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Economia

Centrale Federico II: l'Enel conferma i piani di investimento per i prossimi cinque anni

Il futuro del sito di Cerano è stato al centro di un incontro svoltosi in prefettura. Giovedì nuovo tavolo sui licenziamenti dei lavoratori Wcs e Cannone

BRINDISI – L’Enel ha confermato i piani di investimento per i prossimi cinque anni, come previsto nel piano industriale presentato lo scorso ottobre, nel corso di un incontro sulle prospettive della centrale Federico II di Cerano che si è svolto stamani in prefettura, su richiesta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. Oltre ai rappresentanti delle segreterie delle organizzazioni sindacali, hanno preso parte al confronto il prefetto di Brindisi, Annunziato Vardé, i rappresentanti nazionali e locali di Enel e il presidente di Confindustria  Brindisi, Giuseppe Marinò.

I sindacati hanno chiesto la convocazione del tavolo la scorsa settimana, nel pieno della protesta organizzata dai lavoratori dell’indotto a rischio licenziamento all’esterno dello stabilimento. Sono due le questioni più spinose, strettamente legare fra di loro: il sistema degli appalti, con una serie di vertenze in atto scaturite da turbolenti passaggi di consegne fra ditte uscenti e ditte subentranti; il calo produttivo accusato dalla centrale nel 2016, con prospettive tutt’altro che rosee in vista dei prossimi anni, alla luce anche della messa in sicurezza di tre gruppi produttivi su quattro attuata pochi giorni fa dall’azienda.

L’ingegnere Luciano Mirko Pistillo, dirigente dell’Enel, “ha delineato – si legge in una nota della prefettura - le strategie che possono avere ripercussioni sui livelli occupazionali, confermando gli attuali volumi di produzione per il prossimo quinquennio”. Per quanto riguarda le modalità di svolgimento delle gare di appalto, è stata avanzata la proposta di rilanciare il protocollo sulla legalità e sulla sicurezza già sottoscritto fra le parti, integrandolo con una clausola di salvaguardia dei livelli occupazionali.

Il prefetto “ha preso atto  dell’impegno di Enel – si legge nella nota della prefettura - a mantenere inalterati, anche in prospettiva, i livelli produttivi consolidati rispetto a quelli attuali  e a proseguire nelle scelte strategiche di  investimento, contemperandole anche con  le esigenze di natura ambientale; parimenti è stata manifestata la disponibilità delle Organizzazioni Sindacali a  proseguire in  percorsi di confronto costruttivi”.

Stamani, insomma, sono state analizzate in maniera complessiva delle problematiche da tempo segnalate dai sindacati. Giovedì prossimo (6 aprile) è previsto invece un nuovo tavolo in prefettura, nel corso del quale si parlerà del destino dei lavoratori delle ditte Wcs-consorzio Cogemain, nel settore delle pulizie idrodinamiche, e Cannone (movimentazione ceneri), entrambe alle prese con un cambio di appalto che potrebbe causare dei licenziamenti. Alla Wcs subentrerà infatti una ditta salentina, la Sea, che ha dato la propria disponibilità a riassorbire solo otto dei venti lavoratori della ditta uscente. Discorso analogo vale per i dipendenti della Cannone, alla quale subentrerà la ditta Sir. La speranza è che dopo gli incontri a vuoto già svoltisi presso la sede di Confindustria, giovedì si aprano spiragli positivi per i lavoratori,

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