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Economia

Porto in calo, allarme merci

BRINDISI – Si concluderà con un saldo negativo per le merci e i Tir, la vera ricchezza del porto, il 2011 a Brindisi. La tendenza, già evidente nei primi otto mesi dell’anno, viene confermata anche dal dato dei mesi di ottobre e novembre, fanno sapere alcuni operatori marittimi brindisini. Non possono essere perciò fonte di ottimismo gli incrementi nel traffico passeggeri. La flessione a ottobre-novembre non è legata solo alla crisi, altrimenti lo stesso effetto si sarebbe dovuto riscontrare nel bilancio del porto di Bari, che invece è in attivo, né tutto su può spiegare con la vistosa flessione del traffico del carbone a ottobre, perché hanno il segno negativo tutte le altre voci che contano, dalle rinfuse liquide alle merci in colli e su Tir. Lo stesso traffico dei camion è in caduta.

BRINDISI – Si concluderà con un saldo negativo per le merci e i Tir, la vera ricchezza del porto, il 2011 a Brindisi. La tendenza, già evidente nei primi otto mesi dell’anno, viene confermata anche dal dato dei mesi di ottobre e novembre, fanno sapere alcuni operatori marittimi brindisini. Non possono essere perciò fonte di ottimismo gli incrementi nel traffico passeggeri. La flessione a ottobre-novembre non è legata solo alla crisi, altrimenti lo stesso effetto si sarebbe dovuto riscontrare nel bilancio del porto di Bari, che invece è in attivo, né tutto su può spiegare con la vistosa flessione del traffico del carbone a ottobre, perché hanno il segno negativo tutte le altre voci che contano, dalle rinfuse liquide alle merci in colli e su Tir. Lo stesso traffico dei camion è in caduta.

La nota positiva è quella dei passeggeri ma non bilancia le perdite commerciali. A ottobre l’incremento di passeggeri imbarcati e sbarcati è stato lieve, l’1.13 per cento, da 23.713 dell’ottobre 2010 ai 23.985 dello stesso mese nel 2011. La flessione dei Tir invece è stata molto brusca: dai 5.693 del 2010, ai 3033 dell’ottobre 2011, con un secco – 46,72, cioè 2.660 camion di perdita.  A novembre i passeggeri sono passati da 15.701 a 19.512, con un incremento del 19,53%, dunque. Ma sono stati persi ancora camion: - 4,5 per cento. La ripartizione dei passeggeri è assestata su circa il 54% per cento Grecia, 40 Albania e 5-6% crociere, come a ottobre.

La flessione dei camion è quella che preoccupa maggiormente gli operatori che gestiscono le linee dei traghetti. Ma il porto perde su tutti i fronti importanti delle merci. La differenza a ottobre tra 2010 e 2011 è stata del 25,53 per cento (meno 299mila tonnellate). Un dato che è stato condizionato dalla flessione dello sbarco del carbone, inferiore di 235mila tonnellate al dato 2010 (- 35,27%). Ma hanno il segno meno anche le merci in colli, -32,71 e  le rinfuse liquide (che comprendono petroliferi raffinati e gas liquefatti), - 8,36 per cento. A novembre la flessione totale delle merci è stata del 5,21 per cento, con una lieve flessione del carbone rispetto allo stesso mese del 2010 (-1,33 per cento), ma con cali dell’11,74 nelle merci varie, e del 12, 63 nelle rinfuse liquide.

Chiunque abbia ravvisato in ciò segnali di ripresa, come è capitato di leggere nei giorni scorsi, non aveva forse guardato questi dati.

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