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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

La pista del terminal crociere è destinata ad insabbiarsi

ROMA – A Roma la procedura per i nuovi approdi di Sant’Apollinare e Punta Riso è stata incardinata con speranze pressoché inesistenti per il terminal crociere che piace tanto al presidiente dell’Autorità portuale uscente e al presidente della Provincia. Intanto il ministro Altero Matteoli nomina i commissari straordinari per i porti di Livorno e Bari, mentre per Brindisi il problema non si dovrebbe porre perché da qui a marzo, quando scadrà il mandato di Giuseppe Giurgola, c’è ancora tempo per la designazione del nuovo presidente dell’Authority. A nomi non siamo proprio a zero, anche se radio-porto dice che il sindaco Domenico Mennitti, che per i suoi rapporti con Matteoli dovrebbe avere il pallino in mano, ha abbandonato l’ipotesi Tommaso Affinita visto che sarebbe stata osteggiata dal governatore della Puglia, Nichi Vendola, e che non piace allo stesso ministro dei Trasporti.

ROMA – A Roma la procedura per i nuovi approdi di Sant’Apollinare e Punta Riso è stata incardinata con speranze pressoché inesistenti per il terminal crociere che piace tanto al presidente dell’Autorità portuale uscente e al presidente della Provincia. Intanto il ministro Altero Matteoli nomina i commissari straordinari per i porti di Livorno e Bari, mentre per Brindisi il problema non si dovrebbe porre perché da qui a marzo, quando scadrà il mandato di Giuseppe Giurgola, c’è ancora tempo per la designazione del nuovo presidente dell’Authority. A nomi non siamo proprio a zero, anche se radio-porto dice che il sindaco Domenico Mennitti, che per i suoi rapporti con Matteoli dovrebbe avere il pallino in mano, ha abbandonato l’ipotesi Tommaso Affinita visto che sarebbe stata osteggiata dal governatore della Puglia, Nichi Vendola, e che non piace allo stesso ministro dei Trasporti.

Un nome da Livorno - Non siamo a zero perché, sempre secondo radio-porto, Mennitti potrebbe avanzare una candidatura estranea alle liste depositate in Comune, Provincia e Camera di Commercio, e si tratta di un nome quasi certamente gradito a Matteoli, visto che il ministro è di Cecina e l’uomo (ancora) ombra pare sia di Livorno. Ma chi è? Non certo quel Bruno Lenzi tempo fa designato a commissario da Matteoli e finito in un clamoroso scandalo giudiziario. Difficile che possa trattarsi di Marco Taradash, l’ex radicale schierato per la corsa a sindaco della città labronica sempre da Altero Matteoli ma battuto dal candidato di sinistra Alessandro Cosimi. Se ne saprà di più nei prossimi giorni.

No terminal crociere, ma piattaforma logistica - Intanto bisogna avvertire il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, il quale assieme ai colleghi di Lecce e Taranto dovrebbe rimodulare subito le richieste di investimenti infrastrutturali per il porto di Brindisi, che in assetto da Grande Salento proporranno al governatore Vendola. Infatti nel pacchetto c’è il famoso terminal crociere che da ultimo cavallo di battaglia di Giuseppe Giurgola rischia di diventare una trappola. Ecco perché: primo, conviene abbandonare quella strada e puntare invece sulla logistica delle merci, sempre a vantaggio dell’area salentina ma anche di Taranto, perchè Brindisi, dice il Piano nazionale della logistica fresco di approvazione, può diventare un porto hub; secondo perché, nella migliore delle ipotesi, per il terminal crociere ci vorrebbe la variante al Piano regolatore portuale, quindi almeno quattro anni di attesa, ai quali aggiungere quelli della progettazione e della realizzazione, e bisognerebbe essere matti per immobilizzare fondi Fas per un  periodo così lungo.

La “commissione Brindisi” del Cslp – Che il destino del terminal crociere a Punta Riso sia segnato almeno per i prossimi anni, sta nelle cose e nelle norme. E’ un’opera non prevista dal Piano regolatore del porto vigente, e non può essere realizzata attraverso un semplice adeguamento tecnico funzionale. Non si capisce perché Giurgola lo abbia annunciato come già bello e fatto per l’estate 2012. Si può invece pensare ad un dragaggio e ad un adeguamento di una banchina già esistente nel porto interno, e offrire la propria onesta merce a compagnie con navi medie. Ma intanto l’Authority ci prova, col rischio di depistare il Grande Salento (peraltro Massimo Ferrarese lo ha inserito anche nella terna per la nuova presidenza).

Sul tavolo della terza sezione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici sono arrivati stamani i fascicoli degli adeguamenti tecnici per i nuovi accosti traghetti e ro-ro di Sant’Apollinare e quello per Punta Riso, ufficialmente una messa in sicurezza della radice della diga. Il presidente Massimo Sessa ha istituito una apposita commissione, che include (erano presenti alla seduta, come preannunciato ieri) anche gli ingegneri Francesco Di Leverano per il Comune di Brindisi, l’ingegnere Vito Ingletti per la Provincia e l’ingegnere Pasquale Fischetto per l’Autorità portuale. Assente la Regione Puglia. La commissione tornerà a riunirsi a fine febbraio, nel frattempo bisognerà integrare le pratiche con alcuni atti.

Sant’Apollinare sì, Punta Riso caso disperato - La terza sezione ha anche rinviato all’Autorità portuale – che era stata preavvertita - il nuovo progetto esecutivo dei cinque nuovi accosti di Sant’Apollinare, che trasforma i tre denti di attracco originariamente previsti in un banchinamento da Sant’Apollinare a Punta delle Terrare – Costa Morena. Infatti preliminarmente dovrà essere valutato e approvato l’adeguamento tecnico del progetto, con le prescrizioni da adottare. “Bene o male, e pure con alcune riserve – dice l’ingegnere Roberto Serafino, componente brindisino della terza sezione del Cslp – l’operazione di Sant’Apollinare si dovrebbe avviare e andare a conclusione. Ma per Punta Riso credo proprio di no. Ci vorrà la variante al Piano regolatore del porto, non un adeguamento tecnico”

E variante vuol dire anni. Per gli accosti di Sant’Apollinare c’è già, la variante, ma è stato necessario attendere dal 2002 al 2006. Sono tempi improponibili per un discorso di utilizzo efficace dei fondi Fas per le infrastrutture da concordare con la Regione Puglia. Peraltro a questo terminal – su cui pende anche il parere contrario della Sovrintendenza – si vuole collegare la nuova bretella tra aeroporto e porto. Un incastro di progetti che rischia di essere vanificato. Meglio fare la bretella, ma per collegarla al porticciolo turistico, e meglio puntare su una piattaforma logistica nell’area retroportuale di Costa Morena.

Commissari – Nel frattempo a Bari non si perdono colpi. Oggi scadevano i 45 giorni di proroga per il presidente uscente Francesco Mariani, che Comune e Regione vogliono riconfermare, ma nel frattempo dall’ufficio di gabinetto del ministro è arrivato a Mariani il decreto di nomina a commissario straordinario sempre per l’Autorità del Levante, per evitare vuoti mentre si dipana la procedura della designazione del presidente. Che dovrebbe essere Mariani medesimo. Sempre oggi, Matteoli ha nominato il commissario per Livorno, perché qui c’è di nuovo la guerra: il ministro ha sbarrato la strada al candidato degli enti locali, che è il presidente uscente Roberto Piccini a lui inviso, provocando il ricorso alla magistratura amministrativa. Per ora il porto passa nelle mani dell’avvocato Giuliano Gallanti.

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