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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Tecnici e operatori di servizi sociali disconosciuti in Puglia, ma non altrove

Occorre fare rientrare nel Piano regionale per le politiche sociali, da cui mancano dal 2005, i titoli di "Tecnico dei Servizi Sociali" e di "Operatore dei Servizi Sociali", come profili utili all'accesso al lavoro in strutture sociali e socio-sanitarie della stessa Regione Puglia. In tal senso i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle hanno presentato un'interrogazione

Occorre fare rientrare nel Piano regionale per le politiche sociali, da cui mancano dal 2005, i titoli di “Tecnico dei Servizi Sociali” e di ”Operatore dei Servizi Sociali”, come profili utili all’accesso al lavoro in strutture sociali e socio-sanitarie della stessa Regione Puglia. In tal senso i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle hanno presentato un’interrogazione “per cercare di fare chiarezza e ripristinare una situazione che si trascina ormai da troppi anni”:

L’interrogazione è stata firmata da Gianluca Bozzetti, Marco Galante, Mario Conca, Rosa Barone, Cristian Casili, Grazia Di Bari e Antonella Laricchia. “È inspiegabile come sino al 2005 tali titoli fossero presenti nel Prps ed invece nei successivi anni siano magicamente scomparsi. È una questione che non riguarda un singolo istituto o un territorio, ma coinvolge migliaia di persone qualificate in tutta la regione", dichiara il consigliere brindisino Gianluca Bozzetti.

Gianluca Bozzetti-2"Ma ciò che fa più specie è constatare è che gli stessi titoli possono essere spesi per svolgere la professione di operatore socio-sanitario in ogni altra regione d’Italia (perché riconosciuti nei rispettivi Prps), agevolando di fatto quell’emigrazione di persone altamente specializzate costrette così a svolgere la propria professione lontano dai propri cari e dalla propria terra”, dice ancora Bozzetti sottolineando un autentico paradosso.

“Chi studia e decide di spendere cinque anni della propria vita in una formazione altamente qualificante e utile alla società non può non godere degli stessi diritti di chi invece acquisisce tali competenze tramite dei corsi di formazione, questi si riconosciuti dalla Regione Puglia”.

“Sono queste le ragioni che ci hanno spinto ad interrogare la giunta su quali azioni intendano intraprendere per ripristinare una situazione che ad oggi pare paradossale, visto anche il silenzio di tutti questi anni conclude Bozzetti - e se si intenda quindi procedere in tempi rapidi alla modifica del regolamento regionale attuativo della Legge n. 16/2006 nella direzione del riconoscimento del titolo di ‘Operatore dei Servizi Sociali’ e ‘Tecnico dei Servizi Sociali’ come legittimo a ricoprire la mansione di operatore socio-sanitario".

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