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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Rizziello e la Sfir: "Mio figlio assunto? Se ne aveva i titoli è giusto così"

BRINDISI - “Qualcuno ha presente il fatto che la Sfir è un’azienda privata? E allora? Questa azienda privata sarà libera di scegliere il personale secondo i parametri che ritiene più consoni? E se fra le persone selezionate c’è il figlio del direttore dei lavori, questo cosa significa? Significa solo che il figlio in questione è una persona che conta nel proprio curriculum un diploma da perito chimico, e un corso di laurea che perfettamente risponde alle esigenze dell’azienda stessa, in una parola: competenze. Qualsiasi insinuazione sarebbe pertinente se si trattasse di un’azienda pubblica, ma insisto: la Sfir è un’azienda privata. E in ultimo: se stiamo parlando del figlio del direttore dei lavori, vuol dire che l’azienda in questione si fida del direttore dei lavori, quindi anche del figlio”.

BRINDISI - “Qualcuno ha presente il fatto che la Sfir è un’azienda privata? E allora? Questa azienda privata sarà libera di scegliere il personale secondo i parametri che ritiene più consoni? E se fra le persone selezionate c’è il figlio del direttore dei lavori, questo cosa significa? Significa solo che il figlio in questione è una persona che conta nel proprio curriculum un diploma da perito chimico, e un corso di laurea che perfettamente risponde alle esigenze dell’azienda stessa, in una parola: competenze. Qualsiasi insinuazione sarebbe pertinente se si trattasse di un’azienda pubblica, ma insisto: la Sfir è un’azienda privata. E in ultimo: se stiamo parlando del figlio del direttore dei lavori, vuol dire che l’azienda in questione si fida del direttore dei lavori, quindi anche del figlio”.

Il capogruppo in consiglio comunale del Popolo delle Libertà, ingegnere Angelo Rizziello, offre il petto al fuoco delle polemiche e replica, decisamente a tono. E si scusa persino se quei toni sono, o rischiano di essere, verbosi. Secondo i Cobas, ma non solo, la scelta caduta sul “figlio di” è un pessimo esordio per lo zuccherificio che prometteva di lenire, almeno un poco, i problemi occupazionali nella martoriata terra di Brindisi. E invece, dicono i sindacati, nuove imprese, vecchi metodi, un futuro inchiodato a logiche passatiste – la parentela piuttosto che il merito come principio di selezione - che si sono già rivelate abbondantemente suicide. Per il Sud, specialmente.

“Ma di cosa stiamo parlando? Diciamocelo chiaro”, incalza Rizziello, “forse i figli dei politici meritano meno di altri di essere assunti? Glielo posso dire cosa penso? Che le polemiche non si scatenano da sole, piuttosto, vengono scatenate ad arte”. Il riferimento, nemmeno tanto velato, è a presunte regie politiche, tramite occulte ordite a bella posta contro un bersaglio preciso, lui stesso. Per ragioni tutte da divinare. Insomma, la verità ha sempre due facce, e nel caso di specie l’ingegnere Rizziello, docente presso l’istituto tecnico per geometri “Belluzzi”, sarebbe la vittima, piuttosto che il carnefice delle aspirazioni occupazionali di tanti giovani brindisini.

E degli eterni “ex” Evc, Dow Chemical, Bti, che dire? “Guardi? Che le devo dire? Io sono un direttore dei lavori, non sono io che ho fatto le selezioni. Quello che so, per certo, è che il personale è stato selezionato in base alle competenze e che, dunque, chi è stato escluso malgrado legittime aspirazioni, semplicemente non offriva il livello di specializzazione richiesto dall’azienda”. La chiusa, e di speranza: “Voglio solo dire, che la partita non è finita qui. Che oltre all’azienda in sé, ci sarà tutto l’indotto. E che ci sono concrete possibilità occupazionali anche grazie a tutto quello che la Sfir sarà certamente capace di creare intorno a sé”.

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