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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Imprese, a metà 2012 erano 204 in più

BRINDISI – Secondo il Rapporto Economico della provincia di Brindisi realizzato dal Servizio Economia Locale della Camera di Commercio di Brindisi sul secondo trimestre dello scorso anno, al 30 giugno 2012 la consistenza delle imprese registrate presso la stessa Cciaa di Brindisi ammontava a 37.092 unità produttive, di cui 32.434 attive. Il saldo complessivo tra nuove iscrizioni e cessazioni d’impresa (al netto delle cancellate d’ufficio) nel periodo in esame, si colloca a 204 unità, determinato da 689 nuove imprese iscritte nel registro camerale di Brindisi a fronte di 485 cessazioni.

BRINDISI – Secondo il Rapporto Economico della provincia di Brindisi realizzato dal Servizio Economia Locale della Camera di Commercio di Brindisi sul secondo trimestre dello scorso anno, al 30 giugno 2012 la consistenza delle imprese registrate presso la stessa Cciaa di Brindisi ammontava a 37.092 unità produttive, di cui 32.434 attive. Il saldo complessivo tra nuove iscrizioni e cessazioni d’impresa (al netto delle cancellate d’ufficio) nel periodo in esame, si colloca a 204 unità, determinato da 689 nuove imprese iscritte nel registro camerale di Brindisi a fronte di 485 cessazioni.

Le dinamiche della natalità e della mortalità delle imprese nella provincia di Brindisi hanno determinato un tasso di crescita pari allo 0,55% a fronte di un omologo 0,68% rilevato in Puglia, mentre l’Italia chiude il trimestre di osservazione con una crescita pari allo 0,52%. Il confronto tra il tasso di crescita delle imprese registrate nel 2° trimestre 2012 e quello relativo allo scorso anno, evidenzia un incremento considerevole a livello provinciale e regionale, mentre attesta un lieve rallentamento a livello nazionale.

Il periodo più dinamico per le imprese registrate è senza dubbio il 2° trimestre 2009 con punte massime di 37.672 unità, mentre per quanto concerne le iscrizioni (689 unità) il trimestre 2012 evidenzia il più alto incremento di imprese degli ultimi quattro anni. Sul fronte opposto, le imprese cessate sono state 485, di gran lunga inferiore rispetto allo scorso anno.

Sotto il profilo settoriale, l’unico contributo rilevante in termini assoluti proviene dalle “imprese non classificate” con un saldo positivo pari a 203 unità. I restanti settori registrano saldi positivi oscillanti tra 21 e 3 unità. In valore assoluto, il saldo negativo del trimestre in esame è maggiormente concentrato nel settore manifatturiero, che ha visto ridursi il proprio tessuto produttivo di 21 unità. Di segno negativo, ma per entità più ridotte sono i saldi del settore “commercio”con -8 unità, mentre le restanti sezioni evidenziano saldi negativi al di sotto delle 3 unità, oppure nulli.

In particolare, la lettura dei dati evidenzia che nel trimestre in osservazione, il sistema imprenditoriale brindisino registra una percentuale complessiva di nuove imprese pari a 2,12%, il tasso generale di mortalità si attesta all’1,49%, mentre il tasso di crescita è pari allo 0,55%. Scandagliando le diverse sezioni di attività economica, l’unico tasso di crescita più rilevante si registra nelle imprese non classificate (9,7% ).

Sul piano della distribuzione per forma societaria, in termini assoluti il bilancio positivo del trimestre in esame è stato determinato principalmente dalle ditte individuali (+163) a seguire le società di persone (+17); le società di capitale (+15), ed infine le altre forme (+7). Le ditte individuali con 531 imprese iscritte , hanno registrato il tasso di crescita più elevato tra tutte le forme giuridiche (0,6%), significativa è la diminuzione delle società di capitali che registrano un tasso di crescita pari allo 0,2% ( contro l’1,4% del 2° trim. 2011).

I movimenti demografici sono stati fortemente condizionati dalle dinamiche delle imprese individuali che rappresentano il 77 % delle nuove iscrizioni e ben il 76% delle cessazioni effettuate nel periodo. Guardando alla struttura dei saldi demografici nella nostra regione, emerge che tutte le province mostrano saldi positivi nel trimestre considerato. La provincia di Lecce registra la crescita più sostenuta(1,15%) guadagnando il primo posto nella graduatoria regionale, a seguire Foggia (1,02%), Taranto (0,60%), Brindisi (0,55%) ed infine Bari (0,35%).

L’analisi dei dati delle imprese artigiane nel periodo aprile – giugno 2012, evidenzia un saldo di 56 unità ed un tasso di crescita pari allo 0,73%. Il settore che registra la migliore performance, con il più alto saldo positivo, è quello delle “costruzioni” (+34 unità), generando un tasso di crescita dell’1,1%. Seguono le “attività professionali” (+8 unità), le “altre attività di servizi” e le “imprese non classificate” (+7 unità), mentre i restanti settori registrano saldi positivi inferiori o pari alle 6 unità. Sul versante dei saldi negativi, il settore dell’agricoltura attesta la più alta diminuzione di imprese (-7 unità). (Studio e Tabelle della Camera di Commercio di Brindisi)

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