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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Economia

Litigio sul lavoro, nel giorno di Festa

BRINDISI - Nel giorno della Festa del Lavoro, il consigliere comunale Riccardo Rossi (Bbc) ed il segretario provinciale della Cisl, Corradino De Pascalis, litigano sui temi dell'occupazione e della tutela della salute e dell'ambiente.

BRINDISI - Nel giorno della Festa del Lavoro, su Facebook il consigliere comunale di Brindisi Bene Comune, Riccardo Rossi, ed il segretario provinciale della Cisl, Corradino De Pascalis, si rendono protagonisti di uno scambio di battute (critiche) che hanno per oggetto proprio il lavoro in terra di Brindisi. O meglio, l’eterno scontro tra tutela dei posti di lavoro esistenti (quelle delle industrie) e tutela della salute e dell’ambiente.

A scrivere per primo è stato Rossi: «Ieri, durante l’assemblea pubblica sul Pug, il segretario della Cisl Corradino De Pascalis al termine del suo intervento mi ha urlato “Vergognati, ci sono 8000 disoccupati a Brindisi. È vero, ci sono 8000 disoccupati a Brindisi ed evidentemente perché c’è poco carbone, poco petrolio, poca plastica, poche discariche e Termovalorizzatori... Buon Primo Maggio per chi ancora oggi crede che si lavora per vivere e non per morire».

Dopo quattro ore arriva la replica del sindacalista: «Mi riferiscono di un post di Riccardo Rossi, consigliere comunale di Brindisi, che lamenta di essere stato aggredito verbalmente da me nel corso della conferenza sul Pug. Non amo polemizzare, soprattutto sui blog, tuttavia per amore di verità e per difendere come sempre i lavoratori brindisini che ho l'onore di rappresentare, preciso che durante il suo intervento ho ascoltato con rispetto ed in silenzio il consigliere Rossi, pur non condividendo una virgola di quanto da lui affermato. Trovo intollerabile che egli invece ritenga di commentare ad alta voce e contestare quando altri, nella fattispecie il sottoscritto, esprimono pareri e articolano ragionamenti diversi rispetto alle sue convinzioni. Credo che chi cerca ogni giorno di dare risposte al dramma di migliaia di lavoratrici e lavoratori alle prese con la perdita del lavoro e quindi della libertà, perché se non è chiaro di questo parliamo, della libertà di provvedere da soli ai bisogni propri e della propria famiglia, meriti almeno di potersi esprimere liberamente e di essere ascoltato».

De Pascalis conclude così: «Siamo alla vigilia di appuntamenti importanti per tantissime famiglie, quante altre persone vogliamo vedere sulle torri o sui camini della fabbriche? Spero che il buon senso prevalga, da parte di tutti. È giusto chiedere investimenti in ambientalizzazioni, è giusto rivendicare attenzione alle problematiche ambientali, è giusto pretendere le migliori tecnologie. Ma dico no alle chiusure, alle dismissioni e alle delocalizzazioni. Vogliamo lavorare in sicurezza, ma vogliamo lavorare!».

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