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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

"L'avanzo di bilancio? Un mistero: il Comune spreca soldi anche per gli incarichi esterni"

BRINDISI - E’ infinita la polemica sul bilancio comunale, approvato l’altroieri dal Consiglio comunale. Un consuntivo che ha suscitato non poche sorprese soprattutto tra l’opposizione, dopo la conferma dello stesso assessore al Bilancio Mario Pennetta di un avanzo di 28 milioni di euro. “Per la prima volta dopo tanti anni, il Comune può disporre di una cifra significativa, che può essere destinata per altri investimenti”, aveva detto, in riferimento al palazzetto che l’Amministrazione sta progettando nell’ambito della Cittadella dello Sport.

BRINDISI - E’ infinita la polemica sul bilancio comunale, approvato l’altro ieri dal Consiglio comunale. Un consuntivo che ha suscitato non poche sorprese soprattutto tra l’opposizione, dopo la conferma dello stesso assessore al Bilancio Mario Pennetta di un avanzo di 28 milioni di euro. “Per la prima volta dopo tanti anni, il Comune può disporre di una cifra significativa, che può essere destinata per altri investimenti”, aveva detto, in riferimento al palazzetto che l’Amministrazione sta progettando nell’ambito della Cittadella dello Sport.

“Comunque, le risorse immediatamente disponibili scendono di fatto a 17-18 milioni di euro, visto che parte di quel denaro dovrà comunque servire per pagare vecchi contenziosi comunali”, aveva detto il sindaco Mennitti nel corso di un incontro pubblico in cui si parlava proprio del palazzetto.

Ma dall’opposizione, appunto, c’è chi trova che questi dati “facciano a pugni” con le spese, giudicate talvolta eccessive e immotivate dall’Amministrazione. Il riferimento va, per esempio, al consigliere comunale del Partito Democratico Enzo Albano, che da oltre un anno chiede al Comune chiarimenti in merito “ad un incarico milionario affidato, senza gara, ad una società esterna” per effettuare il calcolo dei minori introiti di Ici da parte del Comune, dopo la modifica dei criteri di definizione dei valori catastali dei fabbricati di categoria “D”.

LE TAPPE - “Il 23 giugno 2008 – sostiene Albano -, il dirigente dei servizi finanziari dopo aver contattato “per le vie brevi, l’unica società a sua conoscenza”, senza aver esperito alcuna gara affidava l’incarico del calcolo sulla base di un corrispettivo corrispondente alla percentuale del 14% sul contributo statale che doveva essere erogato al Comune di Brindisi. Il 27 giugno 2008 venne stipulato il contratto e quattro giorni dopo veniva già accreditato dal Ministero sul conto del Comune un acconto di 2.703.269,18 euro, sul totale complessivo di 4milioni 433mila euro. A conti fatti, il Comune doveva versare alla società 620mila euro, previsione smentita e superata dai fatti successivi, in quanto il trasferimento economico dello Stato è lievitato considerevolmente, raggiungendo una cifra prossima ai 23 milioni di euro, che ha inciso in modo consistente su quell’avanzo di bilancio”.

LE DOMANDE – Sono molti gli interrogativi posti da Albano all’Amministrazione, tutti ancora senza risposta:

1 - A quanto ammonta il corrispettivo complessivo che il Comune deve alla società?

2 - Perché si è aspettato il 18 giugno per programmare un’attività che invece altri Comuni avevano previsto per tempo, potendo così attivare un normale confronto concorrenziale fra diversi preventivi?

3 - Perché non sono stati tenuti in nessun conto i suggerimenti e le indicazioni dell’ Associazione Nazionale  Uffici Tributi Enti Locali,  alla quale il Comune è associato,  che aveva sconsigliato i Comuni dal sottoscrivere tipologie di contratti che prevedessero compensi a percentuale, rispetto alle spettanze attribuite?

4 - Considerata l’entità del corrispettivo le “ vie brevi" sono ammesse?

5 - E’ congruo il corrispettivo milionario per pochi giorni di lavoro o c’è stato  un notevole spreco di denaro pubblico?

6 - Non è paradossale il fatto che per due convegni di aggiornamento sullo status, competenze ed attività dei consiglieri e del consiglio comunale, proposto  dalla Promo Pa, per un corrispettivo complessivo di circa 7.000 euro (una cifra assolutamente esigua rispetto a quella in argomento) si sia opposta  l’obbligatorietà legislativa della gara o quantomeno del raffronto fra diverse proposte?

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