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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Università, dal prossimo anno a Brindisi parte il corso in Scienze del farmaco

Definita l’intesa tra Comune e atenei di Bari e Lecce: lezioni nelle aule dell’ex Di Summa. In cantiere anche l’alta formazione in logistica in collaborazione con l’Onu e una nuova laurea in Ingegneria in accordo con Avio Aero

BRINDISI – Più che una promessa è una scommessa declinata in tre voci: un corso di laurea in “Scienze del farmaco” a Brindisi nei locali dell’ex Di Summa, dal prossimo anno, con docenti degli Atenei di Bari e Lecce;  alta formazione in Logistica in collaborazione con l’Onu, sempre in città, e una nuova facoltà di Ingegneria, rivolta al “manufacturing”, indirizzo da definire in collaborazione General Electric-Avio Aero, da aggiungere alla triennale con indirizzo industriale e alla specialistica in Ingegneria aerospaziale nella cittadella della Ricerca.

Ci crede l’assessore alla Pubblica Istruzione e all’Università Gioacchino Margarito, entrato nell’esecutivo di centrosinistra come “tecnico” in quota alla lista civica Progettiamo Brindisi, nata per sostenere la candidature di Mimmo Consales a sindaco del capoluogo. Ha alle spalle anni di docenza, peraltro innovativa perché coniugata con le nuove tecnologie nelle aule dell’istituto tecnico Majorana, e sul tavolo dell’assessorato una serie di documenti  tra relazioni, prospetti e protocolli con l’UniSalento e con l’Ateneo di Bari a testimonianza di un dialogo che va avanti dallo scorso mese di gennaio. In silenzio sino a oggi, perché è di oggi la conferma ufficiale di novità importanti all’indomani della conferenza di ateneo che si è tenuta ieri alla presenza dei rettori delle due realtà accademiche, Zara e Auricchio.

Gioacchino Margarito-2Gli errori. “Prima di avviare qualsiasi tipo di discorso futuro, occorre partire da una presa di coscienza su quel che è stato e sulle criticità dei corsi sinora attivati a Brindisi”, dice Margarito a titolo di premessa.  “Purtroppo  fino ad ora i corsi attivati sono stati degli esamifici, slegati dal territorio, basti considerare che non c’è stato un solo convegno. Non si è avuta la consapevolezza che a fare l’università sono gli studenti residenziali e che il futuro non può essere definito, se non guardando al territorio, vale a dire alle caratteristiche della città: Brindisi è città di mare indubbiamente, ma industriale, con società farmaceutiche e un polo chimico, nonché a vocazione internazionale vista la presenza dell’Onu e allora è da queste realtà che sono solo nostre e non di altri, non di Bari e neppure di Lecce, che dobbiamo partire per cambiare rotta”.

In altre parole, Brindisi può e deve avere un ruolo che solo corsi cuciti addosso alla città possono darle, senza copiare città che hanno un trascorso in campo accademico perché quella strada è già stata intrapresa e non ha portato da nessuna parte. Binario morto. Costi notevoli comunque sostenuti. Un’esperienza da non ripetere più.

Farmacia. “Il contatto con il tessuto brindisino passa prima di tutto dall’istituzione della facoltà di Farmacia: da noi ci sono società come la Sanofi Aventis che tra l’altro ha di recente confermato un centro ricerche qui, e ci sono diverse realtà della chimica. Sarà appunto una laurea espressione dell’unicità di Brindisi su cui il Comune ha ottenuto la piena collaborazione dei rettori di Bari e Lecce, tanto è vero che sarà un corso interateneo con sede da noi: sarebbero perfette le aule dell’ex Di Summa, dove già si svolgono le lezioni del corso in Scienze infermieristiche, motivo per il quale sarà coinvolta l’Asl con il direttore generale. In ogni caso contiamo di partire già dal prossimo anno accademico”.

Entro dicembre dovrà necessariamente essere presentata la domanda al Miur per ottenere il via libera al corso che si articolerà in cinque anni. Quanto al costo, l’attivazione del quinquennio, stando alle previsioni dell’UniSalento, non sarà inferiore a un milione di euro ogni dodici mesi, 300mila euro dei quali non finanziabili dal governo. A carico dell’amministrazione cittadina, al momento, non sono previsti oneri dal momento che è in atto un progetto di ricompensazione dei contributi con UniSalento.

Lo stabilimento Avio di BrindisiIngegneria e Avio. Con l’Ateneo di Lecce il Comune proseguirà l’intesa per la facoltà di Ingegneria, per il cui funzionamento è stato confermato l’impegno di 785.855 euro l’anno sino al 2028:  la somma è ripartita fra la triennale in Ingegneria Industriale che conta 300 studenti e la biennale (specialistica) in Ingegneria Aerospaziale (che conta 50 iscritti). Confermata, inoltre, la sede presso la cittadella della Ricerca. E qui il Comune vorrebbe potenziare l’offerta formativa, anche sulla base di una richiesta arrivata dalla direzione dal colosso americano General Electric (che ha acquistato la parte aeronautica e motoristica di Avio) e indirizzata all’UniSalento, all’università Federico II di Napoli e al Politecnico di Torino: Avio Aero ha pensato a una laurea di settore, per il manufacturing engineering, da articolare in tre anni più due di specializzazione.

“Si tratta di un’opportunità importantissima per il nostro territorio, anche questa espressione di una unicità legata alla presenza dell’Avio”, sottolinea Margarito. Avio Aero è anche titolare di un nuovo contratto di programma con la Regione Puglia per nuovi investimenti a Brindisi, per cui la formazione di figure qualificate è strada da seguire senza se e senza ma, una volta chiuso il capitolo dei finanziamenti che al momento resta aperto. E costituisce un nervo scoperto per il Comune di Brindisi, tenuto conto di quanto è avvenuto nel mese di luglio di due anni fa, quando da Bari furono assegnati quattro milioni di euro alle sedi di Taranto e Foggia.

Un progetto di Ingegneria industrialeLa Regione. “Brindisi non venne presa minimamente in considerazione”, sottolinea il titolare della delega, entrato in giunta in un secondo momento. “Anche per colmare questo silenzio, abbiamo indirizzato alla Regione una richiesta di contributo una tantum”. Ad alzare la voce avrebbero dovuto essere i rappresentanti brindisini in consiglio regionale, oltre che gli inquilini di palazzo di città. Ora la possibilità di farsi sentire ce l’hanno. E non ci sono attenuanti di alcun tipo. L’assessore alza le spalle, le polemiche non gli interessano, continua a lavorare in ambito universitario per avviare corsi di alta Formazione in collaborazione con l’Onu.

Onu. “L’obiettivo è partire l’anno prossimo”, dice. “Come Comune abbiamo già chiesto un incontro e aspettiamo che si insedi il nuovo direttore dell’Onu per verificare come articolare le lezioni da tenere a Brindisi: sul tavolo le ipotesi riguardano la logistica, il primo intervento e le operazioni di peace keeping”.

Economia aziendale. Resta, infine, confermato l’impegno per il corso di laurea triennale in Economia aziendale per effetto del protocollo d’intesa con l’Università di Bari per i prossimi 15 anni: il contributo è sceso a circa centomila euro l’anno dalla somma iniziale di 340mila e dovrebbe essere destinato a coprire le spese per due ricercatori. Le lezioni sono frequentate da 600 studenti.  “Manca la prosecuzione degli studi con la specialistica: vedremo se sarà possibile assicurare la continuità”.

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