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Rinviato al 3 dicembre, su pressione del Comitato portuale, il pacchetto-promozioni

Serrato dibattito oggi in Comitato portuale, e revisione della pianta organica, con relative promozioni e passaggi di qualifica, rinviata al 3 dicembre su richiesta della maggior parte dei componenti dell’organo collegiale dell’Autorità portuale, affatto convinti rispetto ai costo economico dell’operazione riportato dalla relazione presentata dalla struttura dell’ente

BRINDISI – Serrato dibattito oggi in Comitato portuale, e revisione della pianta organica, con relative promozioni e passaggi di qualifica, rinviata al 3 dicembre su richiesta della maggior parte dei componenti dell’organo collegiale dell’Autorità portuale, affatto convinti rispetto ai costo economico dell’operazione riportato dalla relazione presentata dalla struttura dell’ente.

In quella sede si dovrebbe votare anche una mozione d’ordine che sarò presentata dal sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, in cui si stabilisce di rinviare la questione ad un momento successivo all’insediamento della nuova governance dei porti pugliesi prevista dalla riforma Delrio, che prevede una sola Autorità portuale di sistema per Taranto, Bari e Brindisi.

Il discorso sostanziale dei membri del Comitato portuale perplessi dall’insistenza con cui l’authority sostiene l’esigenza di modificare una pianta organica approvata appena  nel maggio 2014 dal Ministero dei Trasporti, che porta da 31 a 40 i dipendenti, e che ora si vorrebbe modificare con numerosi passaggi di qualifica, è che non si può presentare un quadro di fabbisogni organizzativi del personale come se la riforma non esistesse.

In altre parole: come si vanno a giustificare promozioni e ricollocazioni funzionali senza tenere conto che da qui a pochi mesi l’Autorità portuale di Brindisi (ma anche quelle di Taranto e Bari, e tante altre in Italia) non esisterà più come tale, ma diventerà solo sede di una direzione portuale, mentre sarà la nuova authority a stabilire la mission di ogni porto del sistema pugliese? Solo sulla base del nuovo assetto logistico ed organizzativo si potranno stabilire i fabbisogni reali, è stato sottolineato in comitato da chi non è affatto convinto dell’urgenza della revisione della pianta organica attuale.

Invece, l’Autorità portuale di Brindisi ha progettato la revisione e i passaggi di qualifica come se dovesse continuare ad operare autonomamente. Ma c’è dell’altro. Non convincono, come già detto in principio, i calcoli dei costi della revisione riportati in relazione. L’Autorità portuale sostiene che non ci saranno aggravi rispetto alla precedente pianta organica, ma per non pochi membri del Comitato portuale ciò non è stato sufficientemente dimostrato, quindi è stata richiesta la comparazione tra la precedente spesa per il personale e quella prevista per la bozza di revisione.

Va detto, infine, che l’ultima parola toccherà ai revisori dei conti per un verso, e al Ministero dei Trasporti per l’altro. Quindi tutto rinviato di una decina di giorni, sia per l’esibizione di un nuovo prospetto dei costi del personale, che per la mozione d’ordine del sindaco che – se approvata – farebbe slittare tutto a dopo l’avvio della fase esecutiva della riforma che è stata già approvata, e che attende solo il varo dei decreti esecutivi.  

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