Versalis, altra giornata di confronto governo-sindacati a Roma
Sciopero di otto ore e manifestazione di piazza oggi a Roma per i lavoratori di Eni che protestano contro la cessione di Versalis, la società chimica della major petrolifera. Nel pomeriggio i sindacati sono stati ricevuti a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza, Claudio De Vincenti
Sciopero di otto ore e manifestazione di piazza oggi a Roma per i lavoratori di Eni che protestano contro la cessione di Versalis, la società chimica della major petrolifera. Nel pomeriggio i sindacati sono stati ricevuti a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza, Claudio De Vincenti. Ieri l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha detto che Eni punta a restare al 30% del capitale di Versalis e che una soluzione è vicina, anche se non è detto che si chiuderà con il fondo Usa Sk Capital. Per Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom, il piano di cessione prova la volontà del governo di un "progressivo disimpegno dell'Eni sul territorio nazionale in favore di politiche finanziarie e speculative" con ricadute occupazionali nel settore della chimica e dell'indotto.
"Ci aspettiamo risposte dalla Presidenza del Consiglio alla quale chiediamo se un'impresa di cui è proprietaria la Cassa Depositi e Prestiti possa vendere ad un piccolo fondo americano – SK Capital – assolutamente non in grado di fornire garanzie finanziarie né industriali, per di più con sede alle isole Cayman e nel Delaware, vero paradiso fiscale all'interno degli Usa", ha detto Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil concludendo la manifestazione Filctem, Femca, Uiltec dei lavoratori Eni e Saipem che hanno incrociato le braccia per la quarta volta in pochi mesi. Il Tesoro detiene il 4,34% di Eni e Cdp il 25,76%.
Miceli ha aggiunto che nell'incontro con Descalzi del 18 maggio i sindacati chiederanno la immediata interruzione della trattativa per la cessione. Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, chiede al governo di non fare da spettatore "prendendosi solo i dividendi" per la sua quota nella major. "Sarebbe assurdo se non si riuscisse a evitare il disimpegno in questo caso in cui ad essere coinvolta è una grande e strategica azienda italiana come l'Eni".
A proposito degli incontri tra il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri De Vincentis, il vice ministro allo sviluppo economico Teresa Bellanova e le segreterie nazionali Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, il segretario della Femca Cisl Brindisi-Taranto, Emiliano Giannoccaro, fa sapere che i tre segretari nazionali hanno espresso tutte le preoccupazioni su l'affidabilità del fondo SK Capital. Il piano industriale, secondo i sindacati, non viene garantito e ci sono problemi di natura finanziaria. Quindi è stato riproposto l'intervento di Cassa depositi e prestiti per avere una garanzia di sostenibilità del piano e strategicità della filiera industriale chimica.
Sempre secondo Giannoccaro, De Vincenti ha risposto molto chiaramente che il governo sta seguendo molto da vicino il cambio strategico di Eni, e che ne condividono le strategie su Saipem, Retail Gas e raffinazione (che viene mantenuta). Sulla chimica i governo non è contrario ad un partner che sappia valorizzare il business cosa che Eni non ha intenzione di fare. Ma si seguirà a fondo l'andamento delle trattative e si pretenderanno da Eni tutte le garanzie sul fondo SK, non escluendo, anzi auspicando, la partecipazione di soggetti italiani ma escludono la partecipazione di Cassa depositi e prestiti nelle attività chimiche, impegnandosi counque ad una ulteriore verifica con il fondo strategico.