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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

"Realizzare quelle due fermate"

BRINDISI – Tutti realizzano, tranne Brindisi. Bari ha appena inaugurato la metropolitana di superficie tra la stazione centrale e l’aeroporto, mentre a Brindisi sono 6 anni che si aspetta che vengano realizzate le fermate ferroviarie presso la Cittadella della Ricerca e l’Ospedale Antonio Perrino, come abbiamo già denunciato in un recente articolo. A chiedere chiarezza al commissario prefettizio di Brindisi, Bruno Pezzuto, adesso è Vincenzo Albano, ex consigliere comunale del Partito Democratico di Brindisi.

BRINDISI – Tutti realizzano, tranne Brindisi. Bari ha appena inaugurato la metropolitana di superficie tra la stazione centrale e l’aeroporto, mentre a Brindisi sono 6 anni che si aspetta che vengano realizzate le fermate ferroviarie presso la Cittadella della Ricerca e l’Ospedale Antonio Perrino, come abbiamo già denunciato in un recente articolo. A chiedere chiarezza al commissario prefettizio di Brindisi, Bruno Pezzuto, adesso è Vincenzo Albano, ex consigliere comunale del Partito Democratico di Brindisi.

Anni che passano e infrastrutture e collegamenti che mancano solo per Brindisi. Un nodo assurdo per chi dice di voler avanzare nell’economia sul territorio brindisino. Due banchine di cemento per le fermate, sulla tratta Taranto - Brindisi – Cittadella della Ricerca a Mesagne prima e Ospedale Perrino dopo, che oramai sono una chimera da più di sei anni. Nei mesi scorsi finalmente il Comune di Brindisi congiuntamente con la Provincia, ha portato a compimento gli atti burocratici necessari per la realizzazione di quello che viene definito “nodo ferroviario” per le due realtà, una dell’università e l’altro per la salute, ma che nei fatti prevede solo la realizzazione di due fermate ferroviarie e la soppressione di tre passaggi a livello.

“Purtroppo non risulta ancora espletata – sottolinea Vincenzo Albano –la procedura di gara per l’individuazione della ditta, cui affidare il compito di realizzare concretamente l’opera seppur ufficialmente dichiarato dai due enti – Comune e Provincia – che il 10 ottobre scorso è stato conferito l’incarico di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva dell’infrastruttura ferroviaria, mentre il 30 di dicembre 2011, è stato approvato la variante urbanistica”. Ci sono però ancora gli espropri da fare per la viabilità di collegamento tra la banchina e la destinazione, poche decine di metri in entrambi i casi.

Evidente il ritardo nel concretizzare l’opera rispetto ai due anni preventivati nel settembre 2006 all’atto della sottoscrizione della convenzione. Anche all’epoca, gli amministratori, erano tutti pronti a sollecitare la Regione affinchè tutti gli iter burocratici fossero nel meno tempo possibile superati perché le due fermate risultavano essere “importanti per decongestionare il traffico urbano ed extraurbano” dirottandone, appunto, una parte, sulla ferrovia, che poteva garantire un mezzo di trasporto economico, veloce, sicuro e non inquinante.

“A questo punto però, - continua nella sua missiva Albano - in considerazione delle novità messe in atto  dalle ferrovie, credo  sia opportuno  verificare la validità dell’impegno a suo tempo assunto, e più volte confermato  da Trenitalia, di sostenere adeguatamente  il numero delle corse per i due centri, con i treni previsti nell’orario ferroviario dell’epoca.” Trenitalia stessa ha soppresso diversi treni sulla linea Brindisi - Taranto (7 da Taranto a Brindisi e 7 da Brindisi a Taranto), completamente eliminati nei giorni festivi.

“Intanto non ci vuole molto a comprendere ,  - continua Albano - che l’attuale programma di circolazione dei treni regionali non corrisponda a quanto previsto dall’oneroso contratto di servizio  sottoscritto dalla Regione Puglia con Trenitalia,  per soddisfare adeguatamente  il diritto alla mobilità dei cittadini di questa regione. Allora bisogna capire  in che modo si stanno attualmente interpretando gli accordi contenuti in quella convenzione,  perché ho il timore che l’obiettivo esclusivo della ferrovia,  e per essa di Rete ferroviaria italiana,  sia solo quello della soppressione dei PL, dei propri esclusivi interessi, non certamente quelli del miglioramento  del traffico metropolitano o del  traffico ferroviario”.

Quindi si sta parlando di uno spreco di denaro pubblico o di due fermate che porterebbero ai cittadini di Brindisi e non, un servizio che va oltre la metropolitana e che assicurerebbe un utile collegamento con le altre due province pugliesi?

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