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Operai Santa Teresa in seduta permanente alla Provincia

Cresce la tensione tra i dipendenti della società Santa Teresa, da questa mattina riuniti in assemblea all'interno della sala conferenze nel palazzo della Provincia, di fatto un'occupazione pacifica dei locali dell'ente

BRINDISI - Cresce la tensione tra i dipendenti della società Santa Teresa, da questa mattina riuniti in assemblea all’interno della sala conferenze nel palazzo della Provincia, di fatto un’occupazione pacifica dei locali dell’ente. Al momento la situazione è abbastanza tranquilla, ma la presenza, all’esterno della sede della Provincia, di una nutrita aliquota delle forze dell’ordine serve a evitare complicazioni.

A gettare benzina sul fuoco la notizia di attivazione, su richiesta della Provincia, di tutte le procedure previste dalla legge 223 del 1991, tra queste anche quella relativa alla mobilità dei 122 lavoratori, l’intero personale della società in house dell’ente. Un’azione, a detta dei responsabili sindacali presenti quest’oggi all’assemblea, illegittima.

“È particolarmente strano che tutto questo avvenga attraverso una lettera - dichiara a BrindisiReport.it il segretario generale provinciale Filcams Cgil, Amedeo Montagna - mentre si può fare solo in presenza di una determinazione del consiglio di amministrazione della Santa Teresa che dovrebbe prevedere la messa in liquidazione della società. Questo naturalmente deve essere preceduto da un confronto sindacale per trovare soluzioni alternative alla mobilità. Il fatto che non si siano rispettati questi criteri fa intendere la non conoscenza della procedura della legge 223 da parte dei diretti responsabili. Per noi la richiesta è nulla, inefficace e illegittima”.

Di parere diverso il presidente della Provincia di Brindisi, non presente quest’oggi nella sede di piazza Santa Teresa, ma che, raggiunto telefonicamente da BrindisiReport.it, ha dichiarato: “La Provincia ha seguito l’iter regolare, avviare queste procedure è legittimo ed è una delle azioni che ci compete. Comunque per lunedì prossimo, alle ore 11, ho convocato una riunione con i sindacati, la task force regionale e i parlamentari del territorio per cercare di mettere un punto a questa situazione”.

Intanto i lavoratori della Santa Teresa, circa 60 quelli presenti nella sala conferenze, continuano la loro battaglia accompagnati dai rappresentanti sindacali; entro le 12 è previsto un incontro con il prefetto, Annunziato Vardè. 

AGGIORNAMENTO ORE 13.20

BRINDISI - Terminato, intorno alle 13.00, l’incontro tra il Prefetto, Annunziato Vardè, e i rappresentanti sindacali dei dipendenti della Santa Teresa. Il colloquio non ha portato a risposte concrete, tutto è rimandato alla riunione di lunedì prossimo, 11 luglio, in prefettura quando, come ha dichiarato il presidente della Provincia, Maurizio Bruno, si incontreranno tutte le forze protagoniste di questa vicenda, dai sindacati alle forze politiche, parlamentari in primis, interessate.

Nella giornata di oggi la Provincia ha indirizzato un’ennesima lettera alla Regione e alla Prefettura, nella quale si paventa la necessità di avviare, qualora non si dovesse avere, entro il 15 luglio, la disponibilità economica assicurata (i 5,8 milioni di euro che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha di fatto promesso ai dipendenti della Santa Teresa per risollevare le sorti della società in house della Provincia, ndr), le procedure di mobilità per tutti i 122 lavoratori della ditta.

Il Prefetto Vardè, durante l’incontro con i sindacati, ha sottolineato l’importanza di trovare una soluzione condivisa con tutti i protagonisti, dichiarando come sia essenziale, per non distruggere del tutto un tessuto sociale già lacerato, non abbandonare i dipendenti della Santa Teresa al loro destino.

I dipendenti continuano la loro assemblea all’interno del salone di rappresentanza della Provincia; la mobilitazione, come dichiarato dagli stessi, proseguirà anche nella giornata di domani (6 luglio), tra le forme di protesta verrà scelta probabilmente quella di stazionare davanti l’entrata del palazzo della Provincia impedendo l’ingresso a tutti i dipendenti dell’ente. Il braccio di ferro continua.

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