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Mozione di sfiducia contro Haralambides

BRINDISI - Mozione di sfiducia in arrivo per il presidente Haralambides. Destra e sinistra confermano: «Se ne deve andare». Il ministro Lupi sarà invitato ad intervenire. Il professore greco ha le ore contate.

A quanto pare, il destino di Hercules Haralambides è ormai segnato: il presidente greco, ed i suggeritori delle sue strategie, non hanno più santi a cui aggrapparsi. Destra e sinistra lo hanno mollato, gli operatori portuali lo avevano già fatto da tempo. E oggi la riunione convocata dal sindaco Mimmo Consales a Palazzo Granafei-Nervegna ha fatto registrare una incredibile unanimità di intenti. Parlamentari, consiglieri regionali e comunali, imprenditori e rappresentanti istituzionali, sono tutti d’accordo su un fatto: il presidente greco deve fare le valigie. Haralambides ha fatto un miracolo che finora non era riuscito a nessuno.

Domani il sindaco Mimmo Consales invierà a tutti i componenti del comitato portuale una proposta di mozione di sfiducia da mettere ai voti nella prossima assemblea, che sarà richiesta da un terzo dei componenti del comitato, ma la cui data sarà decisa da Haralambides. Al greco, insomma, toccherà decidere la data della sua fine, perché tanto è inutile attendersi le dimissioni auspicate dal consigliere regionale Giovanni Brigante: «Se ci fosse un’etica, questa imporrebbe di farsi da parte, visto che ormai Haralambides ha tutti contro».

La mozione dovrà essere approvata da due terzi del comitato. In attesa dell’assemblea, però, Consales, accompagnato dai rappresentanti di Camera di commercio, Provincia e Regione, incontrerò il ministro dei Trasporti Lupi per metterlo al corrente di quanto accade, e accadrà, in città. Se Lupi finora ha potuto far finta di non sentire, da oggi non potrà più voltarsi dall’altra parte per difendere l’uomo voluto da autorevoli esponenti del centrodestra (non brindisino, peraltro).

Vi proponiamo di seguito alcuni degli interventi susseguitisi nella riunione a palazzo Granafei-Nervegna. Per l’Autorità portuale era presente la dipendente Laura Cimaglia.

Sindaco Mimmo Consales: «Se il porto non funziona non è colpa della sinistra o della destra. La ratio di questo incontro è soccorrere l'ammalato prima che muoia e mi auguro che chi deciderà di intervenire lo farà proponendo delle soluzioni».

Ferrero Cafaro, imprenditore: «Io volevo solo soffermarmi sulla proposta di Casilli a segretario generale. Deve essere bocciata, perché non ha i requisiti. È una storia che ricorda il caso analogo della Prete».

Giovanni Brigante, consigliere regionale “La Puglia per Vendola“: «Fa piacere vedere che oggi siamo tutti uniti, ma devo ricordare anche che qui dentro ci sono molti che in passato sono andati col cappello in mano da Haralambides e oggi hanno cambiato opinione. Se esiste un'etica qualcuno dovrebbe andare via. Nulla contro la persona, ma il presidente non ha mai dialogato con la città e si è chiuso nella torre d'avorio. Bisogna inviare un documento al ministro affinché ci liberi di questo soggetto».

Roberto Fusco, consigliere comunale “Si Democrazia”: «Mi chiedo quali capacità deliberative abbia questa assemblea. E comunque processi in contumacia non se ne fanno: è stato invitato Haralambides?».

Massimiliano Oggiano, consigliere di “La Puglia prima di tutto»: «Chiedo al sindaco di convocare immediatamente un consiglio comunale monotematico sul porto». Stessa proposta viene fatta da Riccardo Rossi (Brindisi Bene Comune).

Salvatore Tomaselli (senatore Pd): «Non siamo qui per processi sommari ma per inviare un messaggio politico, e non giuridico. Il messaggio di una città intera. Perché è evidente che siamo di fronte all'ennesima cattiva gestione dell'autorità portuale».

Piero Iurlaro (senatore Pdl). «Ribadisco, come già fatto nei giorni scorsi, l’opportunità di un cambio, però chiedo: Haralambides è l'unico responsabile dello sfascio? Io penso di no. La responsabilità di tutto questo è di tutti, me compreso. E chi tra noi tenta di sottrarsi alle responsabilità mente sapendo di mentire. Sono d'accordo sul commissariamento, solo così si esce da questa situazione. Ma invito il sindaco a convocare un consiglio comunale urgente per trovare un’intesa. Oggi siamo tutti sulla stessa linea. E questa assemblea è un bell'esempio per la città».

Alfredo Malcarne, presidente Camera di commercio: «La prima cosa da fare è una mozione di sfiducia del presidente da parte del comitato portuale. Questo è l'appello che faccio ai componenti del comitato. La farò io, se necessario, perché l’incompatibilità di Haralambides con il comitato portuale e con il territorio è totale. E se il presidente non se ne va, presentiamo la stessa mozione al ministro».

Pino Romano, consigliere regionale Pd: «Se Haralambides parla solo per email con i rappresentanti istituzionali, se è in conflitto con gli operatori portuali, se il bilancio non viene approvato, c'è da preoccuparsi seriamente. È evidente che non si può più attendere un minuto di più».

Eupreprio Curto, consigliere regionale Fli: «Non basterà mandare via Haralambides, ma bisognerà cambiare approccio dopo, altrimenti non si andrà molto lontano. Ci vuole un commissario, un presidente che appartenga a tutti e quindi non appartenga a nessuno».

Maurizio Friolo, consigliere regionale Pdl: «Nessun processo sommario, ma è evidente che il porto non è gestito bene. Arrivati a questa situazione una soluzione bisogna trovarla. Una delegazione del territorio vada a parlare con Lupi».

A fine assemblea, il sindaco Consales annuncia i prossimi passi: consiglio comunale monotematico sulla crisi del porto, aperto al comitato portuale e agli operatori; richiesta di un incontro urgente a Lupi, mozione di sfiducia in Comitato portuale.

Se crede in Dio, Haralambides può solo sperare in un miracolo. Altrimenti potrebbe farsi da parte prima di essere impallinato. Sarebbe un gran bel gesto.

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