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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

La Brindisi che non risolve: il caso concessione Barretta

Prorogata di anno in anno, arriva domani in Comitato portuale la richiesta di concessione demaniale per quattro anni, da parte della società Fratelli Barretta, della banchina di via Thaon de Revel, dove da decenni si trova la stazione rimorchiatori dell'impresa brindisina

BRINDISI – Prorogata di anno in anno, arriva domani in Comitato portuale la richiesta di concessione demaniale per quattro anni, da parte della società Fratelli Barretta, della banchina di via Thaon de Revel, dove da decenni si trova la stazione rimorchiatori dell’impresa brindisina. Hanno già protestato sia Italia Nostra che il movimento No al carbone, che considerano la permanenza della stazione rimorchiatori nel Seno di Ponente un ostacolo al completamento della riqualificazione del lungomare e del rione Sciabiche.

Anche in Comitato portuale ci saranno dei no, soprattutto perché l’Autorità portuale in questi anni – malgrado gli impegni – non ha mai individuato un adeguato sito alternativo per la delocalizzazione dei rimorchiatori nel porto medio o nel porto esterno. Un no che punta a smuovere dall’immobilismo l’ente, che è giunto a capo di nulla nonostante la nomina di ben due commissioni che avrebbero dovuto individuare una soluzione alternativa alla banchina di via Thaon de Revel.

L’impresa Fratelli Barretta, che si è aggiudicata recentemente la gara per il servizio di rimorchio nel porto di Brindisi per i prossimi 15 anni, potrebbe infatti puntare a garantire la permanenza nel Seno di Ponente anche oltre il quadriennio della nuova concessione su cui dovrà pronunciarsi il Comitato portuale.

Non va dimenticato che non si tratta solo di un problema logistico, ma anche di fatturati visto che le tabelle di rimorchio – rinnovate recentemente al rialzo con approvazione ministeriale e ordinanza del comandante della Capitaneria di Porto – prevedono una maggiorazione del 50 per cento quanto il servizio viene prestato fuori dal porto interno. Spostare i rimorchiatori nel porto medio o nel porto interno annullerebbe la motivazione di tale maggiorazione.

Si può dire, dopo vari anni, che l’Autorità Portuale non ha mai affrontato la questione di petto, lasciando che il problema affondasse con l’inattività delle due commissione preposte alla ricerca di soluzioni. Eppure la società di rimorchio, per il servizio che svolge e per i posti di lavoro che garantisce, avrebbe meritato ben altre attenzioni che il “laissez faire, laissez passer” che può anche tornare comodo alla stessa impresa, ma che non risponde invece né al bisogno di recupero di quella parte della città, né a quello di avere i rimorchiatori nella stessa area di attracco del 95 per cento dei loro clienti, vale a dire fuori dal porto interno.

Il tema sarà perciò il punto caldo della seduta di mercoledì 23 marzo del Comitato portuale, organismo che nel recente passato si è trovato a decidere sul rinnovo della proroga annuale all’impresa Barretta a concessione-ponte già scaduta.

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