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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Petrolchimico, Coemi: “Accordo non rispettato, pronte lettere di licenziamento”

Convocato per lunedì prossimo un nuovo tavolo in prefettura sul destino di 14 lavoratori in esubero di cui altre ditte appaltatrici del petrolchimico erano disponibili a farsi carico. L’azienda uscente preannuncia le lettere di licenziamento

BRINDISI – L’accordo sottoscritto lo scorso 26 maggio in prefettura, di fatto, è rimasta lettera morta. I 14 lavoratori in esubero della Coemi non sono ancora stati riassorbiti dalle due ditte (la Impes e la Ts Impianti) subentrate alla stessa Coemi nell’appalto per le manutenzioni elettrostrumentali all’interno del petrolchimico e da altre cinque ditte appaltatrice di Eni Versalis che avevano dato la propria disponibilità a mettere sotto contratto una parte delle unità.

Per questo è stato convocato un nuovo tavolo in prefettura per le ore 10 di lunedì prossimo (26 giugno). Se l’ennesimo tentativo di concertazione non dovesse andare a buon fine, (con questo si intende la stabilizzazione di tutte e 14 le maestranze oggi a casa senza retribuzione da 2 mesi e senza un futuro certo) “dovranno essere prese delle decisioni – si legge in una nota di Aflio Zaurito, segretario provinciale della Uilm Brindisi - che il sindacato ha nel proprio bagaglio, e cioè difendere a tutti i costi chi rappresenta”.

L’intoppo pare stia nel fatto che le ditte hanno dato la propria disponibilità ad assumere i lavoratori ex Coemi per alcuni mesi, mentre i sindacati chiedono che gli stessi vengano impiegati almeno fino alla scadenza dei rispettivi appalti. Nella giornata odierna, i rappresentanti della Coemi hanno incontrato i segretari dei sindacati Fim, Fiom e Uilm, unitamente alla Rsu aziendale, “per annunciare che dai primissimi giorni della settimana prossima -  si legge nella nota della Uilm - la società siracusana, procederà con l’invio delle lettere di licenziamento e che comunque farà svolgere il periodo di preavviso di licenziamento, ma non qui a Brindisi, bensì nelle sedi dove ha cantieri: Temparossa in Basilicata e Priolo Gargallo di Siracusa”.

“E’ ovvio che arrivati a questo punto – prosegue Alfio Zaurito - il verbale di accordo prefettizio del 26 maggio, in cui si definiva la piena occupazione all’interno del Petrolchimico di Brindisi entro e non oltre il 9 di giugno 2017 di tutte le maestranze in esubero a Coemi non ha più senso e le parti si devono ritenere libere da ogni vincolo di non belligeranza”.

“Nessuno può tacciare i dipendenti di intransigenza – prosegue la Uilm - nessuno potrà mai sostenere che gli stessi lavoratori hanno rifiutato pseudo posti di lavoro promessi dalle aziende in appalto in Eni perché la verità è che qualcuno ha giocato con la buona fede delle persone e siamo giunti ad un punto di non ritorno in cui la dignità qui a Brindisi non si può ricercare con degli interlocutori per natura inaffidabili e poco seri”.

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