Petrolchimico, clausola di salvaguardia: "Mai applicato l'accordo del 2009"
Il sindacato Cisal chiede alle istituzioni di organizzare un incontro con tutte le parti in causa, per la tutela dei lavoratori dell'appalto
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della Cisal di Brindisi – settore industria a firma di Massimo Pagliara e Claudio Capodieci riguardo l’applicazione della clausola di salvaguardia nel settore appalti del petrolchimico.
Nel lontano 2009 fu siglato un “Accordo”, fra Amministrazioni, Enti, Associazioni Imprenditoriali e Organizzazioni Sindacali, con l’obiettivo di “Salvaguardare i Livelli Occupazionali nei passaggi di cantiere delle varie realtà industriali presenti nel nostro territorio ed assicurare il rispetto della Legalità e la Sicurezza del Lavoro”.
Attraverso tale documento, recepito nel 2014 nel Consiglio Comunale a Brindisi, ci si impegnava ad attivare un gruppo di lavoro e monitoraggio alla presenza dei Rappresentanti Comunali, vertici Gruppo Eni, , Parti Sociali ed Ispettorato del Lavoro.
In altre realtà territoriali come la Regione Basilicata negli anni scorsi è stato “Sottoscritto un protocollo d’intesa” in cui il gruppo Eni si impegna di inserire nei documenti di gara, la specifica nella quale il futuro affidatario, si impegna ad utilizzare prioritariamente il personale storico presente nel precedente appalto, nell’ottica del mantenimento del regime contrattuale e dei livelli occupazionali.
Ad oggi non ci risulta che tale impegno sia stato inserito nelle gare espletate nel petrolchimico di Brindisi, motivo per cui in questi ultimi mesi ed in particolare in questi ultimi giorni le maestranze del “settore manutenzione meccanica” presenti nel polo chimico brindisino sono in continua fibrillazione .
Alla luce di questo delicato momento è opportuno che le Istituzioni Locali in Primis si attivino ad organizzare un incontro specifico con tutte le parti in causa al fine di garantire a questi lavoratori un futuro certo e dignitoso.