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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Per lavorare a Brindisi? Santi in Paradiso

BRINDISI – Senza santi in Paradiso (amici, parenti, politici) è difficile entrare nel mercato del lavoro. Questa triste realtà fa da sfondo a un approfondito studio sul tema relativo alla ricerca di un impiego nella provincia di Brindisi, che la Cgil di Brindisi ha affidato a Giuseppe Gaballo dell'Università del Salento.

BRINDISI – Senza santi in Paradiso (amici, parenti, politici) è difficile entrare nel mercato del lavoro. Questa triste realtà fa da sfondo a un approfondito studio sul tema relativo alla ricerca di un impiego nella provincia di Brindisi, che la Cgil di Brindisi ha affidato a Giuseppe Gaballo, ricercatore del dipartimento “Storia società e studi sull’uomo” dell’Università del Salento.

I risultati di tale studio sono stati esposti nella giornata di ieri, nel corso del XVII congresso provinciale del sindacato (“Dal lavoro di cittadinanza alla piena e stabile occupazione”) organizzato presso Tenuta Moreno. Oltre all’analisi approfondita delle dinamiche del mercato del lavoro nella provincia, obiettivo della ricerca era soprattutto capire quali sono le difficoltà incontrate dalle persone nella ricerca di un posto di lavoro e cosa si può fare per avvicinare il versante della richiesta a quello dell’offerta.

Cosa fare, insomma, per promuovere l’inserimento nel mercato del lavoro? La via maestra, in estrema sintesi, passa necessariamente da un miglioramento dei servizi forniti dai Centri territoriali per l’impiego e dai vari canali di intermediazione fra datori di lavoro e lavoratori forniti dalle pubbliche amministrazioni, implementando anche il ricorso al web e a ai moderni mezzi di comunicazione.

Questo perché “il tema dell’intermediazione – spiega il segretario confederale nazionale Cgil, Serena Sorrentino, in un commento che chiude lo studio di Gaballo - collocamento, job matching, di incontro domanda/offerta di lavoro, nei vari aspetti a cui i termini in uso rimandano, è uno dei punti deboli delle politiche del lavoro nel nostro Paese e non a caso nella crisi è stato fortemente attenzionato come la grande questione del funzionamento del mercato”.

La crisi del processo di intermediazione incide negativamente su un sistema industriale entrato da anni, soprattutto in Puglia, in una cosiddetta fase di desertificazione, che “si è accompagnata – scrive ancora Serena Sorrentino - non solo ad una crescita della disoccupazione ma, in assenza di politiche di settore e dell’innovazione a livello nazionale, ha compromesso la possibilità di puntare sull'innovazione competitiva, investire nei settori dell'economia verde e blu e dei servizi pubblici, di far crescere nuova domanda aggregata e contemporaneamente di salvare le preesistenze industriali”.

“L’investimento nella innovazione e qualificazione della pubblica amministrazione”, a detta del segretario confederale, è la ricetta per uscire da questo circolo vizioso. Ma non si può prescindere inoltre dalla promozione di una campagna “per la riforma degli ammortizzatori sociali – prosegue la Sorrentino - in senso universalistico e inclusivo, una riforma dei servizi pubblici per il lavoro e delle politiche attive, la valorizzazione dei centri per l’impiego e una rivisitazione profonda della formazione professionale, che insieme al Piano del Lavoro indicano su quali direttrici costruire le condizioni per la piena e buona occupazione, nonché della sostenibilità sociale, ambientale ed economica del modello di sviluppo dell’Italia fuori dalla crisi, in cui il Mezzogiorno può essere determinante”.

Si tratta di una sfida ambiziosa, soprattutto in un territorio, quello brindisino, che è “fanalino di coda – afferma a sua volta il segretario provinciale di Cgil Brindisi, Michela Almiento, nella sua relazione introduttiva - tra le province pugliesi rispetto alla capacità di creare nuovi posti di lavoro. I giovani vanno via , specie quelli con un alto titolo di studio, i meno giovani anche se disponibili a fare qualsiasi cosa, si affannano in una ricerca che sembra sempre più disperata”.

Sulla fuga dei talenti incidono in maniera determinante “le criticità - dice ancora la Almiento - che i disoccupati incontrano nel proporsi nel mercato del lavoro. L’approccio vincente si conferma quello dell’intermediazione affidata al legame parentale/amicale/politico. Da parte aziendale il fattore tempo e il risparmio sulle procedure di selezione incidono sulla scelta, in cui fondamentale il rapporto di fiducia con l’intermediario rispetto alla corrispondenza di credenziali del candidato alle reali necessità del datore di lavoro. Agire sul sistema – conclude la Almiento – per incidere positivamente sulle dinamiche del processo è un nostro impegno da concretizzare della rete territoriale dei servizi per l’impiego che si sta attivando”. Qui sotto il report completo di 114 pagine.

Il MdL nella provincia di Brindisi - report definitivo

 

 

 

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