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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Lettera di Grimaldi: "Il nostro terminal farà crescere il porto e la città"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente, senza alcun commento una lettera inviata a BrindisiReport.it dal Gruppo Grimaldi di Napoli, in cui la compagnia illustra le ragioni che hanno motivato la sua richiesta di concessione demaniale ventennale

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo integralmente, senza alcun commento una lettera inviata a BrindisiReport.it dal Gruppo Grimaldi di Napoli, in cui la compagnia illustra le ragioni che hanno motivato la sua richiesta di concessione demaniale ventennale di un'area del porto di Brindisi, e le convenienze che ritiene la città e il porto stesso potrebbero ottenere dalla nascita di tale terminal. Nella lettera, il gruppo Grimaldi sottolinea anche che le obiezioni contenute nel nostro articolo sono erronee e pretestuose. Pur ritenendo di conoscere abbastanza le infrastrutture del nostro porto, accettiamo che le nostre obiezioni possano essere "erronee". Stiamo parlando di un'operazione economica, riteniamo in maniera aperta e civile, su cui i pareri possono essere contrari e anche conflittuali. Non accettiamo assolutamente invece la qualificazione di "pretestuose". Per quale fine o scopo lo sarebbero? Aspettiamo che qualcuno ce lo dica. Ecco, di seguito, la lettera di Grimaldi.

Ci riferiamo all’articolo dal titolo “E ora regaliamo il porto traghetti a Grimaldi: lo vuole tutto e praticamente gratis” apparso in data 20 novembre 2014 sulla Vostra testata, il cui contenuto è a dir poco inesatto e trasmette un’immagine fortemente distorta della realtà dei fatti. Desideriamo perciò precisare quanto segue.

Quando nell’aprile del 2012 il Gruppo Grimaldi lanciò il suo primo collegamento tra Brindisi, Igoumenitsa e Patrasso, lo fece con l’obiettivo ultimo di trasformare il porto salentino in uno scalo strategico, nell’ambito della sua vasta rete di autostrade del Mare nel Mediterraneo.  

Mentre, in questi ultimi anni, armatori “mordi-e-fuggi” sfruttavano il periodo estivo lanciando collegamenti stagionali da Brindisi, il Gruppo Grimaldi preferiva mettere radici solide e profonde nel porto offrendo servizi regolari tutto l’anno. Prova ne sono gli ingenti investimenti fatti sia in tonnellaggio di ultima generazione per il trasporto di merci e passeggeri impiegato da e per Brindisi, sia in collegamenti marittimi (oltre alla linea per la Grecia, il nostro Gruppo ha anche lanciato il collegamento con Catania e Ravenna).

Grazie al sostegno dell’Autorità Portuale e del suo Presidente, in soli due anni il nostro Gruppo è riuscito a fermare lo stato di marasma nel quale versava il porto e Brindisi è tornata ad essere la protagonista nei traffici, sia merci che passeggeri, tra il Sud Italia e la Grecia. I frutti di questi sforzi ed investimenti sono evidenti nei numeri trasportati.

Nel 2012 (da aprile a dicembre) il nostro Gruppo ha trasportato da e per Brindisi 145.000 passeggeri, 34.000 veicoli al seguito e 33.000 camion mentre l’anno successivo i volumi si sono raddoppiati raggiungendo i 287.000 passeggeri, le 66.000 veicoli al seguito e i 85.500 camion. Nei primi undici mesi dell’anno in corso sono stati trasportati 263.000 passeggeri, 60.500 veicoli al seguito e oltre 82.000 camion, posizionando Brindisi come primo porto del Sud Adriatico con una quota di mercato di oltre il 50% per tutte e tre le categorie di unità trasportate.  

Tali rilevanti traffici non possono però continuare a crescere senza solide infrastrutture terminalistiche. A tale fine, il nostro Gruppo ha recentemente richiesto la concessione di un’area demaniale all’Autorità Portuale di Brindisi presso Costa Morena Punta delle Terrare. Prima dell’avvento del Gruppo Grimaldi a Brindisi, tale area era marginalmente utilizzata da scali stagionali, spesso interrotti anche nel periodo estivo. Una giusta valorizzazione di quest’area consentirebbe al porto di sviluppare ulteriormente i traffici verso i paesi dell’altra sponda dell’Adriatico e la Sicilia ed offrire attività di logistica di alto livello.

Contrariamente a quanto erroneamente e pretestuosamente scritto nel Vostro articolo dello scorso 20 novembre, quest’area richiesta in concessione non è l’unica per il traffico traghetti e non verrà affatto regalata al nostro Gruppo. Vi sono attualmente altre aree portuali, superiori per metratura e capacità di ormeggio, rispetto a quelle da noi richieste, idonee al traffico traghetti. Vi sono quelle extra-Schengen (già adibibili per il traffico Schengen), lo scalo di Sant’Apollinare con relativa area adiacente e la zona di Costa Morena Est (queste ultime due già utilizzate dal nostro Gruppo nel passato).

In ogni modo, l’area oggetto della richiesta di concessione effettuata ai sensi dell’art. 18 della legge 84/94 è da ritenersi un terminal pubblico e a disposizione di chiunque ne voglia fare uso, senza pregiudizio, con la garanzia di tariffe ufficiali (già pubblicate nell’istanza stessa) ed uguali per qualsiasi altro operatore. 

Mentre la concessione prevede la riscossione da parte dell’Autorità Portuale di un canone per l’intero periodo di validità della stessa, così come previsto dalla vigente normativa, il Gruppo Grimaldi si farà anche carico di tutte le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria (sia delle aree scoperte che della stazione marittima), di sorveglianza e dell’attività di security dell’area data in concessione che attualmente sono a carico dell’Autorità Portuale.

Pertanto, oltre all’introito relativo al canone, l’Autorità Portuale sarà dispensata dal sostenere rilevanti costi per la gestione dell’area data in concessione.

La richiesta di esonero al pagamento dei diritti portuali evidenziata nell’istanza di concessione è da ritenersi necessaria per evitare duplicazioni di costi, perdita di competitività e per consolidare gli attuali traffici e svilupparne nuovi. Tale forma di assistenza è prevista ed è in atto in altri porti nazionali ed internazionali, con l’obiettivo di partecipare allo sviluppo del porto attraverso l’investimento dei vettori marittimi.

Sempre nell’ambito dei propri sforzi volti a potenziare ulteriormente le infrastrutture portuali di Brindisi, nell’istanza presentata, il Gruppo si è impegnato a riqualificare il terminal passeggeri al fine di offrire un miglior servizio ai turisti che transitano per il porto e per far fronte al previsto aumento del flusso di passeggeri atteso per la prossima stagione estiva, con il raddoppio delle partenze della Grimaldi Lines per Igoumenitsa ed il lancio del tanto richiesto collegamento con l’isola di Corfù.

Vorremo infine sottolineare che il Gruppo Grimaldi gestisce efficientemente diversi terminal portuali nel Mediterraneo, nel Nord Europa e in Africa Occidentale, realizzando considerevoli investimenti. Il più recente, pari a circa 20 milioni di euro, è stato effettuato a Barcellona, dove al Gruppo Grimaldi è stata concessa un’area demaniale marittima di circa 63.000 metri quadri per 15 anni e dove sono state costruite infrastrutture che stanno portando più ricchezza e più impiego al porto e alla cittadinanza.

Gli investimenti del Gruppo Grimaldi previsti a Brindisi porteranno benefici alla comunità locale, rilanciando il porto e l’intera città. I risultati finora raggiunti rappresentano una garanzia più che soddisfacente a dimostrare gli intenti del nostro Gruppo che non intende assolutamente monopolizzare le aree portuali ma piuttosto mettere le basi per un ulteriore consolidamento dei propri rapporti con Brindisi.  

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