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Porto: "La Carluccio taglia fuori il consiglio dalle decisioni"

L’operazione che punta a spostare – non si sa con quali aspettative – il porto di Brindisi nell’orbita di quello di Taranto, mentre il decreto di riforma prevede una autorità di sistema unica tra Bari, Brindisi, Monopoli, Barletta, perseguita dal gruppo di controllo della maggioranza Carluccio, finisce al centro anche di un attacco del Pd del capoluogo

BRINDISI – L’operazione che punta a spostare – non si sa con quali aspettative – il porto di Brindisi nell’orbita di quello di Taranto, mentre il decreto di riforma prevede una autorità di sistema unica tra Bari, Brindisi, Monopoli, Barletta, perseguita dal gruppo di controllo della maggioranza Carluccio, finisce al centro anche di un attacco del Pd del capoluogo.

“La notizia relativa alla approvazione di una mozione, da parte del Consiglio comunale di Taranto, che prevede l’accorpamento del porto di Brindisi a quello ionico, ci lascia senza parole. Ci fa specie – ma in realtà sino ad un certo punto – che il sindaco Angela Carluccio abbia pensato di poter ‘ordire’ tutto questo senza la minima condivisione in Consiglio comunale”, dice la nota.

“E’ pur vero che è il sindaco di appena il 20 per cento dei brindisini, ma – per pochi che siano - se li avesse consultati per il tramite dei propri rappresentanti in Assise, forse sarebbe stato molto più democratico. O meglio ancora, così come proposto nel programma elettorale del Partito Democratico, sarebbe stato il caso di indire una consultazione popolare sull’argomento, con il quale sarebbero stati i brindisini a decidere il destino del porto della propria città”, si rammarica il Pd brindisino.

Il sindaco Angela Carluccio in occasione dell'approdo della nave Frankfurt am Main-2

La Carluccio, invece, “ha deciso autonomamente di procedere come un treno, ‘sollecitata’ come sempre dai suoi fidi consiglieri. E’ pur vero che la mozione approvata ieri a Taranto vale meno di niente, ma è inconcepibile il metodo utilizzato dal primo cittadino che dovrebbe tutelare gli interessi della città: la propria. E così, anziché lottare ferocemente per far sì che il porto di Brindisi diventi sede di Autorità Portuale unica, ha deciso di avanzare richiesta a Taranto”.

“Come è giusto e corretto che sia, il sindaco della città ionica Ippazio Stefàno, pur trattandosi di una proposta che va visibilmente a vantaggio della Autorità portuale tarantina, ha preferito informare – sottolinea la nota evidenziando la differenza nelle condotte - la massima assise cittadina, chiedendone il parere in materia. E così, il Consiglio comunale si è espresso con 14 voti a favore su 18 votanti (2 contrari e 2 astenuti)”.

“Ci risulta, peraltro, così come documentato da alcune testate del posto, che prima della votazione finale della mozione, qualcuno dei consiglieri – si legge ancora nel comunicato diffuso oggi pomeriggio - abbia anche sollevato il dubbio che l’approvazione della mozione e, quindi, dell’accorpamento, avesse potuto mettere in discussione la permanenza dell’Autorità portuale ionica. Eventualità superata dalla richiesta in una lettera congiunta dei sindaci di Brindisi e Taranto inviata al ministro Delrio in cui la Carluccio ha elemosinato la semplice aggregazione del porto di Brindisi a quello tarantino”.

cinque traghetti a punta delle terrare-2

Secondo il Pd brindisino, “questo perché evidentemente, a Taranto, diversamente da quanto accade a Brindisi, fanno di tutto per tutelare i propri interessi. Ci chiediamo, inoltre, quando la richiesta del sindaco Carluccio sia stata formalizzata. Ci sbagliamo noi, oppure era stato lo stesso primo cittadino a scrivere che, prima di assumere una decisione definitiva tra Bari e Taranto, si sarebbe dovuto convocare un altro tavolo di condivisione (“…previa discussione e condivisione al tavolo locale, saranno oggetto di una formale richiesta di annessione…”)?”

“Non solo. Apprendiamo anche – conclude il comunicato -, con non poco sconcerto, che un dirigente dell’amministrazione comunale di Taranto aveva proposto, sull’argomento, un consiglio comunale congiunto. Proposta che, a quanto pare, sarebbe stata bocciata proprio da Brindisi. Paradossale: noi andiamo col cappello in mano a Taranto, Taranto propone che la decisione venga assunta consensualmente e il sindaco di Brindisi che fa? Decide che è giusto che a decidere sia solo Taranto che, da questa operazione, ha solo da guadagnarci”. 

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