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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Ventuno navigator nel Brindisino, ma centri per l'impiego al collasso

"Tremila navigator contro i 6000 promessi, e solo per due anni, un’altra beffa per i disoccupati pugliesi?"

L’avviso pubblico per la selezione dei 3000 “navigator” da assumere in tutta Italia scadrà il prossimo 8 maggio. Faccio un mio personale invito ai brindisini ad inoltrare la domanda e superare l’atavica sfiducia accumulata dai tanti disoccupati nei confronti di pubblici avvisi.
In Puglia saranno 248 i laureati da avviare a questa nuova attività per due anni. Il compenso annuo è di circa 31.000,00 euro lordi, comprensivi di eventuali spese di viaggi, vitto e alloggio. Per il territorio di Brindisi sono previste 21 assunzioni. Il compito dei navigator sarà quello di fornire assistenza tecnica ai Centri per l’Impiego dell’intera Provincia: Brindisi, Francavilla Fontana, Ostuni e Mesagne (quest’ultimo chiuso da alcuni anni)

Dopo l’introduzione del reddito di cittadinanza questa nuova figura professionale preventivamente formata avrà il compito di supportare i Cpi e fornire assistenza al fine di ricerca di una occupazione.  Si tratta di una figura aggiuntiva pensata per rafforzare gli uffici che offrono servizi nel mercato del lavoro in Puglia. Purtroppo però, la stessa Arpal, l’Agenzia Regionale Pugliese per le Politiche Attive del Lavoro, ente tecnico-operativo e strumentale che opera a supporto della Regione nell’ambito delle competenze assegnate all’Assessorato regionale al lavoro, ha fornito dei dati preoccupanti in merito.

Con la prima Determinazione a firma del neo Commissario Cassano del 15 febbraio 2019 è stato approvato l’atto di organizzazione e dotazione organica dell’Agenzia. Si rileva la carenza di organico (in unità a tempo pieno) negli uffici regionali di Brindisi che si occupano di mercato del lavoro, tra cui i 4 Cpi sopra citati, di ben 74 lavoratori di diverse categorie.

Si assumeranno, per due anni, 21 “navigator” in supporto a soli 25 dipendenti attualmente in forza negli uffici di Brindisi, nel contempo si è consapevoli del fatto che ne risultano mancanti ben 74 unità operative e tecniche. Per ripianare tale carenza non è dato conoscere modalità e tempi di selezione ed assunzione, tantomeno la destinazione sul territorio provinciale. Sul territorio regionale il dato è ancora più sconfortante, sono infatti più di 500 le unità mancanti in tutti i Cpi operanti nelle 6 province pugliesi.  La domanda nasce spontanea: Arpal assumerà prima i “navigator” e poi i dipendenti dei Cpi? 

L’assessore Sebastiano Leo a fine marzo scorso dichiarò di avere un primo piano di rafforzamento dei servizi per l’impiego da 13, 4 milioni di euro che prevede l’immissione delle prime 128 risorse da selezionare tra gli operatori della formazione che attualmente prestano servizio nei Cpi e che potranno proseguire il loro lavoro oltre giugno prossimo. Ciò fa ben sperare sulla brevità dei tempi di intervento.

E’ doveroso mettere in evidenza anche che Arpal, nell’ approvare il proprio Piano annuale del fabbisogno del personale per un totale di 18 unità, compreso il Commissario ha stanziato quasi 900.000,00 € per ogni anno. Il solo compenso del Commissario supererà di poco i 150.000,00 eurp annui. In Puglia in materia di Lavoro si procede con ritardo nel seguire le disposizioni della stessa Legge Regionale di istituzione dell’Arpal, poco è stato fatto in riferimento all’articolo 8 “Finalità e competenze dell’ Arpal” dai punti a ad s. 

Le novità risultano irrisorie e poco incoraggianti per una platea di disoccupati che nella nostra Regione, in particolare nella nostra provincia, tende ad allargarsi vertiginosamente. L’unica certezza è che a pagare il prezzo più alto per i ritardi di avvio delle leggi statali e regionali saranno sempre i disoccupati.  Si pensi ad esempio a coloro che hanno avuto per primi il reddito di cittadinanza e che potevano risultare lavoratori “appetibili” per le aziende in quanto lo stesso strumento potrebbe utilizzarsi per l’erogazione di stipendi e contributi in favore del lavoratore. Purtroppo nell’attuale concezione non servirà che ad una misera forma di sostentamento economico occasionale, quando poteva rappresentare un utile strumento per un inserimento nel mondo del lavoro.

Articolo Uno ha come primo impegno di battaglia politica quello del Lavoro. Non si può non riflettere sul dato Eurostat dell’occupazione che vede la Puglia tra le 30 regioni a più alta disoccupazione (13,8% doppio rispetto al dato medio) sulle 280 censite.   Sarà promosso nel mese di maggio un incontro pubblico sull’Arpal e su questi dati. Si metterà a confronto il pensiero delle Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori con quello della Organizzazioni Datoriali.

Servono idee concrete e obiettivo sarà anche quello di spronare il Commissario Massimo Cassano e l’assessore al Lavoro Sebastiano Leo a produrre quei risultati di cui tutta la popolazione pugliese ha bisogno. Occorre fare presto, è necessario un incremento dei posti di lavoro, soprattutto per i soggetti più svantaggiati, i disabili, gli over 50, i giovani, e tutti quei lavoratori licenziati o che perdono il lavoro autonomo perché costretti a chiudere la propria attività per le numerose crisi industriali che attanagliano la nostra Provincia.
3000 navigator contro i 6000 promessi, e solo per due anni, un’altra beffa per i disoccupati pugliesi? 

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