Riders brindisini compatti: "Non trattateci come lavoratori di Serie B"
Davanti alla sede della Cgil si è svolta la prima assemblea del gruppo Riders Brindisi. "Chiediamo un contratto dignitoso"
BRINDISI – Sette giorni su sette percorrono le vie cittadine in lungo e in largo, consegna dopo consegna. Li si vede alla guida di un’auto, di uno scooter e in alcuni casi anche in bici. La pioggia, il vento o la neve non li fermano, sempre pronti a soddisfare le richieste dei loro clienti, impegnati in autentiche corse contro il tempo. Finora hanno lavorato senza alcuna tutela contrattualistica che si rispetti. Adesso anche loro, i riders brindisini, fanno sentire la loro voce, nell’ambito di una mobilitazione nazionale. In via Palmiro Togliatti 44, davanti alla sede della Cgil Brindisi, si è svolta oggi pomeriggio (lunedì 1 marzo), la prima assemblea dei riders del territorio.
Le videointerviste: "Il nostro non è un passatempo"
Si tratta di lavoratori con partita Iva, ma che non sono formalmente inquadrati come liberi professionisti. Chiedono un salario equo e un pacchetto di diritti fondamentali: condicio sine qua non per arrivare a dignitoso contratto collettivo nazionale di lavoro con le piattaforme online dei servizi di consegna a domicilio. Nel piazzale antistante alla sede del sindacato si è riunita una folta rappresentanza dei circa 50 riders attualmente operativi in città, rappresentati da Michele Toscano, coordinatore del gruppo rider Brindisi. La Nidel (Nuove identità di lavoro) Cgil si batte per loro, avanzando una serie di rivendicazioni. Maria Giorgia Vulcano, segretaria della Nidel Cgil Puglia, contesta il contratto collettivo nazionale sottoscritto da Ugl e Assodelivery. “Chiediamo condizioni salariali - dichiara a BrindisiReport - paragonabili al contratto collettivo nazionale della logistica siglato dalle organizzazioni maggiormente più rappresentative”.
Luciano Quarta, segretario provinciale della Nidel, rimarca che quello dei riders non è un passatempo. “Queste persone – spiega – dedicano tutta la giornata a questo lavoro, senza diritti e senza tutele. In materia di salute e sicurezza siamo molto distanti dalle normali attività lavorative”. Sarebbe persino eufemistico definire i riders lavoratori invisibili, dichiara Antonio Macchia, segretario generale della Cgil Brindisi. “Occorrono soluzioni – afferma il sindacalista – per dare una prospettiva di futuro in un sistema privo di tutele”. Il percorso si preannuncia impervio, in un ambito pressoché inesplorato da un punto di vista giuslavoristico. “Cercheremo di fare sintesi in ogni città – dichiara il segretario nazionale della Nidel, Antonio Prisco – trovando un percorso comune. Non possiamo lasciare indietro alcun territorio. Avanzeremo una serie di rivendicazioni rispetto alle quali non si faranno sconti”.
Dunque i riders sono pronti a far sentire la loro voce. Michele Toscano spiega che entro la fine di marzo si darà vita a una sorta di sciopero (improprio definirlo tale). “Per un giorno – afferma il portavoce del gruppo Riders Brindisi – chiederemo a tutti i nostri clienti di non effettuare ordinazioni. Lo faremo con l’obiettivo di costringere le piattaforme a sedersi intorno a un tavolo e stilare finalmente un contratto degno di questo lavoro”.