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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

La proposta della Cgil: "Pnrr, serve una task force che assista i Comuni"

La riflessione di Antonio Macchia: "I tempi per la progettazione sono strettissimi e questo territorio non può permettersi il lusso di perdere nemmeno un centesimo di quelle risorse che occorre intercettare di cui c'è bisogno per riattivare sviluppo e occupazione"

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione del segretario generale Cgil Brindisi Antonio Macchia.

Apprezziamo l'iniziativa del prefetto di Brindisi di voler attivare un tavolo territoriale di confronto con le organizzazioni sindacali e gli altri attori socio economici della provincia per superare le crisi in corso ricercando il "rilancio dello sviluppo economico per la risoluzione dell'attuale crisi occupazionale" del territorio. Ci troviamo tuttavia di fronte ad un momento particolare in cui, non solo bisogna governare le crisi nei vari comparti, ma anche quello di dover riprogrammare un futuro per questo territorio sfruttando la straordinaria quantità di risorse provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ma anche da altri strumenti importanti come il Cis (Contratto istituzionale di sviluppo), le Zes (Zone economiche speciali). Strumenti che devono essere gestiti al meglio per fare in modo da ottenere il massimo delle ricadute su un territorio che ha bisogno come il pane di sviluppo e occupazione.

Riuscire in questa impresa da cui dipende il futuro del nostro territorio è una sfida che non può prescindere dal coinvolgimento del partenariato sociale. La "governance", peraltro, definita nella legge 108/2021, per quanto attiene al Pnrr prevede espressamente la partecipazione degli attori economici e sociali, sia a livello nazionale che regionale e locale. Su queste basi avanziamo come Camera del Lavoro di Brindisi due proposte: la prima è che quel tavolo promosso dalla prefettura sia un tavolo permanente per governare le crisi in corso, la seconda è quella dell'istituzione di una "Task force" a livello provinciale per traguardare a buon fine tutti i progetti che possano determinare sviluppo e occupazione per questo territorio ad iniziare proprio dai fondi del Pnrr. L'obiettivo deve essere, in primo luogo quello di creare una struttura di professionisti che sia in grado di assistere i comuni - anche quelli più piccoli e magari sprovvisti di personale data l'endemica carenza anche nei centri più grandi - nella redazione dei progetti fondamentali, ma che magari non potranno vedere la luce se non adeguatamente supportati. 

In ballo ci sono, tra l’altro, gli 80 miliardi da spendere per i Comuni del Sud Italia e i sindaci (in 500 del Mezzogiorno). Dunque, nell'attesa di poter programmare un poderoso incremento degli organici per evitare che la possibilità di un nuovo sviluppo naufraghi proprio per l'impossibilità della macchina amministrativa di assolvere al gravoso compito della progettazione, è opportuno che si intervenga in una logica di sistema strutturando un gruppo di tecnici qualificati, ovvero una task force, per favorire la partecipazione dei Comuni ai bandi attuativi del Pnrr (alcuni sono stati già pubblicati) e della programmazione 2021 - 2027 dei fondi strutturali e del fondo per lo sviluppo e coesione. Le sfide sono su più fronti e i tempi sempre più stretti per produrre progetti su cui chiedere finanziamenti. Si tratta di uno sforzo immane che solo attraverso la coesione sociale possiamo traguardare in nuovo sviluppo ed occupazione. 

A Brindisi abbiamo sfide enormi da governare: la fase della decarbonizzazione e il passaggio ad una green economy; uno tsunami demografico in corso già da anni, la fuga di cervelli e giovani; lo sviluppo delle infrastrutture con la mobilità sostenibile e l'alta capacità che non può fermarsi al capoluogo di regione; ma anche gli interventi che possono essere realizzati in ambito sociale; della scuola; dell'università e della ricerca; della sanità dove ad esempio, ancora ad oggi, non sappiamo quali progetti stia mettendo in campo la Asl di Brindisi. Proponiamo quindi con forza l'idea di costituire una "Task force" a livello provinciale perché i tempi per la progettazione sono strettissimi e questo territorio non può permettersi il lusso di perdere nemmeno un centesimo di quelle risorse che occorre intercettare di cui c'è bisogno per riattivare sviluppo e occupazione che non si realizza senza una coesione e una inclusione sociale.

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