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"L'Authority non ha discrezionalità: deve rispettare procedure su concessioni"

Una informazione carente su molti punti, tale da non consentire un compiuto giudizio sull’istanza di concessione demaniale avanzata dalla società Atlantica di Navigazione, controllata del gruppo Grimaldi. Pertanto, si invita l’Autorità Portuale a rinnovare i termini entro cui all’ente devono pervenire le osservazioni previste dalla legge

BRINDISI – Una informazione carente su molti punti, tale da non consentire un compiuto giudizio   sull’istanza di concessione demaniale avanzata dalla società Atlantica di Navigazione, controllata del gruppo Grimaldi. Pertanto, si invita l’Autorità Portuale a rinnovare i termini entro cui all’ente devono pervenire le osservazioni previste dalla legge. È la richiesta conclusiva in calce al primo blocco di osservazioni ed eccezioni proposte dalla Bis Srl, una delle imprese portuali brindisine, consegnata mercoledì alla segreteria generale dell’authority.

Ma, nelle sue osservazioni la Bis solleva problemi preliminari di rilevante importanza (ne aveva parlato anche il nostro giornale in un recente articolo), come l’esistenza o meno per il porto di Brindisi di un provvedimento sulla destinazione funzionale delle banchine (che deve essere approvato dal Comitato portuale), e se la stessa Autorità Portuale dispone di un regolamento con i criteri per la concessione delle banchine e la determinazione dei canoni demaniali, strumenti senza i quali non si può procedere al rilascio di concessioni di spazi portuali.

Infine, tra le altre cose, hanno altrettanto rilievo l’obiezione sulla competenza del rilascio della concessione, che ad avviso della Bis, che cita il Codice della Navigazione, sarebbe del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dato che il termine della concessione demaniale richiesta supera i 15 anni, e quella circa il rispetto delle disposizioni contenute nella Circolare Ministeriale Prot. 1462 del 4 febbraio 2010 che “subordina maniera del tutto inequivocabile l’azione amministrativa volta al rilascio di concessioni demaniali ai principi di trasparenza, concorrenza e non discriminazione di matrice europea”, che nel caso dell’istanza di Atlantica di navigazione paiono alla Bis palesemente violate.

Insomma, sono ancora una volta gli operatori portuali a riportare l’attenzione sulla legge e sugli obblighi contenuti nelle norme, che non lasciano certo discrezionalità né all’Autorità Portuale né alla politica brindisina che in larga parte si sta dimostrando assai poco competente in materia, o comunque già schierata in maniera pregiudiziale, non avendo in alcun modo offerto almeno diverse interpretazioni dei regolamenti, ma solo proposte generiche ancorate a ipotetiche previsioni di crescita economica del porto.

Ma in una città dove lavoratori e imprese devono ogni giorno fare i conti con il mondo reale, su ogni progetto bisogna andare a fondo e valutarne le potenzialità occupazioni, gli effetti positivi sulla aziende locali e la compatibilità con nuovi modelli di sviluppo, in questo caso, del porto. E al momento ha parlato di questi aspetti solo chi nel porto ci lavora ogni giorno, ed alle spalle investimenti e dipendenti.

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