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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

L'Authority allontana tre traghetti

BRINDISI – L’Autorità portuale di Brindisi fa sapere che il Tar di Lecce “con l’ordinanza n. 447/12 ha respinto la richiesta cautelare presentata dall’Agenzia marittima Francesco Aversa volta ad ottenere la sospensione dell’efficacia del decreto presidenziale n.100 del 25 maggio scorso con il quale l’Autorità Portuale di Brindisi aveva interdetto l’accosto alle banchine per le navi Ionian Spirit, Ionian Sky e Penelope della Flanmare Lines S.A. raccomandate dalla stessa Agenzia marittima”.

BRINDISI – L’Autorità portuale di Brindisi fa sapere che il Tar di Lecce “con l’ordinanza n. 447/12 ha respinto la richiesta cautelare presentata dall’Agenzia marittima Francesco Aversa volta ad ottenere la sospensione dell’efficacia del decreto presidenziale n.100 del 25 maggio scorso con il quale l’Autorità Portuale di Brindisi aveva interdetto l’accosto alle banchine per le navi Ionian Spirit, Ionian Sky e Penelope della Flanmare Lines S.A. raccomandate dalla stessa Agenzia marittima”.

I giudici amministrativi, prosegue una nota dell’Authority, hanno “respinto l’istanza cautelare presentata dall’Agenzia marittima Francesco Aversa ritenendo legittima l’inibizione della fruizione di servizi a chi rifiuti di partecipare agli oneri che costituiscono parte del costo dei servizi stessi e posti a carico dei fruitori. Infatti, come si evince dal decreto presidenziale dello scorso maggio, l’Autorità Portuale di Brindisi vanta un credito di 898.169,55 euro oltre gli interessi legali dall’Agenzia marittima ricorrente. Da qui la decisione di interdire l’uso delle banchine gestite dall’Autorità Portuale alle tre navi in questione fino all’avvenuto totale pagamento dei diritti portuali dovuti all’Ente ovvero fino alla presentazione di idonea garanzia bancaria di pari valore”.

“Pertanto, in forza del D.P. 100 del 25-05-2012 giusta ordinanza N. 447/12 del TAR, alle navi Ionian Spirit, Ionian Sky e Penelope della Flanmare Lines S.A. è negato l’accosto alle banchine del porto di Brindisi”. La Capitaneria di Porto ha dato già esecuzione alla notifica ed ora bisogna prepararsi al peggio: chi avvertirà centinaia e centinaia di passeggeri che hanno già acquistato i loro biglietti on line presso agenzie di varie città, che arrivati a Brindisi non troveranno le navi? Questa preoccupazione non traspare dalla conclusione del comunicato dell’Autorità portuale: “L’ordinanza n.447/12 conferma che in questo porto, come in tutti gli altri porti del mondo, sussistono delle regole il cui rispetto costituisce la chiave di volta per qualsiasi iniziativa di sviluppo e di corretta gestione”.

Considerando che non c’è più il presidente, chi ha assunto l’iniziativa di comunicare con la stampa e di commentare a nome dell’ente un provvedimento della magistratura, senza preoccuparsi di comunicare come sarà affrontata la situazione di chi ha prenotato viaggi in Grecia con la Ionian Sky e in Albania con la Ionian Spirit? Un fatto è certo: da tutto ciò il porto di Brindisi non potrà che incassare ancora pessima pubblicità, e non sono certo i giornalisti i responsabili di tale situazione. Per chiarezza nei confronti dei lettori, bisogna però preliminarmente riassumere una vicenda nello stesso tempo semplice e complessa.

Sul piano della giustizia civile, la compagnia ha già ottenuto il dissequestro di una delle Ionian, quella che prestava servizio con Valona posta sotto sigilli poco prima della mezzanotte e lasciando a terra i passeggeri infuriati, e il giudizio prosegue per appurare la legittimità delle pretese dell’Authority contestate dall’armatore, che ritiene di non dover pagare se non a fronte della dimostrazione di aver ricevuto in cambio dei servizi. Sul piano della giustizia amministrativa, invece, il Tar ha prima sospeso il decreto presidenziale sulle tariffe inaudita altera parte, mentre in seconda battuta, udite entrambe le parti, gli ha ridato efficacia. Nelle more dei ricorsi e controricorsi, passeggeri a terra e tre navi in meno per Brindisi, ricordando comunque che le risorse più importanti di un porto sono le compagnie che garantiscono servizi di linea.

Ora le considerazioni di buona parte degli operatori portuali. La situazione nel porto di Brindisi diventa gravissima. Non c’è più un presidente, Iraklis Haralambidis, di cui il Tar di Lecce ha sentenziato l’illegittimità della nomina perché non è un cittadino italiano, ma il governo, colpevolmente nel senso politico del termine, non ha ancora adempiuto a ciò che la legge prevede, vale a dire alla nomina di un commissario. Il segretario generale dell’Autorità portuale per legge non può affatto sostituire il presidente, quindi teoricamente l’Autorità portuale è senza timone anche se emette comunicati non firmati. Inoltre, a rigor di logica, potrebbero alla fine risultare nulli anche tutti quegli atti come i decreti presidenziali emanati da chi ha ricoperto illegittimamente la carica di presidente, e ciò si verificherà solo alla luce di una sentenza del Consiglio di Stato di conferma della sentenza di primo grado. Perciò riguardo quegli atti bisognerebbe  agire con la massima prudenza, sapendo che un domani qualcuno potrebbe presentare un conto estremamente salato se se ne dovesse sancire la nullità o l’illegittimità. Potrebbe farlo Aversa, ad esempio, o il suo armatore, o tanti altri.

Ecco perché il governo non può tardare a nominare un commissario, ed ecco perché non si può lasciare tutto in mano al solo segretario generale, cosa per altro non prevista. Il segretario generale, per la legge 84/94 sulla portualità, ha le seguenti competenze: è preposto alla segreteria tecnico-operativa; provvede agli adempimenti necessari al funzionamento dell'autorità portuale; cura l'istruttoria degli atti di competenza del presidente e del comitato portuale; cura i rapporti, ai fini del coordinamento delle rispettive attività, con le amministrazioni statali, regionali e degli enti locali; cura l'attuazione delle direttive del presidente e del comitato portuale; elabora il piano regolatore portuale, avvalendosi della segreteria tecnico-operativa; riferisce al comitato portuale sullo stato di attuazione dei piani di intervento e di sviluppo delle strutture portuali e sull'organizzazione economico-produttiva delle attività portuali; provvede alla tenuta dei registri di cui all'articolo 24, comma 2.

Chi ipotizza una sentenza del Consiglio di Stato entro settembre è probabilmente sostenuto da ottimismo. Iraklis Haralambidis per impugnare la sentenza contro l’annullamento per illegittimità della sua nomina si è rivolto ad uno studio legale di Genova specializzato anche in diritto comunitario, un segnale chiaro della sua intenzione di ricorrere, se necessario, anche alla stessa Corte europea. E per quanto tempo il porto di Brindisi dovrà restare senza guida? Cosa hanno intenzione di fare il sindaco Mimmo Consales e il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, di fronte a tale grave congiuntura, e cosa ha intenzione di fare la Regione Puglia per sollecitare il governo Monti?

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