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Economia

Niente straordinari se c'è cassa integrazione: operai in lotta

Assemblea permanente da stamani alla Dar-Dcm di Brindisi che opera nel settore aeronautico

BRINDISI – I lavoratori della Dar-Dcm di Brindisi, la coppia di aziende il cui pacchetto di controllo appartiene ad un fondo angloamericano che ha rilevato il sito produttivo ex Gse, da stamani sono impegnati in una azione di blocco delle prestazioni straordinarie richieste anche per le giornate di sabato e domenica. Ciò perché, spiegano i sindacati metalmeccanici, contestualmente una parte dei lavoratori richiamati dalla cassa integrazione secondo un piano di rientro progressivo concordato in sede di Task force lavoro della Regione Puglia, erano stati in precedenza rimandati in Cig. E non può esserci lavoro straordinario dove c’è cassa integrazione, dicono gli stessi sindacati. 

Quindi da stamani alle 5,30 operai e tecnici sono davanti alla sede della ex Gse a manifestare, in assemblea permanente. Si attende, come momento importante di verifica e confronto, l’appuntamento già fissato del prossimo 18 marzo sempre in sede di Task force lavoro tra organizzazioni sindacali e azienda. Intanto è stata scongiurata una guerra tra poveri. Infatti, oltre alla richiesta di straordinario parallela al nuovo ricorso alla casa integrazione, Dar-Dcm aveva deciso di impiegare una aliquota di lavoratori esterni, operazione ora rientrata. Tutto questo, dicono i sindacati metalmeccanici, ha destato inquietudine e preoccupazione negli oltre 200 operai è tecnici ex Gse circa la effettiva volontà di portare a compimento il cosiddetto “Progetto Drago” concordato per raggiungere il rientro in fabbrica di quasi tutti i dipendenti. 

blocco straordinari dar-dcm 2-2

Ovviamente L’obiettivo è legato alla piena ripresa produttiva, ma recentemente – fanno sapere i sindacati – una contestazione su alcune lavorazioni affidate a Dar-Dcm dalla grande committenza hanno innescato il nuovo invio in cassa integrazione di una parte dei lavoratori in precedenza richiamati in produzione, e poi il tentativo di ricorso allo straordinario anche festivo poi bloccato dai sindacati. Ma la responsabilità delle contestazioni sulla commessa non deve ricadere sugli operai, dicono i sindacati, perché tutto è legato alle condizioni degli impianti. Si tratta di verniciatura di parti in materiale composito che richiedono un altro ambiente di lavoro, sempre secondo le organizzazioni dei lavoratori. 

“Un fatto è certo: non permetteremo che si perda un solo posto di lavoro in un’area industriale già martoriata come quella di Brindisi, e in un settore come quello aerospaziale dove si deve parlare di progetti di crescita e non di ridimensionamento produttivo i ed occupazionali. Il 18 marzo a Bari saremo nuovamente molto chiari sul punto” dice il segretario della Fiom Cgil, Angelo Leo. “Intanto non siamo disposti né a concedere il ricorso al lavoro straordinario in presenza di De I e di lavoratori ancora in cassa integrazione, né tantomeno il ricorso all’immissione di lavoratori di altre ditte nelle produzioni in atto”. 

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