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Puglia-Turchia, rischiamo esclusione

BRINDISI - “Sono davvero dispiaciuta dell’assenza dell’Autorità Portuale di Brindisi - ha esordito oggi Loredana Capone -. Tuttavia, la spinta data dalle autorità portuali di Bari e Taranto ad una piattaforma integrata dei porti di Puglia, ci rende ottimisti".

BRINDISI - “Un sistema integrato di porti e aeroporti e una strategia di internazionalizzazione delle imprese che punti a rafforzare i rapporti con i paesi in crescita del Mediterraneo: queste le sfide che la Regione Puglia intende realizzare”. E’ questa la sfida lanciata dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, in occasione della tavola rotonda sul tema: “La piattaforma logistica pugliese come sistema funzionale allo sviluppo di partenariati tra Puglia e Turchia nel campo commerciale, produttivo, turistico, dell’innovazione e della ricerca”, organizzata dal Distretto Nautico Pugliese nell’ambito dello Snim - Salone della Nautica di Puglia in corso a Brindisi fino al 2 giugno.

Brindisi ha ospitato l'evento, a una nuova linea commerciale con Izmir aveva lavorato la gestione commissariale dell'Authority prima del reinsediamento sub judice di Iraklis Haralambidis che riceve una compenso annuo superiore ai 250mila euro dall'Autorità portuale per mancare ad appuntamenti come quello odierno ed impedire anche la partecipazione in sua vece di funzionari dell'ente. Uno smacco paradossalmente superpagato.

“Sono davvero dispiaciuta dell’assenza dell’Autorità Portuale di Brindisi - ha esordito Loredana Capone -. Tuttavia, la spinta data dalle autorità portuali di Bari e Taranto ad una piattaforma integrata dei porti di Puglia, ci rende ottimisti sulla possibilità di diventare veri attrattori nel Mediterraneo. La presenza della Turchia tra noi oggi rappresenta, non solo un’opportunità di dialogo, ma un’occasione imperdibile per rafforzare gli scambi commerciali delle imprese di Puglia con un Paese strategico.”

“La Turchia è un paese di grande interesse per la nostra Regione – ha continuato l’assessore. Un Paese che tra il 2002-2011 è riuscito a triplicare il suo Pilda 231 a 772 miliardi di dollari arrivando a occupare il 18° posto tra le maggiori economie del mondo. E’ importante, dunque, rafforzare il dialogo e la collaborazione, anche in un momento di così grande crisi per tutti i comparti produttivi.

Ci sono molte opportunità che uniscono la Turchia alla Regione Puglia: la Turchia ha fatto un piano operativo fino al 2023 fondato su istruzione, ricerca e innovazione tecnologica. Bene, in Puglia, abbiamo sei distretti tecnologici che possono diventare protagonisti di un dialogo e di alleanze costruttive. Per chi voglia investire in Puglia, poi, un sistema di incentivi particolarmente interessante può rendersi attrattivo di investimenti. Anche l’unione doganale sancita nel ‘96 tra Turchia e Unione Europea incide positivamente, oggi anche ai fini dell’agroalimentare”.

“Un sistema integrato di porti e aeroporti, insomma, - ha concluso Loredana Capone – unitamente a una strategia di internazionalizzazione delle imprese che punti a rafforzare i rapporti con i paesi fortemente in crescita del Mediterraneo, sono le sfide che la Regione Puglia intende realizzare”.

 

 

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