risultato della nuova suddivisione mondiale delle forniture aerospaziali: Il Dreamliner viene assemblato negli Stati Uniti a Everett, a 50 chilometri dalla stato maggiore del colosso aeronautico a Seattle (stato di Washington) con parti inviate da 50 aziende distribuite in 135 siti in Australia, Asia, Europa e Usa.

Nel gruppo dei territori più importanti che partecipano al progetto c’è la Puglia con tre stabilimenti: quelli di Alenia Grottaglie (due segmenti della fusoliera in carbonio), Foggia (stabilizzatori orizzontali di coda sempre in fibra composita), Avio Brindisi per la Turbina GEnx del partner storico dell’azienda italiana, General Electric. L’altra opzione per i due turbofan del Dreamliner è il Trent 1000 di Rolls Royce. La metà degli addetti al settore aerospaziale pugliese lavora in Alenia, e qui è prevedibile un incremento occupazionale collegato all’andamento degli ordinativi di B787.

Ana ne aveva opzionati 55, ma in tutto il portafoglio ordini del Dreamliner tocca gli 821 esemplari. Le prenotazioni sono cominciate nel 2004, ed era previsto che il programma giungesse alla prime consegne nel 2008. Il B787 rappresenta un nuovo concetto di aeromobile per impieghi civili: oltre la metà dell’aereo è costruita in fibra di carbonio (fusoliera ed ali), il resto è composto da alluminio (20 per cento), titanio (15 per cento), acciaio (10 per cento). Il concetto è: più leggero, quindi meno inquinante sia per il conseguente, più ridotto consumo di carburante che per il tipo di motori “ecologici” e silenziosi richiesti dal progetto. Il risparmio di carburante è calcolato in una quota che si aggira attorno al 20 per cento.

Il Dreamliner sarà disponibile in due versioni 787-8 per 210-250 passeggeri, e 787-9 per 250-290 posti. Il 787-8 è il modello base a due corridoi, è lungo 57 metri, ha un'apertura alare di 60 metri, alto 17 metri e un'autonomia tra 14.200 e 15.200 chilometri a seconda della configurazione dei posti: la standard è di 210 posti su in tre classi di viaggio (o 250 passeggeri in due classi). Peso a vuoto 110.000 chili, peso massimo al decollo 227.930 chili, velocità di crociera 930 chilometri circa, quota 11mila metri. Il B787-9 è la versione allungata per 250-290 posti in tre o due classi con un'autonomia tra 14.800 e 15,750 chilometri.

Il prezzo medio a esemplare per la versione 8 del B787 Dreamliner è di 165,2 milioni di dollari e per la versione 9 è 218,1 milioni di dollari. Boeing pensa di venderne almeno 3500 esemplari e conta molto non solo sulle innovazioni tecnologiche che hanno consentito di realizzare un aeromobile ad alto risparmio energetico con un salto di due generazioni, ma ovviamente sulle strategie commerciali che ciò consentirebbe: collegamenti point to point su lunghe distanze, quindi senza scali intermedi ed evitando gli hub portuali più trafficati, permettendo invece alle compagnie di scegliere scali di partenza e di arrivo di medie dimensioni.

Dal successo di questo programma, inutile nasconderlo, dipende una parte importante della crescita in fatturato, export ed occupazione dell’aerospazio pugliese, un settore cui guardano con legittime aspirazioni numerosi giovani con qualifiche adeguate, sia da periti che da ingegneri. Incrociamo le dita.

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