rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Lavoratori stranieri in cantiere a Cerano, Tomaselli: "I sindacati hanno ragione"

Non si tratta di una levata di scudi contro la libera circolazione della forza lavoro nei Paesi della Ue, ma in un territorio dove molti operai sono convocati in cantiere solo in occasione di grandi manutenzioni e la disoccupazione è alle stelle, non si può accettare che alcune imprese appaltatrici impegnate nella costruzione dei carbonili coperti della centrale di Cerano impieghino mano d'opera dell'Est europeo

BRINDISI – Non si tratta di una levata di scudi contro la libera circolazione della forza lavoro nei Paesi della Ue, ma in un territorio dove molti operai sono convocati in cantiere solo in occasione di grandi manutenzioni e la disoccupazione è alle stelle, non si può accettare che alcune imprese appaltatrici impegnate nella costruzione dei carbonili coperti della centrale di Cerano impieghino mano d’opera dell’Est europeo, dopo aver vinto gare al massimo ribasso indette da Enel. Lo dice il senatore Salvatore Tomaselli, membro della Commissione industria di Palazzo Madama, raccogliendo la protesta delle organizzazioni sindacali.

“La denuncia emersa in questi giorni da alcune organizzazioni sindacali sull'utilizzo di lavoratori provenienti da paesi dell'est Europa da parte di aziende impegnate nei lavori di costruzione del carbonile della centrale Enel di Cerano e delle opere annesse, é una denuncia grave – sostiene il parlamentare brindisino del Pd -  che non può essere derubricata a episodi occasionali o alla libertà di movimento degli stessi lavoratori nei vari paesi europei”.

Salvatore TomaselliIn realtà, sempre secondo Tomaselli, “si tratta di una delle conseguenze di un sistema di assegnazione degli appalti all'interno delle grandi aziende del territorio, compresa l'Enel, che ormai da troppi anni é fondata sul criterio del massimo ribasso in una spirale che penalizza le piccole e medie imprese locali, a vantaggio unicamente della committenza e di aziende spregiudicate nell'offrire ribassi abnormi. Queste ultime si vedono costrette, poi, a dover recuperare la sostenibilità economica della commessa risparmiando sul costo del lavoro, sulla qualità delle produzioni, sulla stessa sicurezza. Come nel caso in questione ben noto da tempo”.

Per il senatore Tomaselli è giunto il momento “affinché, anche con la autorevole mediazione delle istituzioni locali e dello stesso prefetto di Brindisi e sulla base dei protocolli già adottati in questi anni, si possa costruire un nuovo e più avanzato sistema di relazioni tra grandi aziende, organizzazioni imprenditoriali e sindacali sulla gestione delle commesse nel nostro territorio che sia capace di garantire con totale efficacia e trasparenza, rispetto a quanto avvenuto in questi ultimi anni, maggiori opportunità per le imprese locali e per i nostri lavoratori nel pieno riaperto delle norme di legge e delle regole del mercato”.

Un punto, quest’ultimo, al centro da anni di precise rivendicazioni sindacali ma anche delle organizzazioni di categoria delle piccole e medie imprese, e con altri coinvolgimenti istituzionali, ma a quanto pare ancora lontano da soluzioni perché il “mercato” degli appalti continua ad essere governato da orientamenti immutati dei grandi gruppi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lavoratori stranieri in cantiere a Cerano, Tomaselli: "I sindacati hanno ragione"

BrindisiReport è in caricamento