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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Nel porto di Brindisi anche Cdr e Css

BRINDISI – Per la convocazione ordinaria del Comitato Portuale erano necessari sette giorni di preavviso, come eccepito da uno dei componenti dell’organo consultivo,ma il presidente dell’authority brindisina Iraklis Haralambidis non vuol cambiare la data e allora la trasforma in convocazione straordinaria.

BRINDISI – Per la convocazione ordinaria del Comitato Portuale erano necessari sette giorni di preavviso, come eccepito da uno dei componenti dell’organo consultivo, Michelangelo Greco, ma il presidente dell’authority brindisina Iraklis Haralambidis non vuol cambiare la data (21 marzo in prima e 24 marzo in seconda), e allora la trasforma in convocazione straordinaria confermando la seduta per le 9,30 del 24 marzo. La motivazione: presa d’atto della fondatezza dell’obiezione di Greco, ma individuazione del motivo di urgenza con il fatto che per le aziende che hanno chiesto il rinnovo della licenza di impresa portuale un ritardo creerebbe nocumento agli impegni già assunti con il rischio di ripercussioni per i lavoratori dipendenti.

Tutta questa urgenza però è in contraddizione con il fatto che la precedente licenza della D’Oriano Maria Edelma e della Ecologica Spa (che si occupa della movimentazione del carbone Enel), era scaduta già a fine 2013 e che già il 18 dicembre scorso la commissione consultiva aveva espresso parere favorevole per il rinnovo di quattro anni alla Ecologica e di un anno alla D’Oriano Maria Edelma. Insomma, un iter ulteriore di tre mesi. C’è all’ordine del giorno, in tema di licenze di impresa portuale, però anche la domanda avanzata dalla Nubile Srl per la prima volta.

Qui il discorso è più complesso: la Nubile aveva inoltrato richiesta di rilascio della licenza il 18 giugno scorso, per una durata di ben 15 anni (che coincide con la durata dell’appalto per la gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti del Comune di Brindisi). L’istanza della Nubile era stata respinta in toto una prima volta perché in realtà la società amministrata da Luca Screti non aveva presentato, ad avviso della commissione, un piano industriale, un organigramma del personale da impiegare, una previsione dei quantitativi di merci da movimentare, atti e documenti comprovanti contratti, relazioni commerciali, intese operative, e non da ultimo la disponibilità di idonee attrezzature e macchine da banchina (gru, tramogge eccetera).

Invitata a produrre tale certificazione dei requisiti, per farla breve, la Nubile ha precisato la scorsa estate di aver inserito nel novero delle attività che intende svolgere del porto anche la movimentazione di carbone, gessi, ceneri e affini solo per fini esaustivi poiché le stesse in realtà rivestono – sempre secondo la Nubile – un’importanza secondaria rispetto al core business della movimentazione di Cdr e Css da rifiuti, che sulla base di un accordo con una società portoghese dovrebbero partire dalle banchine di Brindisi per quantitativi ammontanti a 30mila tonnellate annue. La Nubile – malgrado il “consiglio” della apposita commissione a ridurre ad un anno la durata della licenza di impresa portuale richiesta – rinnovava la domanda di autorizzazione per 15 anni e ancora una volta si sarebbe dimostrata generica ed imprecisa sull’organigramma degli addetti (indicato in sette unità).

Alla fine la situazione si risolve ad ottobre, quando la Nubile fornisce l’organigramma con i crismi richiesti, ma il 19 dicembre la partita si chiude con la disponibilità stabilita dalla commissione consultiva locale per una licenza di un solo anno rinnovabile, a tutela della garanzia della massima possibilità di concorrenza nel porto. Su questo il Comitato portuale il 24 è chiamato ad esprimere il proprio parere. Resta da capire, come già detto in principio, dove risiede, e per chi, l’urgenza della convocazione straordinaria atteso che da 19 dicembre ad oggi di mesi ne sono trascorsi tre.

 

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