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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

"Meglio allargare Canale Pigonati"

BRINDISI – Allargare il Canale Pigonati per fare del porto interno l’approdo naturale delle navi da crociera e dei grandi yacht, e lasciare la banchina di Costa Morena Est alle giuste ambizioni del porto di Brindisi e dei suoi operatori , una infrastruttura polivalente per le merci. Questa è l’idea di Adriano Guadalupi, a capo di una delle più importanti agenzie marittime della città, la Poseidone, e rappresentante degli spedizionieri in Comitato portuale. In questa sede ieri ha votato no alla delibera con cui si intende indire una gara per l’affidamento decennale della gestione dei servizi necessari per un terminal crociere a Costa Morena Est. Una visione esattamente opposta a quella di Guadalupi, ma anche del Comune di Brindisi, del rappresentante degli agenti marittimi Teo Titi, dei rappresentanti dei lavoratori delle imprese portuali.

BRINDISI – Allargare il Canale Pigonati per fare del porto interno l’approdo naturale delle navi da crociera e dei grandi yacht, e lasciare la banchina di Costa Morena Est alle giuste ambizioni del porto di Brindisi e dei suoi operatori , una infrastruttura polivalente per le merci. Questa è l’idea di Adriano Guadalupi, a capo di una delle più importanti agenzie marittime della città, la Poseidone, e rappresentante degli spedizionieri in Comitato portuale. In questa sede ieri ha votato no alla delibera con cui si intende indire una gara per l’affidamento decennale della gestione dei servizi necessari per un terminal crociere a Costa Morena Est. Una visione esattamente opposta a quella di Guadalupi, ma anche del Comune di Brindisi, del rappresentante degli agenti marittimi Teo Titi, dei rappresentanti dei lavoratori delle imprese portuali.

“So bene che una modifica strutturale dell’accesso al porto interno, il Canale Pigonati, richiederebbe tempo, ma proprio per questo prima si realizza uno studio, meglio è. Sono convinto che sarebbe quello il modo migliore per spendere i soldi pubblici: rendere più agevole il transito sino al cuore della città delle navi da crociera di medio tonnellaggio, il traffico cui noi possiamo aspirare. Il nostro porto interno è bellissimo, ce lo invidiano, potremmo utilizzarlo bene e in sicurezza”.

Ma non è questa la strategia dell’Autorità portuale, che si è manifestata ieri in una grande fretta nel liquidare l’opposizione alla gara per i servizi ad un terminal che ancora non esiste, per un traffico che ancora non è stato acquisito. “Non capisco in cosa consista la convenienza per il porto di Brindisi e per l’Autorità portuale affidare a terzi la gestione di un terminal realizzato con denaro pubblico, con un contratto decennale che da un lato non garantisce alcun traffico a Brindisi ma dà solo a chi si aggiudicherà la gara la possibilità di occupare il posto a discapito della concorrenza. Inoltre la stessa Autorità portuale avrebbe le mani legate – dice Guadalupi – perché non potrebbe modificare i progetti nel settore delle crociere laddove si rendesse conto, in una fase successiva e, mettiamo, con un'altra gestione, che l’opzione porto interno sarebbe più conveniente”.

Ma nel contratto non i può sempre prevedere una penale in caso di mancato riscontro nei volumi di traffico previsti? “Sarebbe comunque una sconfitta – dice Adriano Guadalupi – perché intanto Brindisi avrebbe perso la possibilità di assorbire una fetta sia pur minore delle attività crocieristiche. Mentre dal punto di vista economico una società potrebbe anche trovare conveniente sottrarre un possibile scalo alla concorrenza in questa fascia dell’Adriatico, e recuperare le perdite – che comunque sarebbero minime - in altri porti. Comunque lo si veda, l’affidamento ai privati in questa fase sarebbe perdente per la città e per il porto. A questo punto, se proprio si vuole fare il terminal a Costa Morena Est, se è vero che piace tantissimo a qualche compagnia, lo gestisca direttamente l’Autorità portuale, conservandosi la possibilità di modificare in ogni momento progetti e programmi. Mi sembrava una opzione più ragionevole. Ma non siamo stati ascoltati. Il mio voto contrario alla delibera ha queste motivazioni alle spalle”.

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