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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Rimescolamento di carte a Costa Morena. Tranne che per le concessioni

BRINDISI – Gran rimescolamento di carte in vista, nel porto di Brindisi, alla vigilia della scadenza del mandato dell’attuale presidente Giuseppe Giurgola e ormai in piena campagna elettorale per il rinnovo al vertice della stessa Authority, con il centrodestra che sembra abbia già un candidato di ferro in Tommaso Affinita, campano, ex presidente dell’ente portuale barese, ex presidente di Assoporti, imprenditore marittimo e attuale amministratore delegato di Ram Spa, Rete Autostrade Mediterranee, al cento per cento pubblica. Ma, per le cronache, soprattutto il protagonista del tentativo di mettere in mani private i terminal passeggeri e crocieristici del porto di Bari, fonte di un lungo contenzioso che però ha visto vincente l’attuale presidente dell’Autorità del Levante, Francesco Mariani, che revocò quelle convenzioni.

BRINDISI – Gran rimescolamento di carte in vista, nel porto di Brindisi, alla vigilia della scadenza del mandato dell’attuale presidente Giuseppe Giurgola e ormai in piena campagna elettorale per il rinnovo al vertice della stessa Authority, con il centrodestra che sembra abbia già un candidato di ferro in Tommaso Affinita, campano, ex presidente dell’ente portuale barese, ex presidente di Assoporti, imprenditore marittimo e attuale amministratore delegato di Ram Spa, Rete Autostrade Mediterranee, al cento per cento pubblica. Ma, per le cronache, soprattutto il protagonista del tentativo di mettere in mani private i terminal passeggeri e crocieristici del porto di Bari, fonte di un lungo contenzioso che però ha visto vincente l’attuale presidente dell’Autorità del Levante, Francesco Mariani, che revocò quelle convenzioni.

Intanto Giurgola mette sul tavolo del Comitato portuale convocato per i giorni 15 e 16 dicembre alcuni provvedimenti a garanzia delle concessioni di Enel ed Edipower, ma anche di Fincosit, a Costa Morena, e un riassetto provvisorio dei servizi sempre nella stessa area, ma nella parte riservata al traffico passeggeri. Di cosa si tratta? Al Comitato portuale, convocato a chiusura del 2010, sarà proposto in attesa della costruzione della nuova stazione marittima sempre a Punta delle Terrare, di utilizzare come area di sosta e di assistenza ai passeggeri il terminal privato esterno al varco, quello della società “Il Mondo” della famiglia Taveri, che già da tre anni funziona come vera struttura di sosta e di check in pre-imbarco.

Quindi, i grandi piazzali antistanti “Brindisi Terminal” dovrebbero diventare – se il Comitato portuale sarà d’accordo -  parcheggi custoditi sia per le auto che per i Tir. Il prefabbricato che attualmente fa da area di servizio all’interno del varco doganale in prossimità delle rampe traghetti sarà destinato invece ad uffici per le amministrazioni dello Stato impegnate nelle attività portuali: forze di polizia e Ufficio delle Dogane in primo luogo. Tutto ciò, si evince, nell’imminenza del trasferimento a Costa Morena anche dei traghetti per l’Albania, ai quali sono state riservate due nuove rampe – più basse – e un’area sterile realizzate da tempo. Con tale assetto, il porto di Brindisi dovrebbe essere in grado di affrontare le esigenze del traffico passeggeri sino a quando non sarà pronta la nuova struttura.

A proposito del bando concluso con una assegnazione provvisoria all’Ati tra Igeco (Lecce/Roma) e la Coveco di Porto Marghera, se al termine dei canonici dieci giorni per la produzione dei documenti a conferma delle dichiarazioni rese in sede di gara, e nelle successive settimane non interverranno revoche o ricorsi, le due imprese dovranno mantenere l’impegno di realizzare la nuova stazione marittima nel tempo record di 168 giorni, stando al ribasso sulla consegna dei lavori indicato in busta: un 70 per cento tondo sui 560 giorni previsti dal bando. Se è un’impresa possibile lo diranno i fatti.

Ci sono anche due costanti delle politiche di questa presidenza dell’Autorità portuale, a produrre argomenti di discussione per il Comitato portuale. L’una è il Salone della nautica 2011, che vorrà certamente replicare a Sant’Apollinare come nel 2010, ma sarebbe importante al di là di dichiarazioni e previsioni, sapere esattamente quale è stato il fatturato di questa operazione, e cioè quante barche, motori e accessori hanno venduto gli espositori a seguito della loro partecipazione allo Snim, e a quanto ammonta l’investimento privato nell’operazione, e a quanto la parte del concorso pubblico. La seconda sono le crociere: Giurgola informerà il Comitato portuale di una manifestazioni d’interesse da parte delle compagnie Msc Crociere e Royal Caribbean ad ottenere e gestire un’area demaniale marittima come base per le attività di questo particolare settore. Dove? Si saprà con esattezza solo in sede di Comitato portuale: ma, escluso almeno per i prossimi anni il progetto alla Diga di Punta Riso (dove c’è il no della Sovrintendenza ma anche il grosso problema di una variante al Piano regolatore portuale), non restano che la banchina Dogana o quella di S.Apollinare, previo dragaggio.

Riguardo i rinnovi delle concessioni, ci sono quelle di Edipower per circa 3,2 ettari per l’occupazione di area demaniale marittima asservita alle prese e agli scarichi di acqua della centrale di Costa Morena; quella di Enel per appena mille e 300metri quadrati; e quelle di Fincosit che nel piazzale commercial di Costa Morena vuole mantenere i soliti 7.300 metri quadrati di deposito per macchine e attrezzature, più altri 5mila tra specchio d’acqua e banchina per costruire cassoni cellulari. Il Comitato, infine, si dovrà anche pronunciare sulla richiesta di operare come imprese portuali da parte delle società D’Oriano Maria Edelma, Cmc, Zaccaria e Italo (le ultime due operano nel ramo trailer).

Ultima nota di aggiornamento: il criticato - da più parti - presidente uscente Giuseppe Giurgola ha trovato invece sostegno e riconoscenza in Futuro e Libertà, movimento che a Brindisi è rappresentato da Laurino Rubino. "Non si possono nascondere i tanti ostruzionismi (legati alle lobby politico-affaristiche sostenute strumentalmente da taluna stampa)  che bloccano le progettualità del dott. Giurgola", si legge nel comunicato. Vai a vedere che alla fine la colpa è dei giornalisti, se il porto di Brindisi si accorge ufficialmente solo ora (vedi ordine del giorno del prossimo Comitato portuale) di far parte degli undici scali marittimi italiani ritenuti strategici dall'Unione europea. Comunque, il documento di Futuro e libertà è qui allegato in versione integrale, ma non spiega quali siano le lobby in questione.

Tolte Enel, Edipower, Polimeri Europa, Costiero Adriatico, Fincosit, la Fratelli Barretta e la Sfir, che sono le principali terminaliste e/o concessionarie nei confronti delle quali non vi è alcuna ostilità del presidente Giurgola e viceversa, c'è qualche altro grande potere economico nel porto di Brindisi? Ah sì, British Gas - Brindisi Lng. Che pure non risulta abbia fatto mai lobby contro Giuseppe Giurgola. E viceversa. Non restano che gli agenti marittimi e gli allevatori di mitili: con alcuni di questi l'Authority ha dei contenziosi, di cui la stampa lobbista si è occupata. Cozza libera e tasse di imbarco contestate: il problema del porto di Brindisi è tutto qui.

Comunicato Futuro e Libertà

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