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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Nuovo terminal, gara a Igeco-Coveco: impegno per fine lavori in 168 giorni invece che in 560

BRINDISI - Se non ci saranno ricorsi, se la documentazione giustificativa coprirà le dichiarazioni in sede di gara, sarà l'associazione temporanea di imprese tra la Igeco Costruzioni di Tommaso Ricchiuto e la società Coveco con sede a Porto Marghera a realizzare la nuova stazione marittima di Costa Morena. E' questo l'esito provvisorio della procedura indetta dall'Autorità Portuale di Brindisi, e conclusasi ieri sera con un lotto di partecipanti ridotto a cinque. Con una sorpresa su tutte: l'Ati Igeco-Coveco ha distanziato la concorrenza soprattutto con il ribasso sui tempi di consegna. Il bando di giorni ne prevedeva massimo 560 dall'assegnazione dei lavori, la vincitrice provvisoria si è impegnata a fare tutto in 168 giorni con una riduzione, dunque, del 70 per cento.

BRINDISI - Se non ci saranno ricorsi, se la documentazione giustificativa coprirà le dichiarazioni in sede di gara, sarà l'associazione temporanea di imprese tra la Igeco Costruzioni di Tommaso Ricchiuto e la società Coveco con sede a Porto Marghera a realizzare la nuova stazione marittima di Costa Morena. E' questo l'esito provvisorio della procedura indetta dall'Autorità Portuale di Brindisi, e conclusasi ieri sera con un lotto di partecipanti ridotto a cinque. Con una sorpresa su tutte: l'Ati Igeco-Coveco ha distanziato la concorrenza soprattutto con il ribasso sui tempi di consegna. Il bando di giorni ne prevedeva massimo 560 dall'assegnazione dei lavori, la vincitrice provvisoria si è impegnata a fare tutto in 168 giorni con una riduzione, dunque, del 70 per cento.

E' stato questo passo a destare forti perplessità nel lotto delle aspiranti. Vada per il ribasso economico (meno 15,20 per cento sull'importo a base di gara di 9.995.000 euro), ma tra imprenditori si sta ragionando sull'effettiva capacità dell'Ati tra la società del costruttore salentino Ricchiuto e la veneta Coveco di far tutto in poco più di cinque mesi, trattandosi peraltro di un'opera complessa. Tutto però è possibile, a questo mondo. Anche che qualcuno, tra chi segue in graduatoria, presenti ricorso. In ogni caso, attorno alla discussa operazione del nuovo terminal passeggeri c'è il forte rischio che riprenda quota la polemica.

Operazione discussa per la scelta del sito, Punta delle Terrare invece di Sant'Apollinare dove devono essere costruiti i nuovi approdi per cinque navi traghetto e ro-ro contemporaneamente, innanzitutto. Il presidente uscente dell'Autorità Portuale, Giuseppe Giurgola, ha preferito tentare di portare la montagna a Maometto, piuttosto che il contrario: cioè trasformare il progetto dei nuovi accosti da tre pennelli di attracco a un semplice banchinamento da San'Apollinare a Punta delle Terrare. Il risultato è stato quello di allungare ancora di più i tempi di realizzazione dei nuovi accosti, perchè ad oggi il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici non ha ancora ricevuto nella forma dovuta la proposta di modifica. A che pro tutto ciò? A chi serve Sant'Apollinare, se si vogliono ancora comprimere i passeggeri e i trailer su una banchina nata per altre attività? Operazione discussa, infine (dagli Ordini degli architetti e degli Ingegneri) per le modalità del bando di progettazione.

Le imprese, quasi tutte in associazione temporanea, ammesse alla gara sono per la maggior parte pugliesi con una prevalenza di ditte brindisine. Al secondo posto troviamo l'Ati Dec Tecnosud (De Gennaro); al terzo l'Ati tra Cogit, Carparelli, Convertino e Srb costruzioni; al quarto la Sacaim; al quinto e ultimo un'altra Ati, quella tra Manelli Impresa e la Giovanni Brigante. Ora tutto è in fase di valutazione e di attesa: da parte dell'Autorità Portuale, la consegna dei documenti giustificativi, entro i previsti 10 giorni, che la Igeco-Coveco dovrà esibire; da parte degli altri concorrenti, l'esame delle circostanze per decidere se ricorrere o meno.

Tutte notizie, quelle sulla gara di ieri, che l'Authority oggi si è tenuta ben stretta, quindi ciò che è trapelato è frutto di laboriose ricostruzioni. Come la stessa Autorithy si è tenuta stretta i dati sui traffici passeggeri e merci dell'intero 2010, come tante altre cose svanite nella nebbia: dal trasferimento dei traghetti per l'Albania a Costa Morena, dopo aver speso fiori di soldi per adeguare rampe di attracco e area sterile, allo spostamento della stazione rimorchiatori della ditta Barretta fuori dal porto interno, continuamente prorogata e soggetta ad influire sull'attuale tariffario, all'applicazione delle tasse di imbarco a passeggeri e veicoli non previste dalla legge 84/94 nella parte relativo all'autofinanziamento delle Authority, con contenziosi al seguito. Nulla si sa, nulla fa sapere la politica, soprattutto quella degli enti che siedono nel Comitato portuale.

Non si può che ricorrere all'osservazione esterna: ci sono nel porto imprese che galleggiano bene, altre che stentano, e altre in espansione come appunto la Igeco Costruzioni, che tra il 2001 e il 2003 ha costruito il Marina di Bocche di Puglia, diventando Tommaso Ricchiuto amministratore delegato e la sua società socio di maggioranza. L'Igeco si è aggiudicata in tempi relativamente recenti anche l'appalto per le infrastrutture tecnologiche di Costa Morena Est. Il costruttore salentino da anni punta molto sul mare, come dimostra il fatto che oltre al porticciolo turistico di Brindisi ha costruito e controlla anche quello di Santa Maria di Leuca, e quello di San Foca attraverso la Società Porto di S.Foca di cui è presidente Giuseppe Giurgola. Sì, proprio il presidente dell'Autorità Portuale di Brindisi.

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