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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Rinnovabili e filiere produttive: la proposta condivisa da presentare al governo

Punti di convergenza fra Comune, sindacati e Confindustria al termine dell'incontro su crisi economica e futuro del polo energetico che si è svolto oggi pomeriggio. A Enel la richiesta di chiarimenti sul futuro del sito di Cerano

BRINDISI – L’Enel è stata il convitato di pietra dell’incontro sulla crisi socio-economica e sul futuro del polo energetico di Brindisi che si è svolto oggi pomeriggio (martedì 1 marzo) presso la sala Mario Marino Guadalupi di Palazzo di città. Il sindaco di Brindisi ha convocato sindacati, Confindustria e associazioni di categoria con l’obiettivo di proporre una piattaforma di proposte condivise in vista di un tavolo presso il Ministero dello sviluppo Economico.

L’impressione è che il confronto, durato quasi tre ore, sia stato proficuo, poiché sono emersi dei punti di convergenza. Una proposta unitaria da sottoporre all’attenzione del governo potrebbe essere quella di realizzare degli insediamenti nell’ambito delle energie rinnovabili, collegati a una filiera produttiva di tecnologie della transizione energetica. Unanime anche l’interesse per il progetto di un parco fototovoltaico offshore al largo di Cerano proposto da “Falck Renewables”, che però, da quanto emerso nel corso di un incontro in Regione cui lunedì ha partecipato il primo cittadino, potrebbe allontanarsi da Brindisi per questioni tecniche riguardanti il cono d’atterraggio.

Videoservizio: le dichiarazioni di Rossi e Lippolis

Riccardo Rossi-29

Ma è evidente che per quel che riguarda il futuro del sito di Cerano, è soprattutto l’Enel ad avere voce in capitolo. Per questo si chiede alla società energetica di fare chiarezza sulle proprie intenzioni, dopo che è tramontata l’ipotesi di realizzare una centrale a turbo gas in luogo della centrale a carbone Federico II, in fase di dismissione. E’ stata sfiorata anche la questione riguardante l’eventuale prospettiva di un rigassificatore, ma non essendovi ancora nulla di concreto sul tavolo, vi è ben poco in realtà di cui discutere, almeno per il momento.

Tavolo polo energetico 5-2

Nel corso della riunione sono intervenuti i rappresentanti di Confindustria, dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Cobas e Confintesa, oltre al presidente del Consorzio Asi e all’assessore al Bilancio, Francesco Saponaro. Di tavoli sulla crisi economica se ne sono visti in quantità industriale negli ultimi anni, ma nessuno di questi ha mai sortito effetti tangibili. Stavolta sembra prevalere la volontà di superare ataviche divergenze e contrapposizioni, nell’interesse di un territorio che vive una fase di profonda incertezza. Antonio Macchia, segretario generale della Cgil, ha posto l’accento sulla necessità di “tracciare un’azione prospettica”, dando vita a una progettualità “che possa avere un'idea di sviluppo condiviso”. “Occorre accelerare – ha dichiarato – su rinnovabili di ultima generazione, accumulatori, idrogeno verde”. La centrale Federico II bisognerebbe “cominciare a smontarla e a fare delle bonifiche – ha affermato – se non potrà essere utilizzata”. Richieste di chiarimenti sui piani di Enel arrivano anche da Antonio Licchello (Uil), Antonio Baldassarre (Cisl) ed Ercole Saponaro (Confintesa).

Tavolo polo energetico 3-2

Il presidente di Confindustria Brindisi, Gabriele Lippolis, ha invitato i presenti a fare delle proposte, rimarcando come qualsiasi investimento debba essere in linea con i principi fondamentali di tassonomia verde dell’Unione Europea. “Prima di andare a sederci con il ministro – dichiara il rappresentante dell’associazione degli industriali – dobbiamo cercare un accordo su cosa vogliamo. Non possiamo mostrarci divisi”. A proposito del parco eolico, Lippolis si è soffermato sull’importanza di non far sfumare il progetto Falck Renewables, magari individuando dei terreni adatti nella zona industriale. 

Tavolo polo energetico 2-2

Vittorio Rina, presidente del Consorzio Asi, ha spiegato che vi sono circa 600 ettari di terreni liberi. Fra i 10 e i 15 di questi sono di proprietà dello stesso Consorzio. Gli altri appartengono a grosse aziende e a tante piccole imprese. “Abbiamo riservato – ha affermato Rina – circa 70 ettari per la logistica a sud del petrolchimico in caso di grossi investimenti”. Negli ultimi mesi circa 60-70 aziende hanno dato la propria disponibilità a realizzare impianti fotovoltaici. Investimenti di questo tipo sono vincolati a tre paletti fissati dal Consorzio: pubblica utilità; serietà e sostenibilità; ricadute occupazionali dirette o indirette”. 

Alla fine Rossi ha tirato le fila del lungo confronto, rimarcando l’importanza di presentarsi con una proposta unitaria a un tavolo con Enel e governo, ragionando su una prospettiva di 30-40 anni. “Bene le rinnovabili – ha affermato il sindaco – ma anche le filiere produttive per rinnovabili”. Il tema rigassificatore è stato rimandato. “Se qualcuno lo volesse proporre – ha dichiarato Rossi – lo valuteremo”. Priorità dunque a una piattaforma condivisa di cui parlare al ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. Non è escluso a breve un ulteriore incontro in cui fissare alcuni punti nero su bianco.

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