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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Economia

Dema e Dar, lavoratori preoccupati: “Prospettive ancora incerte"

Saldate le mensilità di maggio, impegno a versare entro il 20 luglio quelle di giugno, ma i sindacati chiedono chiarezza sul piano industriale. Giovedì 14 luglio sit in davanti alla prefettura

BRINDISI – Gli stipendi di maggio sono stati saldati nei giorni scorsi, ma si percepisce ancora forte preoccupazione fra i lavoratori delle società Dema e Dar (quest’ultima controllata dal gruppo Dema). Gli operai temono per le prospettive del gruppo industriale campano attivo nel settore aerospaziale. La loro inquietudine era palpabile stamani (martedì mercoledì 12 luglio) nel corso di un incontro, a tratti vivace, con i rappresentanti dei sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl, Fismic, Ugl, Cobas ed Rsu che si è svolto stamattina all’esterno del bar Break 24, nella zona di Brindisi. Questa la sede scelta dagli stessi sindacati per un incontro con la stampa, dopo l’annullamento di un tavolo in prefettura che era stato convocato per la mattinata odierna. Per un’eventuale nuova convocazione bisognerà aspettare fino a mercoledì 20 luglio, termine entro il quale l’azienda si è impegnata a versare anche la mensilità di giugno ai circa 200 dipendenti delle due ditte (un centinaio per stabilimento).

Incontro lavoratori Dema e Dar 2-2-2

Ma nel frattempo si vuole mantenere alto il livello dell’attenzione sulla vertenza. Per questo giovedì prossimo dovrebbe svolgersi una manifestazione in piazza Santa Teresa, all’esterno della prefettura. La data non è stata scelta a caso, perché contemporaneamente, a Roma, presso la sede del Mise (ministero per lo sviluppo economico) si terrà un incontro fra Dema e i sindacati nazionali. Lo stato d’agitazione, dunque, resta. Nelle prossime ore i lavoratori decideranno se dar vita a ulteriori iniziative di protesta, fra cui un’assemblea permanente o uno sciopero.

L’impressione è che questa situazione di tensione non rientrerà del tutto neanche in caso di pagamento delle spettanze di giugno entro la prossima settimana. I sindacati chiedono infatti garanzie sull’innovazione tecnologica "per rispondere alle richieste dei clienti - spiega il segretario generale della Fiom Cgil Brindisi, Angelo Leo - onde evitare che si possano perdere delle commesse.

“In prospettiva – dichiara Paolo Loiacono, Lsu Dar – non riusciamo a intravedere nulla di positivo. Tutti i dipendenti Dar in questi cinque anni hanno fatto di tutto per risollevare le sorti di questa azienda (costituita a seguito del fallimento dell’ex Gse, ndr). Abbiamo subito decurtazioni sullo stipendio. Coscienziosamente le abbiamo concordate. Oggi siamo tutti qui perché non abbiamo nulla da rimproverarci. Spero che chi è titolato a intervenire per risolvere la situazione, lo faccia quanto prima”. 

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