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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Ma quale Bit: fuori dalla Francigena

BRINDISI – Tutti i nodi vengono al pettine, notaio o non notaio (a proposito, è stato pagato per l’inutile attesa, o si è prestato gratis?). E mentre davanti agli occhi attoniti dei brindisini, assillati dai problemi dei negozi che chiudono, del lavoro per i giovani che manca, dei veleni sparsi nell’ambiente, va in onda questa sfida all’Ok Corral de noantri, l’operazione Filia Solis fa cilecca, almeno nel turismo religioso che, sino a prova contraria, è uno dei cavalli di battaglia delle politiche di valorizzazione del patrimonio storico e culturale della Puglia.

BRINDISI – Tutti i nodi vengono al pettine, notaio o non notaio (a proposito, è stato pagato per l’inutile attesa, o si è prestato gratis?). E mentre davanti agli occhi attoniti dei brindisini, assillati dai problemi dei negozi che chiudono, del lavoro per i giovani che manca, dei veleni sparsi nell’ambiente,  va in onda questa sfida all’Ok Corral de noantri, l’operazione Filia Solis fa cilecca, almeno nel turismo religioso che, sino a prova contraria, è uno dei cavalli di battaglia delle politiche di valorizzazione del patrimonio storico e culturale della Puglia.

In attesa non di Luigi Vitali, ma di riscontri in presenze turistiche certamente attribuibili al brand poc’anzi citato e alle azioni di marketing territoriale avviate attorno ad esso (il problema non è quanto si spende, ma come e in cosa), Brindisi è l’unica provincia assente dal catalogo viaggi 2012 di Opera Romana Pellegrinaggi, che invece – come fa sapere l’assessore regionale Silvia Godelli – “riserva una buona notizia per la Puglia, che per la prima volta si vede inserita per intero e in lunghezza, lungo la Via Francigena, con un tour di una settimana che da Troia e Lucera va giù fino al Santuario De Finibus Terrae”.

Appunto. Ma il problema è che la via Francigena salta a piè pari Brindisi, il suo porto dei Crociati quando Brindisi era l’unico vero porto della Puglia, Santa Maria del Casale, le sue cripte bizantine da Fasano al Canale Reale e quant’altro. Malgrado la visibilità offerta all’università e a vari personaggi dell’Opus Dei, il territorio – chiediamo scusa per il termine – non conta un cacchio. Di fronte a queste clamorose cassazioni, però, si continua a parlare di crociere. Certo, per mandare in giro i passeggeri nelle province vicine.

“La settimana di permanenza proposta da Opera Romani Pellegrinaggi in Puglia credo rappresenti un risultato che, coinvolgendo l’intera regione,  premia il lavoro svolto in questi anni con Bitrel, con la promozione della Settimana Santa e dei Santi Patroni, con la partecipazione al Josp" - spiega l'assessore  Silvia Godelli, anche lei però distratta, visto che non si è accorta che Brindisi manca all'appello.

“Con la Borsa del Turismo Religioso, dei Pellegrinaggi e dei Cammini abbiamo realizzato importanti educational tour in luoghi come Foggia, Lucera e Troia, oltre alle destinazioni più note come Bari, Monte Sant'Angelo e San Giovanni Rotondo" - prosegue l'assessore - "riuscendo ad attrarre l'attenzione del più grande tour operator mondiale su un territorio straordinario come i Monti Dauni, al centro non casualmente del nostro progetto di eccellenza turistica".

"Anche l’adesione della Regione all’Associazione Europea delle Vie Francigene" - prosegue Silvia Godelli - "spiana la strada al riconoscimento della Puglia nel contesto dei Cammini d’Europa". La Via Francigena è un fascio di vie che da Canterbury portano a Roma, per poi proseguire in direzione di Gerusalemme: un itinerario della storia, una via maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini, spiega il comunicato della Regione Puglia.

Quindi la descrizione dell’offerta di Opera Romana Pellegrinaggi nel suo catalogo Experience 2012, con la pagina 98 dedicata ad una sei giorni di full immersion in Puglia, 830 euro a persona all inclusive, tra cattedrali sul mare, santuari rupestri, chiese antichissime e beni architettonici. Brindisi ne è fuori totalmente. “In autobus gran turismo, da Roma si parte alla volta di Lucera, poi si prosegue per Troia prima di approdare sul Gargano, facendo tappa a San Giovanni Rotondo”, si legge nella nota descrittiva dell’assessorato regionale.

“Il secondo giorno prevede la sosta al santuario micaelico di Monte Sant’Angelo (recentemente inserito nella World Heritage List dell'Unesco) ed al Santuario disegnato da Renzo Piano. Il terzo giorno si passa per Foggia, con la visita del Santuario dell’Incoronata, e di lì a Trani per la magnifica Cattedrale. Proseguendo per Castel del Monte si pernotta a Bari”.

L’itinerario del quarto giorno, “dopo la visita della Basilica di San Nicola e della Cattedrale di Bari, si spinge ad Alberobello e Castellana per scendere nelle grotte carsiche”, concludendosi con il pernottamento a Lecce. “La città barocca, la penisola salentina e gli scenari di Otranto, Santa Maria di Leuca e Gallipoli rappresentano le tappe del penultimo giorno di viaggio, che si conclude a Taranto, con la sua Cattedrale di San Cataldo di origine medievale ed il settecentesco ex Convento degli Alcantarini, oggi sede del Museo Archeologico Nazionale – MarTa”. Altro che Bit.

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