rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

L'appello dell'edilizia: "Settore in ginocchio, in tre anni oltre 200 aziende hanno chiuso"

BRINDISI – “Sarebbe come, tanto per dare un'idea, se un grande colosso industriale come la Fiat chiudesse dall'oggi al domani. Ecco, noi stiamo così”. Il segnale di “sos” arriva dai costruttori edili: la crisi sta mettendo in ginocchio l'intero settore e a livello locale i numeri descrivono chiaramente il precipitare della situazione. Per questo motivo, l'Ance provinciale ha deciso di non restarsene con le mani in mano, e anzi la decisione assunta è di quelle che non hanno precedenti: l'associazione prenderà parte ad una manifestazione nazionale indetta a Roma presso Montecitorio per sollecitare governo e parlamento ad individuare le soluzioni giuste per dare uno scossone ad un'economia che langue.

BRINDISI – “Sarebbe come, tanto per dare un'idea, se un grande colosso industriale come la Fiat chiudesse dall'oggi al domani. Ecco, noi stiamo così”. Il segnale di “sos” arriva dai costruttori edili: la crisi sta mettendo in ginocchio l'intero settore e a livello locale i numeri descrivono chiaramente il precipitare della situazione. Per questo motivo, l'Ance provinciale ha deciso di non restarsene con le mani in mano, e anzi la decisione assunta è di quelle che non hanno precedenti: l'associazione prenderà parte ad una manifestazione nazionale indetta a Roma presso Montecitorio per sollecitare governo e parlamento ad individuare le soluzioni giuste per dare uno scossone ad un'economia che langue.

L'obiettivo è, insomma, quello di riportare il settore delle costruzioni nell'agenda politica come elemento imprescindibile per lo sviluppo e per la crescita del Paese. L'Ance, insieme agli Stati Generali, denuncia l'assenza di una politica economica e industriale per il settore, che svolge da sempre un ruolo di traino per l'economia e che, per questo, diventa decisivo per uscire dalla crisi e per rilanciare la crescita. “Non si tratta di chiedere nuove risorse – ha spiegato il presidente dell'Ance Brindisi Massimo Campanelli - , né di ottenere vantaggi e privilegi per la categoria, ma di restituire al settore la priorità che gli compete attraverso una serie di interventi che ripristino il corretto funzionamento del mercato”.

LA SITUAZIONE - E' stato proprio Campanelli, questa mattina presso la sede di Confindustria, a tracciare dinanzi ai giornalisti il quadro assai cupo per il settore della costruzione edile. Numeri forniti con precisione, e che danno l'idea di una crisi che ha già mandato sul lastrico diverse famiglie, sia tra gli imprenditori che tra i dipendenti. “Basti pensare – ha detto Campanelli – che tre anni fa nella sola provincia brindisina esistevano circa 850 imprese edili, con 5000-5500 occupati. Adesso la situazione è drasticamente mutata in peggio: le aziende sono scese a 600, e le risorse umane a 3600”.

A giudizio dell'associazione, l'economia del settore è in qualche modo vittima dei Patti di stabilità per i Comuni: “Per questo motivo – ha aggiunto Campanelli – molte imprese sono costrette ad attendere fino a 24 mesi per i pagamenti. C'è chi non può permettersi di aspettare così tanto, e non può far altro che chiudere baracca. Insomma, per aiutare le casse comunali nessuno pensa a come dare una mano alle nostre”.

Da qui l'idea della protesta, con la manifestazione romana, con l'occasione che sarà propizia per proporre a ministri e parlamentari alcune iniziative giudicate utili per sostenere le aziende. “Sblocchiamo le risorse”, “Spariti 250.000 posti di lavoro nell'edilizia”, “Il futuro si costruisce insieme” sono solo alcuni degli slogan promossi per l'occasione. “Non è possibile – ha detto ancora Campanelli – un utilizzo così elevato degli ammortizzatori sociali, cresciuto del 300%. Ci chiediamo: perchè certe cifre non vengono utilizzate per gli investimenti, visto che l'indotto per ogni euro speso sarebbe certamente più significativo per le aziende, e quindi anche per la manodopera, e quindi ancora per l'intera economia?”.

LE PROPOSTE – Ance ha avanzato una proposta importante che individua nell'housing sociale un punto chiave della strategia di riqualificazione e rigenerazione urbana. “Ci sono già – spiegano dall'associazione – gli strumenti di legge che possono creare nuove condizioni per realizzare case a canone accessibile per le categorie emergenti quali le giovani coppie, gli immigrati, le famiglie del ceto medio".

Nella manifestazione romana, invece, si punterà tra le altre cose allo sblocco dei pagamenti per le imprese, senza vincoli del Patto di Stabilità, alla disponibilità delle risorse destinate dal Cipe alle priorità infrastrutturali e all'eliminazione delle distorsioni fiscali.

Per quanto riguarda il contesto locale, un'interessante appendice della conferenza stampa ha riguardato l'intervento del direttore di Confindustria Brindisi Angelo Guarini che ha puntato il dito su una serie di investimenti in essere sul territorio brindisino, bloccati però da vincoli di natura amministrativa, tra richieste di autorizzazioni e altri intoppi burocratici: “Eppure stiamo parlando di somme complessive pari a 500 milioni di euro”. Tra la copertura del carbonile per l'Enel, attività di carbonile anche per Edipower, e altri progetti di industrie che lavorano nel petrolchimico, sarebbero in ballo tanti quattrini pronti. “Anche, come si vede – ha concluso Guarini -, per lavori legati alla tutela ambientale. Ma niente: non si muove nulla, ecco perchè chiediamo che vi sia una reale volontà politica di cambiare le cose”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'appello dell'edilizia: "Settore in ginocchio, in tre anni oltre 200 aziende hanno chiuso"

BrindisiReport è in caricamento