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"La presidenza del consorzio per sei anni allo Squinzano, adesso tocca al Brindisi Rosso"

BRINDISI – La questione della presidenza del Consorzio per il Brindisi Rosso Doc e Lo Squinzano Rosso Doc non deve essere una questione poi tanto marginale. Non solo perché si parla di due vini che rappresentano i livelli più alti della produzione agroalimentare di questo territorio, quindi fatturato, immagine, aziende, posti di lavoro, ma perché si parla delle azioni future per la loro promozione e tutela. E visto che BrindisiReport.it si occupa spesso di aziende, perché non anche di una vicenda come quella raccontata dalla collega Sonia Gioia nell’articolo comparso stamani nella nostra home page? Sicuramente c’è stata una notizia iniziale come in tutti i servizi giornalistici, ma non necessariamente i giornali devono prestarsi a promotion interessate, cosa di cui sembra convinto Giovanni Nardelli, l’agronomo che presiede la Cantina Risveglio Agricolo e che è in lizza per la presidenza del Consorzio delle due Doc in alternativa a Luigi Resta della omonima cantina di San Pietro Vernotico ma con sede sociale a Squinzano.

BRINDISI – La questione della presidenza del Consorzio per il Brindisi Rosso Doc e Lo Squinzano Rosso Doc non deve essere una questione poi tanto marginale. Non solo perché si parla di due vini che rappresentano i livelli più alti della produzione agroalimentare di questo territorio, quindi fatturato, immagine, aziende, posti di lavoro, ma perché si parla delle azioni future per la loro promozione e tutela. E visto che BrindisiReport.it si occupa spesso di aziende, perché non anche di una vicenda come quella raccontata dalla collega Sonia Gioia nell’articolo comparso stamani nella nostra home page? Sicuramente c’è stata una notizia iniziale come in tutti i servizi giornalistici, ma non necessariamente i giornali devono prestarsi a promotion interessate, cosa di cui sembra convinto Giovanni Nardelli, l’agronomo che presiede la Cantina Risveglio Agricolo e che è in lizza per la presidenza del Consorzio delle due Doc in alternativa a Luigi Resta della omonima cantina di San Pietro Vernotico ma con sede sociale a Squinzano.

“Mi permetto di intervenire sulla vicenda atteso che l’elezione del prossimo presidente mi ha visto direttamente coinvolto sin dall’insediamento del nuovo consiglio eletto il 19 gennaio scorso. Lo faccio – ha scritto infatti Nardelli -  non in risposta ha chi ha astutamente tentato, peraltro riuscendoci, a promuovere questa vicenda all’attenzione di un quotidiano locale, ma per dare in qualche modo un piccolo contributo certamente utile a fare chiarezza. Intanto, la questione della elezione del nuovo presidente del Consorzio di Tutela Brindisi e Squinzano Doc non credo che vada individuata come una partita che vede due fazioni in campo. Proprio perché non è una partita finalizzata alla contesa dell’unico risultato utile quale, appunto, l’elezione di uno dei due attuali competitor”.

“Tanto vero, che allo stato non sono affatto in gioco le future strategie di sorveglianza e promozione dei due vini come viene titolato l’articolo. Ciò che è a rischio, invece, è la rivendicata attuazione del principio fondamentale della democrazia dell’alternanza”, afferma il presidente della Risveglio Agricolo. Ma pensiamo sia più che normale che due operatori dello stesso settore possano avere idee anche diverse sul modo di intendere le politiche del consorzio, e non sole le regole della governance. Altrimenti sarebbe come presentarsi per l’elezione a sindaco e non avere un programma, ma solo perché è giusto che ogni cinque anni il sindaco cambi e basta.

Ma Giovanni Resta intende battere su quello che per lui è il punto discriminante: “E dopo sei anni se ad un certo punto, nell’ambito di una normale e scontata dialettica interna, viene avanzata da parte di alcuni la proposta di passare il testimone ad un rappresentante del Doc Brindisi, atteso che l’amico Luigi Resta è espressione dell’altra denominazione, perché bisogna far passare tale concetto come una vera e propria dichiarazione di lotta? Non sarebbe più edificante per tutti, invece, metabolizzarlo come un vero e proprio atto di democrazia? E’ vero che nell’ambito del consiglio eletto c’è chi vorrebbe la riconferma di Luigi Resta (peraltro non in maggioranza relativa come viene indicato nell’articolo), ma è altrettanto vero che qualcun altro condivide la proposta dell’alternanza. E tra questi, anche rappresentati di autorevoli aziende vitivinicole brindisine”, fa sapere l’agronomo. Tra questi, si dice, vi sia anche la Cantina Due Palme di Cellino S. Marco diretta da Angelo Maci, attualmente l’azienda di punta del territorio.

Quindi il problema sarebbe quello di portare alla presidenza del Consorzio di tutela un uomo del Brindisi Rosso dopo un periodo relativamente lungo di guida di un imprenditore dell’area dello Squinzano. “In ultima analisi, mi corre obbligo chiedere di rettificare il tono emotivo di tutta la questione così come è stata esposta: tra me e Luigi Resta non c’è affatto alcuna vivace contesa. C’è solo una diversità di vedute che, purtroppo, si scontrano sul punto fondamentale che caratterizza le gestioni comuni: la democrazia nelle scelte e nei fatti. E’ bene ricordare che negli ultimi sei anni si sono avvicendati nel ruolo di presidente due onorevoli produttori del Rosso Squinzano. Per questo motivo, questa volta spetterebbe ad un rappresentante del Brindisi. Ricordando che a volte un pizzico di campanilismo non guasta”. Cercheremo di riportare, dopo che Giovanni Nardelli ha fatto cortesemente conoscere la propria, anche quella di Luigi Resta.

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