rotate-mobile
Economia

Il Tar conferma: i 3 traghetti restano

BRINDISI – I traghetti della compagnia ellenica Flanmare potranno continuare a lavorare sia sulla rotta per la Grecia che su quella per Valona utilizzando le banchine del porto di Brindisi. Il decreto numero 100 del 25 maggio 2012, emanato dal presidente dell’Autorità Portuale di Brindisi, successivamente decaduto per illegittimità della nomina, è stato definitivamente sospeso con una nuova ordinanza del Tar di Lecce questa volta in seduta collegiale, dopo che la misura cautelare era stata anticipata con atto monocratico dal presidente della prima sezione, Antonio Cavallari.

BRINDISI – I traghetti della compagnia ellenica Flanmare potranno continuare a lavorare sia sulla rotta per la Grecia che su quella per Valona utilizzando le banchine del porto di Brindisi. Il decreto numero 100 del 25 maggio 2012, emanato dal presidente dell’Autorità Portuale di Brindisi, successivamente decaduto per illegittimità della nomina, è stato definitivamente sospeso con una nuova ordinanza del Tar di Lecce questa volta in seduta collegiale, dopo che la misura cautelare era stata anticipata con atto monocratico dal presidente della prima sezione, Antonio Cavallari.

L’udienza pubblica per la trattazione del merito è stata fissata per il 12 dicembre prossimo, probabilmente quando il Consiglio di Stato avrà già deciso sul ricorso di Haralambidis il quale non ci sta a frasi estromettere dalla carica. L’ordinanza è stata emessa ieri sempre dalla prima sezione del Tar (presidente facente funzioni Giuseppe Esposito, estensore Claudia Lattanzi, Roberto Michele Palmieri referendario), mentre il deposito in cancelleria porta la data di oggi e si incarica l’amministrazione interessata dell’applicazione dell’ordinanza. Passaggio nuovo, rispetto al provvedimento monocratico, quello in cui si disconosce validità giuridica agli atti assunti dal funzionario in vece del presidente, in questo caso il segretario generale, che aveva firmato parte della documentazione depositata per conto dell’Authority dall’Avvocatura dello Stato.

L’ordinanza ricorda infatti che “con sentenza di questo Tribunale n. 1138 del 2 giugno 2012 è stata annullata la nomina del Presidente dell' Autorità Portuale di Brindisi; che l'insegnamento giurisprudenziale consolidato nel  senso che l'annullamento dell'atto di nomina di un organo non travolge la generalità degli atti da questo anteriormente compiuti, ma solo quelli riguardo ai quali l'illegittimità della costituzione del 'organo sia stata dedotta come motivo di invalidità derivata, mediante rituale ricorso (in termini, per tutte, Cons. Stato, Ad. Plen., 29/2/199 ,n. 4); che in applicazione di tale principio, non può riconoscersi giuridica efficacia agli atti del funzionario di fatto contro i quali l'interessato insorge negando il potere di chi li ha emessi”.

Il Tar ha concesso alla Flanmare e al suo agente raccomandatario Franco Aversa la sospensiva del decreto Haralambidis perché “i ricorrenti, con motivi aggiunti notificati il 14 luglio 2012, hanno dedotto  l’illegittimità derivata del provvedimento del Presidente dell' Autorità Portuale di Brindisi n. 100 del 25 maggio 2012”, e perché “l'esecuzione del provvedimento impugnato è idonea ad arrecare pregiudizio avente il carattere della gravità e irreparabilità”.

Il Tar era stato chiamato in causa da Aversa (che come agente raccomandatario Flanmare è difeso dagli avvocati Alfredo Lonoce e Cristoforo Kielland, e come agenzia marittima da Marilena Poddi) nel momento in cui Iraklis Haralambidis, parallelamente al contenzioso in atto davanti al giudice civile di Brindisi sulla legittimità delle pretese economiche della stessa Authority nei confronti dell’armatore per presunti servizi resi alle navi, aveva comunque agito considerando semplicemente morosa la compagnia, prima ottenendo e disponendo il sequestro di una nave in piena fase di carico dei passeggeri nel cuore della notte a marzo, e a fronte del dissequestro successivo a metà maggio, aveva decretato che chiunque avesse pendenze economiche e contenziosi con l’Autorità portuale non avrebbe potuto utilizzare le banchine di Brindisi. Decreto ora sospeso sino al 12 dicembre.

Tutto ciò nello scenario di un porto con gravi problemi: solo in questi giorni sono cominciate le perimetrazioni del cantiere della nuova stazione marittima a Punta delle Terrare, con un pesante ritardo sul cronoprogramma dell’iter e con il pregiudizio iniziale di un’opera che nasce nel posto sbagliato. Infatti i futuri accosti traghetti e ro-ro sorgeranno a S.Apollinare, ben distante. Il progetto iniziale della nuova stazione marittima è stato modificato su intervento di vari enti, Enac tra tutti: le “vele” del prospetto sono state abbassate per non disturbare la fase di atterraggio degli aerei. Nel frattempo si apprende che le modifiche al progetto iniziale dei nuovi accosti non hanno ancora ottenuto l’ok dall’apposita commissione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, e si può parlare di danno al futuro commerciale del  porto.

Se a questo si aggiunge la perdita secca nei traffici Tir e passeggeri, il bilancio della gestione Haralambidis, unito a quella precedente di Giuseppe Giurgola, merita tutt’altro che la sufficienza. Tutto questo conduce al problema dell’attuale vacanza di governo dell’Authority: ci vuole subito un commissariamento molto attivo che faccia da ponte e quanto meno sia in grado di avviare l’iter del nuovo Piano regolatore del porto, l’unica soluzione per mettere le opere utili e urgenti sul binario giusto e al posto giusto. Un commissario, in fondo, può dialogare con le altre amministrazioni e consultare la politica. Ogni ulteriore attesa può solo arrecare altri danni.

Un commissario, per tornare all’ordinanza del Tar, avrebbe subito comunicato alla stampa che il numero delle navi che Brindisi mette in linea per Grecia e Albania è aumentato e che non ci saranno problemi per affrontare una crescita della domanda con in linea anche Ionian Sky, Ionian Spirit ed eventualmente anche Penelope, che restano assieme alle due unità della Grimaldi e a quella della Endeavour per la Grecia, e all'unità di un'altra compagnia per Valona. Ma di tale annuncio, oggi, non c’è neppure l’ombra. Non ci sono state esitazioni, invece, nel far sapere negli ultimi tempi quando sono scattati i sequestri di quelle navi. Un altro elemento che induce a ritenere urgentissimo un cambiamento. Qui sotto l'ordinanza del Tar.

TAR 26 07 2012

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Tar conferma: i 3 traghetti restano

BrindisiReport è in caricamento