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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Il Pd: "Authority, subito ispezione"

BRINDISI - Una interrogazione parlamentare, diretta al dicastero dei Trasporti e della Navigazione, affinché venga avviata una ispezione ministeriale nei confronti dell'Autorità portuale di Brindisi. Partito Democratico all’attacco dopo il crollo del traffico passeggeri nel porto, la sospensione anche degli ultimi collegamenti con Grecia ed Albania ed il trasloco delle ultime linee nel porto di Otranto. Non si placa la polemica sul porto, anche dopo la piccata risposta dei giorni scorsi del Presidente dell'Authority nei confronti della politica e degli operatori.

BRINDISI - Una interrogazione parlamentare, diretta al dicastero dei Trasporti e della Navigazione, affinché venga avviata una ispezione ministeriale nei confronti dell'Autorità portuale di Brindisi. Partito Democratico all’attacco dopo il crollo del traffico passeggeri nel porto, la sospensione anche degli ultimi collegamenti con Grecia ed Albania ed il trasloco delle ultime linee nel porto di Otranto. Non si placa la polemica sul porto, anche dopo la piccata risposta dei giorni scorsi del Presidente dell'Authority nei confronti della politica e degli operatori.

“Non è una questione di carattere elettorale – chiarisce subito il senatore Salvatore Tomaselli - teniamo a precisare che non vogliamo un commissariamento che rappresenterebbe una ulteriore sconfitta per tutti, ma è ora che vi sia una inversione di rotta, perchè il porto di Brindisi recuperi la sua polifunzionalità e non resti asservito esclusivamente al polo energetico”.

“Siamo coscienti – prosegue - del fatto che l’attuale presidenza abbia ereditato una situazione difficile derivante dalle precedenti gestioni, ma finora non abbiamo notato una azione mirata a cambiare la tendenza del declino verso il quale il porto sembra ormai avviato. Proprio per questo, non possiamo rimanere impassibili a guardare”.

“Crediamo che il porto di Brindisi debba essere il volano per lo sviluppo dell’economia in questa città, che faccia parte delle infrastrutture strategiche non solo di Brindisi, ma della intera Regione e perché no, anche della nostra nazione. Il ponte naturale per il bacino del Mediterraneo. Per questo – ha ribadito Tomaselli - non possiamo assistere senza agire di fronte a quanto sta avvenendo. Il porto non può rimanere con un piano regolatore fermo al 1975, con una gestione medievale”.

Quanto alla risposta polemica dell’Authority nei confronti della politica e degli operatori? “Credo – dice Tomaselli – che sia una vera e propria caduta di stile. E’ inaccettabile avere ancora oggi un porto in cui i servizi siano assenti. Ed è inaccettabile trovare l’alibi del contenzioso con gli operatori marittimi. Sarebbe stato auspicabile da parte sua chiudere i contenziosi e dare i servizi mettendo insieme le parti, anziché soffiare sulle divisioni. Per quanto attiene alla polemica politica, la lasci alla politica, e non quella dei politicanti. Voglio solo ricordare che appena arrivato si è presentato solo al sindaco e alla sua scorta, quando invece avrebbe potuto coinvolgere tutte le istituzioni”.

La stoccata finale del Pd arriva sulla questione della trasparenza. “Sul tema della trasparenza non c’è stata alcuna discontinuità con il passato sia rispetto alle consulenze esterne, sia sull'esecutività delle opere progettate (che garantisce un corretto uso delle risorse pubbliche ed è dovuto per legge), sia su una questione particolarmente rilevante quale il rinnovo della seconda carica apicale dell'Ente: quella del segretario generale, ormai in scadenza. Non c’è nessuna traccia di selezione pubblica per la seconda carica in ordine di importanza dell’Authority”.

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L'interrogazione parlamentare al ministro dei Trasporti

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti

Premesso che

da anni il porto di Brindisi vive una profonda crisi che si manifesta nel continuo calo di traffici, specie nel settore dei passeggeri, dopo che per lungo tempo tale porto ha rappresentato il tradizionale e privilegiato punto di collegamento con la Grecia,  l'Albania e la Turchia;

tale crisi può essere riassunta nei dati che, dopo il picco raggiunto nel biennio 1996-1997 con oltre un milione di passeggeri in transito, negli anni seguenti segnalano un continuo trend negativo, con saltuari cambi di segno, tale da aver portato nel 2011 al numero di circa 520.000 passeggeri in transito;

analogamente, per il traffico dei TIR, si è passati dai 101.000 del 1995 ai 61.000 del 2011;

negli ultimi giorni la notizia dello spostamento di alcuni traghetti, da e verso l'Albania, dal porto di Brindisi al porto di Otranto rappresenta il punto di crisi più grave nella storia dei traffici dell'infrastruttura, ormai prossima all'azzeramento dei collegamenti con i porti di Valona (Albania), dopo aver perso negli anni scorsi a vantaggio di altri porti pugliesi il collegamento con Durazzo, mentre da tempo sono ridotti al minimo i collegamenti con la Grecia;

tale progressivo depauperamento del traffico passeggeri e TIR rischia di pregiudicare definitivamente la polifunzionalità del porto, a vantaggio del solo traffico combustibili al servizio del polo energetico brindisino;

a seguito di tali progressive difficoltà è stata avanzata da più parti la richiesta di riconoscimento dello stato di crisi dei servizi e delle attività commerciali operanti nell’ambito del porto di Brindisi, anche mediante il ricorso a interventi di attivazione degli ammortizzatori sociali per le maestranze interessate;

Considerato che

al progressivo declino dei traffici sopra richiamati si accompagna, come riportato  con sempre maggiore frequenza dalla stampa locale, una crescente difficoltà di rapporto tra gli operatori locali e la stessa Autorità portuale;

in particolare, emerge sempre più insanabile un profondo contrasto - peraltro oggetto di contenzioso giudiziario da diversi anni - tra agenti marittimi e Autorità portuale, con l'ente che rivendica il pagamento dei diritti fissi su passeggeri in transito a fronte, a parere degli stessi agenti marittimi, della totale assenza di servizi, specie nell'accoglienza ai passeggeri in transito a cominciare proprio da una adeguata e dignitosa Stazione marittima;

non è stata adottata finora alcuna misura volta a sanare quanto denunciato in modo reiterato dagli operatori locali e da armatori circa balzelli e costi per servizi  forzosamente imposti ai vettori che scelgono il porto di Brindisi il quale, pertanto,  ne risente fortemente in termini di competitività nei confronti di altri porti ove non si applicano tali oneri;

viene segnalato da tempo, altresì, sia sulla stampa locale che nelle iniziative promosse da operatori e tecnici del settore, uno scollamento ed un deficit di coordinamento tra le attività portuali, le attività delle imprese e le procedure relative alle autorizzazioni anche tra l’Autorità Marittima e quella Portuale, con conseguente difficoltà operative nella gestione dei delicati aspetti tecnico-nautici;

a ciò si aggiungono, ancora, le notizie relative alle difficoltà a definire relazioni ordinarie, nella legittima diversità di competenze e responsabilità, tra i componenti il Comitato Portuale e l'attuale presidenza dell'Ente, tant’è che la stampa locale ha riportato nelle scorse settimane le proteste di alcuni membri del Comitato Portuale con cui si lamentava la non integrale e corretta redazione dei verbali delle riunioni dell'organismo collegiale, nonché una gestione dello stesso organismo che non garantiva la legittima e libera espressione dei vari intervenuti;

richiamato che

dall'atto di nascita dell'Autorità Portuale di Brindisi ad oggi, nonostante gli impegni assunti dai vari amministratori susseguitisi nel tempo, non risulta avviata alcuna concreta procedura per la redazione del nuovo Piano regolatore del porto, il cui documento vigente risale al 1975 ed è stato gestito ricorrendo a periodiche successive varianti;

ciò ha comportato negli ultimi anni - già prima dell'attuale Presidenza - l'affidamento spesso a tecnici esterni alla struttura di progetti non coordinati tra loro e non inseriti in una armonica prospettiva di sviluppo dell'infrastruttura, molti dei quali non hanno mai ottenuto finanziamenti o raggiunto fasi di esecutività, con un conseguente non efficiente utilizzo di risorse pubbliche;

a tale proposito l'ente, anche in occasione della redazione e approvazione dei bilanci annuali, per anni non ha provveduto a pubblicare la lista delle consulenze esterne, di cui, quindi, non si conosce con esattezza numero, oggetto e costi, nonostante le disposizioni esplicite in tal senso vigenti per tutte le amministrazioni pubbliche;

nei mesi scorsi l'ente, con una procedura alquanto insolita, ha pubblicato un Bando per la individuazione di un soggetto imprenditoriale a cui assegnare, a canoni annuali quantomeno insoliti per la loro modestia, la gestione del terminal passeggeri destinato ai croceristi, ben prima che venisse pubblicato successivamente il bando per la realizzazione dello stesso terminal crociere;

sul sito istituzionale dell'Ente o in alcuna delle comunicazioni ufficiali dello stesso o tantomeno sulle pagine intestate alla Presidenza dell'Autorità Portuale di Brindisi sul social network Facebook -  spesso utilizzato dall'attuale Presidenza come luogo o sostituto della "comunicazione istituzionale" - non vi è traccia alcuna di una qualche procedura pubblica di selezione per l'incarico di Segretario Generale dell'Ente ormai prossimo alla scadenza;

Si chiede di sapere

se risultano a codesto Ministero tali situazioni di difficoltà e disagio all'interno di una così importante infrastruttura e le conseguenze viepiù negative in termini di danni economici e di immagine che ciò sta procurando al territorio, all'intera Regione Puglia nonché all'intero sistema portuale italiano, anche in considerazione del ruolo strategico tuttora potenzialmente in grado di svolgere il porto di Brindisi;

se non consideri di grave nocumento alla funzione dell'ente la totale assenza di una adeguata strategia di promozione del porto unitamente alla carenza di capacità di programmazione e coordinamento delle attività portuali, dei servizi e degli investimenti che da anni si registrano, come si può evincere sia dalle discussioni nelle sedute dei Comitati Portuali che dalla redazione dei vari bilanci e piani operativi triennali;

se non ritenga il Ministro competente, in applicazione delle funzioni di vigilanza previste dalla legge 84/94, di disporre una ispezione ministeriale presso l’Autorità Portuale di Brindisi allo scopo di individuare e rimuovere le eventuali inefficienze e/o responsabilità, sia in riferimento alla attuale gestione che alle passate, che hanno concorso e ancora concorrono alla situazione di gravi crisi sopra richiamata.

Sen. Salvatore Tomaselli e altri

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