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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Intervento/ Porti, operare come rete

Ricambio la stima per l'ing. Casilli e fornisco i chiarimenti che lui richiede anche se, ritengo il mio articolo fosse abbastanza chiaro e non si prestasse a ulteriori interpretazioni. Non mi riferivo a improbabili ruoli assegnati a tavolino ad un porto piuttosto che ad un altro, quanto ad un metodo.

Ricambio la stima per l'ing. Casilli e fornisco i chiarimenti che lui richiede anche se, ritengo il mio articolo fosse abbastanza chiaro e non si prestasse a ulteriori interpretazioni. Quando mi riferivo ad una "cornice" politica a livello regionale nella quale era inserito anche il tema delle nomine dei presidenti, mi riferivo ad un orientamento, relativo alla creazione di un sistema di sviluppo sinergico della portualità pugliese, che doveva impegnare anche dei presidenti, non a caso, nominati unificando le scadenze dei singoli mandati.

In altre parole la volontà della Regione di guardare alla portualità pugliese come ad una materia omogenea, parte essenziale del sistema dei trasporti ed elemento fondamentale della competitività territoriale. Non mi riferivo a improbabili ruoli assegnati a tavolino ad un porto piuttosto che ad un altro, quanto ad un metodo che fa del dialogo e della programmazione concertata, gli strumenti più opportuni per la costruzione di politiche di sviluppo territoriale. Lo stesso approccio utilizzerei guardando all'inserimento nella rete core dei porti considerati quali nodi terminali della nuova rete transeuropea di trasporti.

Dobbiamo considerare il sistema pugliese come parte integrante della rete e non il singolo porto. Non c'è un senso trasportistico nel "saltare" Brindisi nel quadro della rete "core" . Dovranno essere le scelte regionali e delle singole Autorità a correggere un'impostazione sbagliata. Se il disegno europeo avrà davvero un futuro, i nuovi flussi di traffico non potranno che trovare che una risposta nell' intero sistema portuale pugliese.

I singoli porti sono e resteranno troppo deboli per reggere la sfida che viene prospettata dal nuovo assetto della rete di trasporto transeuropea. Tuttavia a me il tema più attuale appare un altro: quale assetto dei traffici uscirà da questa crisi e quale assetto infrastrutturale sarà effettivamente necessario dato che, io penso, tutto non tornerà come prima.

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