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Forum Ambiente: "Quelli del no-a-tutto sono i difensori del gas"

"La crisi energetica viene colta al balzo da una parte della rappresentanza politica per trasformare Brindisi da città del carbone a città del gas"

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del "Forum ambiente salute e sviluppo"

La crisi energetica, con l’aumento spropositato del costo del gas, passato solo nel 2021 - a causa della speculazione finanziaria e non della guerra in corso - da 19€ a 187€ per MWh (fonte Report), viene colta al balzo da una parte della rappresentanza politica per trasformare Brindisi da città del carbone a città del gas. Se un comune cittadino potesse scegliere quale forma di produzione di energia favorire in questo momento, è fuor di dubbio che preferirebbe quella che costa di meno. Questa semplice operazione logica non è quella che sembra più diffusa in queste ore: OurWorldData ci dice che dal 2009 al 2019 il prezzo dell’energia elettrica da solare è passato da 359$ per Mwh a a 40$, l’eolico da 135$ a 40$, il nucleare da 123$ a 155$.

Inoltre le previsioni per il prezzo del gas nel futuro prossimo sono in rialzo, non perché scarseggi - dal momento che né la guerra in Ucraina né le sanzioni ne hanno rallentato il normale flusso – ma a causa di mere operazioni speculative e del fatto che se si restringe il numero dei fornitori la legge del mercato fa il suo corso. L’Enea ci dice anche che – sarebbe intuitivo ma è meglio citare i numeri – tutto il Salento nel mese di luglio riceve un irraggiamento solare pari a 7.7 kWh/m2 al giorno mentre al Nord si rileva un valore di 6.5. Il Sud quindi sarebbe ricchissimo se, come in Spagna, le politiche energetiche fossero state a suo tempo orientate sul solare. A tacere dell’impatto sulla riduzione della CO2 e quindi sul cambimento climatico. Ma le operazioni che non tendono a risolvere i problemi energetici del territorio o del Paese trovano meno sostenitori di quelle in cui il massimo vantaggio economico viene tratto solo da pochi.

Eppure il solare dovrebbe piacere ai democratici perché consentendo a tutti di installare pannelli solari sul proprio condominio e favorendo l’efficientamento energetico, cioè case che non disperdono il calore, ognuno produrrebbe buona parte dell’energia che gli necessita e il settore edilizio avrebbe lavoro per molti addetti e per molti anni, certo molto di più e per molto più tempo di quanto ne occorrerebbe per la costruzione e l’esercizio di gasdotti, rigasificatori più o meno galleggianti e depositi vari. 
Quelli del “no-a-tutto”, a ben guardare la storia recente, non sono quindi i sostenitori del solare e dell’eolico ma chi non volendo dismettere il business sui fossili ha contrastato lo sviluppo delle vere rinnovabili, ostacolando di fatto uno sviluppo diffuso. Il business del fossile (centrali alimentate da fossili, inceneritori e cementifici, trasporto su gomma) non giova alla gente semplice, quella per intenderci che ogni due mesi paga le bollette, ma i grandi gruppi energetici e dell’autotrasporto. Infatti un’altra misura che mitigherebbe il cambiamento climatico sarebbe quella del potenziamento del trasporto pubblico, decisamente devastato nell’ultimo decennio, oltre all’efficientamento delle automobili e della illuminazione pubblica e privata.

Insomma quello che ci saremmo aspettati per la Puglia e per Brindisi è una radicale riforma del piano energetico con solare diffuso e democratico e aiuti al settore edilizio per l’efficientamento energetico. Ma il business dei grandi gruppi economici lo ha finora impedito. Non per questo cesseremo di spiegare e di convincere i cittadini a riguardo!

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