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"Il ricorso, questione di giustizia"

BRINDISI - Rino Casilli era uno dei candidati alla poltrona di presidente dell’Autorità portuale, ma la scelta cadde su Haralambides, docente universitario a Rotterdam con cittadinanza greca. Casilli fece ricorso al Tar e i giudici gli hanno dato ragione. Eppure lui appare soddisfatto ma con moderazione.

BRINDISI - Rino Casilli era uno dei candidati alla poltrona di presidente dell’Autorità portuale, ma la scelta cadde su Haralambides, docente universitario a Rotterdam con cittadinanza greca. Casilli fece ricorso al Tar e i giudici gli hanno dato ragione. Eppure lui appare soddisfatto ma con moderazione.

«Al di là di essere contento perché i giudici amministrativi hanno riconosciuto le tesi dei miei avvocati, non vorrei rilasciare commenti che entrino nel merito della questione».

Possibile che non abbia festeggiato?

«No, non l’ho fatto. Sono soddisfatto per la sentenza, ma ora spero per la città questa parentesi si chiuda presto».

Si può dire che Haralambides da ieri non è più presidente?

«La sentenza è esecutiva e definitiva. Ma bisognerà attendere che sia notificata all’interessato e al ministero. Poi sarà quest’ultimo a prendere le decisioni del caso».

Perché ha fatto ricorso solo lei e tutti gli altri sono rimasti a guardare?

«Bisognerebbe chiederlo agli altri. Io penso di aver solo fatto il mio dovere di cittadino: ritenevo che ci fosse stata una violazione della legge e mi sono regolato di conseguenza. L’ho fatto volentieri e senza alcun beneficio personale, perché non è che ora va via Haralambides e  io prendo il suo posto. Credo solo di aver fatto il mio dovere: ogni cittadino italiano deve chiedere il rispetto della legge. E la legge ieri mi ha dato ragione».

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