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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Porticciolo di Brindisi, il socio Marinedi rinuncia: “Prezzo azioni elevato”

Dopo Igeco, l’altro privato comunica il passo indietro al Comune che aveva messo in vendita il proprio pacchetto: “Interessati a nuove condizioni aderenti al reale valore corrente della società”

BRINDISI – Dopo il dietrofront di Igeco, arriva quello della società Marinedi, l’altro socio privato di Bocca di Puglia, la partecipata del Comune di Brindisi nata per la costruzione e gestione del porticciolo turistico. Anche la srl romana ha fatto un passo indietro guardando all’assetto della società. Il motivo? Il prezzo troppo elevato delle azioni, oggetto del diritto di prelazione.

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La vendita delle azioni

A quanto pare, non sembra essere stato concepito sotto la buona stella il bando dell’Amministrazione cittadina di Brindisi per la cessione delle azioni della società Bocca di Puglia, ritenuta non più aderente agli interessi dell’ente locale dalla giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Mimmo Consales. Scelta poi confermata dal Consiglio comunale, con delibera adottata il 22 dicembre 2015 con i voti dei soli esponenti delle forze politiche dell’allora maggioranza.

La procedura concorsuale era relativa a 4.770.073 azioni, per un valore di 198.231,36 euro, definito dal dipartimento degli studi aziendali dell’Università di Bari, presieduto da Vittorio Dell’Atti. All’appello pubblico di vendita oltre a Igeco che di recente ha fatto sapere di “non essere più interessata”, rispose la società Marinedi chiedendo di esercitare il diritto di prelazione pro quota, rispetto alla partecipazione detenuta con riferimento a 5.582.523 azioni sul totale di 23.589.193, pari al 23,66 per cento. Marinedi aveva opzionato 1.128.866 azioni, per un contro valore economico di 47.331,19.

Il controllo della regolarità contributiva ha portato il Comune ad estromettere il privato il 3 luglio 2017. La società il 12 ottobre 2017 ha “contestato l’avvenuta revoca”, sostenendo che nei propri confronti non si sarebbe dovuto procedere alla verifica del possesso dei requisiti, non avendo partecipato alla procedura di gara, ma avendo esercitato in veste di “privato il diritto di prelazione”. La richiesta è stata ribadita il 20 ottobre e a giudizio del Comune le “motivazioni della società possono ritenersi meritevoli di accoglimento”. Di conseguenza a Marinedi srl sono state aggiudicate le quote oggetto del diritto di prelazione: 1.128.866 azioni per 47.331,19 euro. La srl, di recente, gestisce il porto di Vieste, sul Gargano, dopo quelli di Marina Capo Rizzuto, Marina di Villasimius, Marina di Forio d’Ischia, Marina dei Présidi di Porto Ercole, Marina di Procida, Marina di Teulada, Marina di Cagliari, Marina di Balestrate. Sembrava, quindi, destinata ad avere un ruolo anche nel Marina di Brindisi.

Il dietrofront di Marinedi

E invece, la sorpresa. Cosa succede adesso? Al momento a Palazzo di città hanno preso atto del cambio di direzione di Marinedi, arrivato poco dopo quello reso noto dalla società Igeco. Praticamente un effetto a catena. C’è, infatti, una determina in tal senso, del dirigente dell’ufficio Contratti e appalti, Costantino Del Citerna, che si riferisce appunto alla “rinuncia di Marinedi srl all’acquisto delle quote oggetto di prelazione”, riconosciuto alla stessa società romana il 2 febbraio scorso.

“Marinedi ha comunicato di non essere più interessata ad acquisire ulteriori partecipazioni nel capitale Bocca di Puglia ai valori indicati”. A Palazzo di città è arrivata la nota firmata dall’amministratore unico della srl, Renato Marconi, 17 giorni dopo l’aggiudicazione.

La lettera e le motivazioni

Marconi ha esordito in questi termini: “Abbiamo appreso che, stante la revoca dell’offerto da parte di Igeco Spa, relativa all’acquisto della partecipazione azionaria detenuta dall’Amministrazione comunale, è stata revocata l’aggiudicazione alla stessa della partecipazione nella Bocca di Puglia spa”.

“Dobbiamo, pertanto, rilevare che, mancando l’elemento principale, ossia il trasferimento delle azioni detenute dal Comune di Brindisi, viene conseguentemente a decadere il diritto da parte della scrivente ad esercitare la prelazione, finalizzata appunto a garantire ai soci il mantenimento degli equilibri all’interno della compagine azionaria”, ha spiegato l’amministratore unico. L’effetto a catena, quindi, c’è. Ma non è tutto.

Il municipio di Brindisi durante l'incontro su Multiservizi-2

Il valore delle azioni

No, perché Marconi ha scritto altro: “Con la presente siamo inoltre a rilevare come, in considerazione della situazione patrimoniale aggiornata al 30 settembre 2017, in approvazione alla prossima assemblea convocata per il 28 febbraio che evidenzia ulteriori perdite tali da richiamate il disposto dell’articolo 2446 del Codice civile, il valore della partecipazione emerso dall’offerta datata maggio 2016, non riflette il valore corrente della società, anche tenendo conto dei limiti temporali correlati al business aziendale, definiti dalla durata della concessione”. Il nodo centrale, quindi, sarebbe questo.

In ogni caso, la situazione che si è venuta a delineare è la seguente: “E’ da ritenersi decaduto, per mancanza dell’atto principale del trasferimento azionario, il diritto di prelazione proporzionale a suo tempo esercitato dalla scrivente”. In secondo luogo, Marinedi ha precisato che “ad ogni buon contro, si evidenza che la scrivente non è comunque interessata ad acquisire ulteriori partecipazioni nel capitale di Bocca di Puglia spa ai valori da voi indicati”. Infine: “Rimaniamo peraltro interessati e disponibili all’acquisito delle quote, nei termini di legge, a nuove condizioni”.

Gli interrogativi

Cosa farà il Comune di Brindisi? Quale decisione assumerà? C’è ancora un futuro per il porticciolo turistico di Brindisi oppure è destinato a essere inghiottito dalle azioni di rilancio destinate ad altre realtà pugliesi? Le risposte dovranno arrivare da Palazzo di città, una volta insediato il nuovo sindaco ed è per questo che l’argomento dovrà essere oggetto di valutazione nel programma dei candidati. Almeno così dovrebbe essere se si vuole puntare sullo sviluppo della costa e del turismo.

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