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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

In porto il salvataggio Dema: entrano Bybrook e Morgan Stanley

Accordo definitivo raggiunto anche con Inps per il salvataggio dell’azienda aeronautica Dema di Nola, con stabilimento anche a Brindisi

BRINDISI – Accordo definitivo raggiunto anche con Inps per il salvataggio dell’azienda aeronautica Dema di Nola, con stabilimento anche a Brindisi: nel capitale della società entreranno, assumendone il controllo, il fondo di investimento londinese Bybrook Capital – lo stesso di cui si è parlato per il salvataggio del Genoa Calcio - assieme alla banca d’affari newyorkese Morgan Stanley.

A luglio La società campana aveva ottenuto dal Tribunale di Nola l'autorizzazione a contrarre un finanziamento ponte con Bybrook e Morgan Stanley, che avevano manifestato il proprio interesse a rilevare l’80 per cento del capitale di Dema al costo di circa 50 milioni, chiedendo preliminarmente l’approvazione da parte di tutti i creditori del piano di ristrutturazione del debito che ammontava a circa 100 milioni di euro.

Nella trattativa, ByBrook e Morgan Stanley, sono stati assistiti da Delfino e Associati Wilkie Farr & Gallagher, mentre Dema da Francesco Marotta ,EY Restructuring Law Leader per l’Europa, e da Gaetano Ruggiero. Punto cardine, il riconoscimento della prededucibilità al suddetto finanziamento.

Il piano presentato prevedeva dilazioni varie e stralci (in media del 40%) di ciascuna voce di debito (22 milioni verso le banche, 15 verso Agenzia delle Entrate, altrettanti versi Insps e 38 milioni nei confronti di fornitori e società del gruppo). Inps e Agenzia delle Entrate non avevano invece risposto. Per quanto riguarda il debito verso banche (Unicredit, Intesa, Mps, Bpm, Bnl, Bper) l’accordo era stato definito in una lettera preliminare all’intesa definitiva.

“Finalmente siamo arrivati alla sottoscrizione  di un accordo che servirà a rilanciare la Dema, un’azienda dotata di un capitale umano dalle grandi competenze, in un settore strategico per la nostra regione, consentendo il completamento della procedura di ristrutturazione del debito societario”, ha commentato l’assessore regionale al Lavoro ed alla Formazione, Sebastiano Leo, parlando l’accordo sottoscritto con Inps per la rateizzazione del debito.

“In questi mesi abbiamo lavorato tutti con dedizione per rendere possibile questa soluzione: restava in sospeso soltanto l’ultimo accordo, che, finalmente, è stato definitivamente concluso. Un lavoro di squadra – prosegue l’assessore Leo – che ha visto l’assessorato al Lavoro, gli uffici e la Task Force regionale operare di concerto per chiudere una problematica complessa. Ci vorranno almeno trenta giorni per poter ricevere l’omologa e l’ingresso ufficiale di Bybrook e Morgan Stanley in Dema, ma il risultato che si profila è determinante per il rilancio di questa azienda aeronautica specializzata in aerostrutture, tra i cui clienti si annoverano: Leonardo, Boeing, Bombardier e Pratt and Whitney e che tra Campania e Puglia conta 800 dipendenti”.

“Un’accelerata verso l’uscita dalla crisi che, con l’approvazione da parte di tutti i creditori del piano di ristrutturazione del debito dovrebbe portare, finalmente, all’immissione di liquidità necessaria per lo sviluppo del piano industriale. Vogliamo far riprendere quota - ha concluso l’assessore Leo – alle competenze dei lavoratori pugliesi di Dema: adesso l’obiettivo è decisamente più vicino.”

La Design Manufacturing SpA (Dema) è attiva nel settore aerospaziale dal 1993 come azienda innovativa che si occupa di progettazione, industrializzazione e assemblaggio di strutture aeronautiche complesse. È presente a Somma Vesuviana (Napoli), Paolisi (Benevento) e Brindisi con stabilimenti produttivi e uffici di ingegneria. A Montreal (Canada) con Dema Aeronautics, centro di progettazione ed ingegneria. Il gruppo, che ha chiuso il 2016 con un fatturato di circa 40 milioni, ha un organico di circa 800 dipendenti diretti e produce lavoro per altre 200 persone nell’indotto (fonte IlSole24Ore).

La crisi era latente da anni ed era arrivata in sede di di task force per le crisi di impresa del ministero dello Sviluppo Economico nel febbraio del 2016, dopo varie proteste e manifestazioni anche a Brindisi. La chiave di volta, dopo l’ok del Tribunale di Nola, era superare l’ultima resistenza, quella di Inps e Agenzia delle Entrate.

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